L’evoluzione progettuale degli spazi abitativi ha determinato la trasformazione della città moderna. Emblematici sono stati gli studi sull’abitare collettivo e, in contrapposizione negli anni Novanta, quelli che hanno esaltato l’abitare individuale.
In generale, oggi per l’edilizia sociale si auspica una progettazione che innovi costruttività e impiantistica e anche modalità abitative e implicazioni culturali.
La ricerca qui raccolta, indirizzata alla conoscenza di forme sperimentali, “leggere e fragili” di abitare collettivo, è stata condotta al Politecnico di Torino (dove il curatore insegna) e supportata dalla locale Agenzia Territoriale per la casa.
Riassume le modalità con cui il tema è stato trattato negli ultimi decenni, considerando
quanto gli aspetti di condivisione di spazi pubblici siano al centro dell’idea di città europea e
quanto oggi la tendenza privilegi nuove forme che coniugano sia individualità che collettività.
I contributi di Cristina Bianchetti, Lavinia Bifulco, Massimo Bricocoli, Antonio Di Campli, Giovanni Hanninen, Fabio Poggi, Daniela Ruggieri, Paola Savoldi, Anna Todros commentano esempi diversi di condivisione, su importanti aree di trasformazione in Europa (Milano Santa Giulia, Torino Spina 3, Amburgo HafenCity); sullo spazio sudamericano e quello balcanico (Barranquilla, Skopje).
Titolo: L’abitare collettivo
Autore: a cura di Angelo Sampieri
Editore: Franco Angeli, Milano, 2011
Pagine: 160
Costo: 25 euro