L'intervista | Rodolfo Brandi, Amministratore Delegato Edilmag

La sharing economy in edilizia di Rodolfo Brandi

Parla l’ad dell’impresa pesarese, che alcuni anni fa decise d'innovare il mondo delle costruzioni sposando il digitale. Da quella intuizione nacque Edilmag, una start-up, oggi pmi, per la gestione smart del magazzino. Da allora non si è più fermato e oggi sono disponibili diverse app come i-link e appBuca, mentre Ediljob è in dirittura d’arrivo.
Rodolfo Brandi | Amministratore delegato Edilmag.

Si autodefinisce un imprenditore edile che intravede il futuro delle costruzioni nella digitalizzazione. Un sognatore? Niente affatto. In realtà è un profondo conoscitore dell’edilizia, che crede nelle capacità digitali delle giovani generazioni come occasione per cambiare radicalmente il settore che frequenta da una vita.

Lui è Rodolfo Brandi, amministratore delegato dell’omonima storica impresa di costruzioni pesarese, eredità del padre costruttore, e di un’altra società, la Edilmag, sua nuova creatura, nata per far incontrare le esigenze del lavoro edile alle applicazioni digitali.

Brandi è infatti convinto che per cambiare il settore serva incrociare le competenze di chi conosce a fondo l’edilizia e i suoi problemi con l’intelligenza dei nativi digitali. Secondo lui esperienza e tecnologia possono e devono andare a braccetto, perché rappresentano la strada per contribuire a modificare un mondo, quello delle costruzioni, ancora arretrato, poco efficiente e ancora insicuro.

È questo il pensiero dell’architetto imprenditore. E non si tratta di teorizzazioni. Lui queste cose le ha messe in pratica proprio con Edilmag, una società nata nel 2016 e che anno dopo anno stupisce per la creatività e per le applicazioni che è in grado di proporre al sistema delle imprese e al mercato.

Il titolare di Edilmag è una figura di rilievo nell’ambito pesarese, con una lunga serie di incarichi di responsabilità. È attualmente presidente dell’Ance di Pesaro Urbino, la sezione edili di Confindustria della zona, mentre in passato ha retto le sorti prima della Scuola e poi della Cassa edile di Pesaro. Dirige un’impresa di costruzioni che da oltre settant’anni opera nel settore e che si caratterizza per serietà e conoscenza del proprio mestiereImprese Edili lo ha intervistato, ecco cosa ci ha detto.

Pagine utilizzate per promuovere l’app Edilmag.

Da dove nasce la sua frequentazione del settore?

Provengo dall’impresa di famiglia. Sono cresciuto nei cantieri, tra ruspe ed escavatori. Negli anni delle superiori ho trascorso le estati in cantiere, mentre gli esami universitari riuscivo a darli nel periodo invernale, quando i cantieri o chiudevano o procedevano a ritmi ridotti. Una frequentazione così lunga con la vita di cantiere mi ha permesso di conoscere il settore e con esso i suoi numerosi problemi.

Ci dice cosa è accaduto sei anni fa, nel 2016?

Da sempre penso che l’edilizia italiana debba cambiare, debba evolversi, diventare più efficiente, moderna e sicura. Oggi è possibile arrivare a questo obiettivo se sposiamo l’evoluzione tecnologica, se dialoghiamo con i nativi digitali, se impariamo a utilizzare tutte le potenzialità del nostro cellulare, se puntiamo sulle app.

Le applicazioni come fattore di cambiamento, quindi? 

Esatto. L’app è stata la base tecnologica su cui sei anni fa ho dato avvio a Edilmag, una start-up che oggi è diventata una pmi. L’esperienza accumulata in anni di lavoro è stata invece il software, vale a dire la conoscenza dei problemi legati alla gestione del magazzino dell’impresa di costruzioni.

Si spieghi meglio…

Le imprese, tutte le imprese di costruzioni, hanno magazzini ricolmi di macchine, attrezzature, utensili, materiali, di cui spesso si perde la conoscenza. Altrettanto spesso, quando siamo alle prese con un’offerta per una gara, per fare prima non ricorriamo a quanto è stivato in magazzino, ma preferiamo procedere con nuovi acquisti o noleggi. Trasformiamo, senza accorgecene, i nostri magazzini in luoghi di deposito di prodotti in attesa di essere smaltiti. In questo modo un bene, anche importante, si trasforma in rifiuto. Un lusso che non possiamo permetterci.

Quindi, cosa è scattato nella sua testa?

Semplice, ho pensato che fosse necessario dotarsi di un programma che permettesse di tenere sotto controllo il magazzino. Un modo per utilizzare ciò che già esiste e non procedere con nuovi ordini. Il passaggio successivo ha riguardato le dotazioni di magazzino di altre imprese e quindi la possibilità di mettere in rete prodotti giacenti nei rispettivi depositi. A questo punto ho pensato che un’app potesse fare al caso nostro. Ho ingaggiato alcuni giovani esperti di piattaforme e di creazione di applicazioni per far sì che le informazioni potessero essere condivise.

Nel concreto un’impresa cosa dovrebbe fare per condividere il proprio magazzino?

Semplice. Vado in magazzino, scatto la foto, descrivo le caratteristiche della macchina o dell’attrezzatura e in automatico il mio prodotto è caricato sull’app. A quel punto, con una spunta, decido cosa condividere del mio magazzino.

Ci faccia un esempio…

Un’impresa bolognese, che sta lavorando a Pesaro, si accorge d’aver bisogno, per breve tempo, di un mini escavatore di portata differente da quello che ha in cantiere, cosa fa, lo acquista, lo noleggia? No, lancia l’applicazione e sul telefono appaiono, in formato geo referenziato, sotto forma di punti, le imprese della zona che possiedono quel determinato escavatore e che in quel momento non stanno utilizzando. E il gioco è fatto. Così facendo abbiamo ottenuto la condivisione di una macchina di cantiere e fatto entrare in contatto due imprese che prima non si conoscevano. Ci tengo a dire un’altra cosa: Edilmag non controlla  alcun tipo di transazione economica tra imprese.

