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Lanciano: riqualificazione dell’asse viario di Corso Trento e Trieste

Il nuovo manto dell'asse viario del Corso Trento e Trieste di Lanciano è costituito da tessere in gres porcellanato da esterni di 2 cm di spessore, dalle geometrie variabili, distinte in due colori. Le tessere, accuratamente posizionate, vanno a definire un motivo ornamentale a terra, il cui disegno bicromatico reinterpreta in chiave contemporanea i motivi geometrici caratteristici della Presentosa, gioiello tradizionale femminile abruzzese.

Nell’agosto del 2013 il Comune di Lanciano ha affidato congiuntamente, attraverso una convenzione, al Dipartimento di Architettura e Progetto della Sapienza Università di Roma e allo studio Ricci Spaini Architetti Associati l’incarico per la redazione del progetto di riqualificazione del sistema pubblico di Corso Trento e Trieste.

Vista dall’alto di Lanciano | In rosso l’area d’intervento.

Il team di progetto, sotto il coordinamento  scientifico e progettuale di Orazio Carpenzano e Mosé Ricci, è stato chiamato ad elaborare una proposta per la completa ridefinizione del lungo tracciato rettilineo che, dal nucleo antico, struttura l’asse di espansione urbana per concludersi nel grande spazio verde dell’ex-ippodromo.

Lo storico asse urbano tracciato dall’arch. Filippo Sargiacomo, che  prefigurava il nuovo sviluppo della città fino alla villa pubblica dell’area conventuale di Sant’Antonio di Padova, viene restituito alla collettività come ambito pedonale relazionato agli usi commerciali e per le grandi manifestazioni culturali e religiose.

L’intervento promuove, dunque, una forte integrazione delle modalità di fruizione del Corso in termini di agibilità (fatti salvi i mezzi d’igiene urbana, soccorso e forze dell’ordine, i mezzi di rifornimento merci in fasce orarie prestabilite) e l’assoluto divieto di sosta, con il dovuto coinvolgimento di aree adiacenti per l’accessibilità dei residenti.

Qualcuno ha scritto che le strade costituiscono i più importanti luoghi pubblici di una città e i suoi organi più vitali. Ed è vero: Lanciano s’identifica nel suo Corso, largo e assolato, con un forte cielo prospettico che lo copre per tutta la sua lunghezza come un tetto istoriato, potente in tutte le ore del giorno.

Sezione trasversale e stralcio planimetrico della nuova pavimentazione del Corso.

L’idea è stata quella di sottomettere alla potenza naturale, mutante e dinamica di questo corridoio a cielo aperto, un fatto iconico, frutto della cultura materiale del luogo: il disegno che interpreta la Presentosa, il gioiello tradizionale femminile abruzzese, generalmente in oro, indossato dalle donne nei giorni di festa.

Il nuovo Corso è dunque il testimone fisico di un lascito: il dono che la vecchia generazione offre alla nuova, assicurando il perdurare della cultura civica nei luoghi della propria storia.

Abaco delle tessere pavimentali. Accanto Schema di montaggio della pavimentazione.

L’asse viario

Il progetto ha voluto rafforzare le qualità evidenti o potenziali del Corso, a partire dalla restituzione di un’identità formale e percettiva dell’asse attraverso una forte caratterizzazione del suo parterre.

Un grande tappeto, formalmente concluso, connotato da una precisa geometria, si estende nella sua tessitura di sfondo sull’intera sezione trasversale del tracciato, riammagliandosi dove possibile alla pavimentazione esistente.

Il disegno bicromatico derivato dalla combinazione delle tessere del tappeto è una reinterpretazione in chiave contemporanea dei motivi geometrici caratteristici della Presentosa.

Per favorire una maggior sicurezza dei pedoni, sono state pareggiate le quote degli attuali marciapiedi con quelle della vecchia sede stradale, intervento funzionale anche all’eliminazione de facto delle precedenti barriere architettoniche.

Il sistema di trasversali di Corso Trento e Trieste definisce una struttura a pettine in cui i vari denti sono caratterizzati da una discreta omogeneità fisica e funzionale.

Nel progetto tali ambiti sono confermati come collettori dei flussi da e verso via Duca degli Abruzzi e Piazza del Mastrogiurato a Nord e l’area del parcheggio urbano a Sud, e valorizzati tramite una serie d’interventi mirati a favorirne l’attraversamento e la sosta a servizio degli esercizi commerciali che si affacciano sul Corso.

I grandi sistemi urbani

Obiettivo ultimo del progetto è stato quello d’innescare una riqualificazione complessiva dell’area, i cui effetti si estenderanno anche verso i grandi sistemi adiacenti al Corso: Piazza Plebiscito a Nord-Ovest, il sistema costituito dalla Stazione della ferrovia Sangritana e dalla Villa delle Rose con il parco giochi comunale a Sud-Est e la spina commerciale di Aldo Rossi a Nord.

Tali ambiti, coinvolti nella perimetrazione dell’intervento, godranno della rinnovata qualità urbana e degli usi possibili derivati dal progetto di rigenerazione del Corso e dei suoi contesti. L’insieme costituirà un punto di raccordo delle future tendenze organizzative della città, con le sue attività di servizio e commerciali, e una forma concentrata del paesaggio antropico urbano.

Intervento di riqualificazione: la Presentosa

La precedente pavimentazione stradale in conglomerato bituminoso è stata rimossa, così come i vecchi cordoni stradali.

Il nuovo manto dell’asse è costituito da tessere in gres porcellanato da esterni di 2 cm di spessore, dalle geometrie variabili, distinte in due colori. Le tessere, accuratamente posizionate, vanno a definire un motivo ornamentale a terra, il cui disegno bicromatico reinterpreta in chiave contemporanea dei motivi geometrici caratteristici della Presentosa.

Lo schema base che costituisce il modulo del disegno ha una dimensione complessiva di 2,75 x 4 m e viene ripetuto a formare una composizione in cui i tracciati regolatori compongono una regola romboidale.

Complessivamente il motivo decorativo ha una larghezza di 8 m, per una lunghezza di 500 m, che copre la distanza tra l’innesto alla Piazza Plebiscito e l’ingresso alla Villa delle Rose.

Per favorire una maggior sicurezza dei pedoni, sono state pareggiate le quote degli attuali marciapiedi con quelle della vecchia sede stradale, intervento funzionale anche all’eliminazione de facto delle precedenti barriere architettoniche. Longitudinalmente al Corso, un robusto sistema di canaline a scomparsa in marmo bianco di Carrara assicura il corretto defluvio delle acque meteoriche.

Il progetto del nuovo tracciato durante le fasi di cantiere ha agito su due fronti: quello del coinvolgimento da parte dei cittadini all’apparire del nuovo scenario urbano, e quello della comunicazione (soprattutto attraverso i social network) di un progetto assunto dalla collettività come simbolo di un rinnovato orgoglio civico, capace di liberare imprevedibili energie dei partecipanti alla vita quotidiana di Lanciano.

I progettisti hanno auspicato che la gestione e la cura del manufatto divengano più importanti del progetto stesso, per le informazioni che esso immette nel sistema urbano e perché ritengono che la realtà sia sempre più ricca di opportunità di qualsiasi programma progettuale.

Il gruppo di Progetto | Ricci Spaini Architetti Associati 

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