La velatura a calce

La Stanza di Eliodoro in Vaticano

I restauratori che si sono recentemente occupati dalla Stanza di Eliodoro in Vaticano realizzata da Raffaello hanno riscontrato l’utilizzo della tecnica detta velatura a calce.

 Questi lavori hanno svelato tutti i segreti di Raffaello: per rendere l’effetto della caligine notturna nell’affresco con la Liberazione di San Pietro Raffaello inventò la velatura a calce.

Al momento in cui si stende, il composto è trasparente come l’acqua, l’effetto si vede solo dopo che la pennellata è asciutta e se la quantità di calce è eccessiva, la pittura sottostante è rovinata per sempre. Questa velatura avrebbe potuto essere scambiata per carbonatazione, il processo chimico causato dall’umidità. Con il tempo, infatti, nei punti in cui la parete è umida, sull’affresco spesso affiora la calce contenuta nell’impasto dell’intonaco sottostante offuscandone i colori. 

I restauratori si sono accorti che in questa scena il velo biancastro copriva più del 60% della superficie e non c’erano tracce di umidità sulla parete. Bagnando con la spugna imbevuta d’acqua lo scudo del soldato addormentato sulle scale apparivano decorazioni in ocra su un fondo bruno dai toni vivaci. Una volta asciutta sulla pittura riaffioravano la calce e le decorazioni trasparivano appena sotto una patina di marrone grigiastro. Altri indizi hanno convinto i restauratori dell’esistenza della velatura. Questa è venuta alla luce grazie all’eliminazione profonda di strati su strati di vernici e di sporcizia.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here