Una sorta di airbnb delle costruzioni…

Esatto. Un sistema basato sulla sharing economy. È del tutto evidente che si tratta di un’applicazione che serve per lavori di dimensioni contenute. Per i grandi cantieri le logiche sono ovviamente altre.

In quali occasioni e circostanze l’app è stata utilizzata?

Si è rivelata utile in occasione del sisma delle Marche del 2016. In quell’occasione l’abbiamo messa a disposizione dei sindaci dei comuni coinvolti dal terremoto. Con l’app è stato possibile sapere esattamente, senza perdere tempo in ricerche, dove trovare le attrezzature utili alle operazioni di primo intervento. Successivamente abbiamo avuto contatti con la Protezione civile nazionale interessata a collegare, tramite l’app, la dotazione di mezzi e attrezzature dei corpi di Protezione civile provinciali di tutta Italia.

Le imprese che vogliono aderire che costi devono sostenere?

L’app è gratuita. Lo scopo principale non è economico, ma provare a modificare il mondo delle imprese e delle costruzioni.

Altre realizzazioni o progetti in cantiere?

Com’è facile intuire, si tratta di un’attività che mi appassiona. Così, dopo l’applicazione per il magazzino condiviso abbiamo dato vita ad AppBuca e a i-link, mentre è in fase di lancio Ediljob.

Vogliamo parlarne?

AppBuca è attiva da circa due anni a Pesaro. Viene impiegata da Mobility Pro, l’impresa che ha in carico la manutenzione di 400 chilometri di strade comunali. È un’applicazione che opera su diversi livelli. Funziona così. Il cittadino, che vede la buca, la fotografa, la carica sull’applicazione. Grazie alle coordinate gps è possibile geolocalizzare il punto di invio della segnalazione, che arriva sulla dashboard del Comune. Immediatamente l’impresa di manutenzione riceve un alert e nello stesso istante il cittadino viene informato della presa in carico. Una volta effettuato l’intervento di riparazione, lo stesso cittadino viene avvisato dell’avvenuta esecuzione e della conclusione della segnalazione. Con questa app, si evitano telefonate, segnalazioni approssimative, perdite di tempo.

Qual è lo scopo di Ediljob?

Abbiamo creato un’applicazione che mette in comunicazione le imprese di costruzioni che cercano manodopera con le persone in cerca di occupazione. Questa idea nasce dalla constatazione che dai Centro per l’impiego, almeno per quanto riguarda l’edilizia, transita solo il 2% del mondo di chi cerca lavoro. Con Ediljob il lavoratore, da casa, lancia l’app, scrive i suoi dati, indica cosa sa fare, cosa vorrebbe fare, i corsi di formazione seguiti, carica una foto, un video eccetera. L’impresa a sua volta si iscrive, indica con l’app di cosa ha bisogno, quali figure professionali ricerca. La geo localizzazione mostra la mappa dei luoghi in cui trovare, ad esempio, i carpentieri di una determinata zona che cercano lavoro, che vogliono cambiare lavoro o che sono disoccupati. L’impresa a sua volta vede il curriculum la foto e parte la telefonata.

A che punto siete arrivati?

La stiamo proponendo alle istituzioni del territorio pesarese per iniziare la fase di sperimentazione. Dovremmo essere operativi nei primi mesi del 2023, ma molto dipenderà dall’adesione delle pubbliche amministrazione, a cui dovrà competere la parte di promozione e comunicazione.

Ma non è finita. Ci parli di i-link. Di che si tratta?

È un’altra applicazione, semplice da usare e a basso costo. Si parte dalla considerazione dell’arretratezza del settore e in particolare di diverse lavorazioni, come l’attività di scavo, ad esempio. Quando si scava, oltre all’operatore in cabina, è necessaria la presenza di un altro operatore a terra che indica la profondità di scavo. Invece, grazie a sensori da applicare alla macchina e all’app, l’operatore in cabina sa esattamente a quale profondità sta scavando. In questo modo è possibile dedicare il secondo operatore ad altre attività di cantiere, evitandogli allo stesso tempo il rischio di infortunio. Il tutto monitorato in tempo reale dall’ufficio e certificato secondo Industria 4.0. Ma non è finita. Tra qualche mese saremo pronti per far dialogare l’app con le strumentazioni laser che vengono utilizzate già in cantiere e che porteranno i-Link a una precisione millimetrica. Sarà possibile dialogare anche fuori dal cantiere, con l’ufficio dell’impresa o lo studio di progettazione attraverso la strumentazione Bim, superando la fase d’inserimento dei dati.

Sbaglio o lei con questa nuova attività si sta divertendo?

Mi diverto e mi entusiasmo. Anche perché dimostro nei fatti una mia teoria, vale a dire che generazioni differenti non solo possono, ma devono lavorare assieme, intrecciando esperienza, che abbiamo noi di una certa età, e conoscenza della tecnologia, che possiedono i nativi digitali. È sbagliato pensare ai giovani secondo la logica dell’assistenza, dell’agevolazione, dell’aiuto. Servono altre ricette.

i-link è l’unica applicazione di Edilmag a pagamento…

Certo. Gli introiti, oltre a sostenere i costi fissi, servono a finanziare le attività delle altre applicazioni gratuite. Questo è Rodolfo Brandi. Un imprenditore impegnato a cambiare in meglio il settore delle costruzioni.

di Pietro Mezzi

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