Rigenerazione urbana | Urbanpromo

L’Aquila, Milano e Forlì: tre progetti di valorizzazione urbana

Tre progetti presentati a Urbanpromo hanno come obiettivo l’apertura delle città in chiave di attrattività e competitività. A L’Aquila il progetto sul complesso edilizio ormai in degrado dell’ex Ospedale S. Salvatore, a Forlì la riqualificazione dell’area antistante i Musei San Domenico e a Milano la ristrutturazione della Cascina Cotica che si basa sul riuso e sul riequilibrio ambientale.

Urbanpromo, la manifestazione nazionale di riferimento per la rigenerazione urbana organizzata dall’Istituto Nazionale di Urbanistica e da Urbit, propone nella gallery online i progetti che hanno partecipato all’ultima edizione della manifestazione. Tra questi, quelli che contengono per le azioni messe in campo obiettivi riconducibili all’apertura delle città in chiave di attrattività e competitività.

L’edificio ha inglobato anche il monastero di Sant’Agnese.

Ex Ospedale S. Salvatore a L’Aquila

Da segnalare il progetto sul complesso edilizio dell’ex Ospedale S. Salvatore, di proprietà dell’Università degli Studi dell’Aquila, situato nella zona settentrionale del centro storico. L’area è delimitata dalle antiche mura della città e dall’asse del viale Duca degli Abruzzi, sul quale si è attestata la trasformazione moderna di quella parte di città.

Il rilievo dello stato di fatto e un’approfondita analisi storica e archivistica finalizzata alla rilettura dell’evoluzione costruttiva del complesso hanno consentito di individuare le criticità in essere e le strategie di intervento.

L’edificio attuale, che ha inglobato le strutture dell’ex monastero di Sant’Agnese, ha subito nel corso del Novecento numerosi ampliamenti e modifiche: ne risultano, insieme a corpi di fabbrica aventi una propria connotazione architettonica, anche porzioni edilizie che costituiscono delle superfetazioni, realizzate per sopperire a necessità funzionali.

Le caratteristiche architettoniche, risentendo delle diverse epoche di costruzione (quella settecentesca, relativa all’edificio preesistente; quella avvenuta intorno al 1930 e quella degli anni ’50), hanno portato ad una conformazione planimetrica irregolare, che si sviluppa verticalmente su quattro piani con una distribuzione interna piuttosto frammentata e caratterizzata da dislivelli e mancate connessioni tra le parti.

Il confronto con la planimetria del 1931, relativa alla prima versione del progetto del nuovo ospedale, evidenzia le strutture dell’ex monastero di Sant’Agnese e consente la verifica di quanto ancora rimane dell’antica costruzione e delle modifiche introdotte successivamente.

Il Prg del 2003 sanciva la variazione della destinazione d’uso degli edifici in esso ricompresi, da sanitaria a direzionale, universitaria e culturale, segno della volontà di riqualificare un ambito importante per la città, sia dal punto di vista logistico che funzionale.

Oggi l’edificio, non più strategico per le attività sanitarie dell’azienda Asl n. 4 a seguito del trasferimento, avvenuto alla fine del Novecento, di tutte le divisioni presso il nuovo complesso realizzato in località Lenze di Coppito (Aq), è stato lasciato privo di funzionalità che ne assicurasse loro la conservazione nel tempo, causandone il progressivo degrado, aggravato dai danni del sisma che nel 2009 ha colpito la città.

Previsti i servizi per l’abitare curati da Delta Ecopolis e Coop Lombardia.

Cascina Cotica a Milano

Delta Ecopolis Società Cooperativa ha invece presentato la ristrutturazione della Cascina Cotica a Milano, che si basa sul riuso e sulla riqualificazione degli spazi, sul riequilibrio ambientale, per ricreare rapporti positivi tra le persone e i luoghi, e tra persone e persone, in una socialità adatta alla vita urbana del futuro. Previsti servizi all’abitare promossi da Delta Ecopolis, Coop Lombardia con uno spazio dedicato all’organizzazione di attività sociali a beneficio dei propri soci e una struttura socio-sanitaria al servizio di tutti gli abitanti della zona.

Il Borgo offrirà sedi all’associazionismo culturale e all’animazione per gli anziani, la corte interna aperta ad eventi ed esposizioni, l’area per gli Orti, il Giardino e la Casa dell’Acqua.

È previsto inoltre un co-working, pensato per chi inizia un’attività (giovani innanzi tutto) e trova vantaggioso avere vicino altri che come lui sono pronti a condividere attrezzature, infrastrutture e competenze. In aggiunta tre residenze temporanee, per chi a Milano intende passare solo un periodo di studio o di lavoro a costi accettabili: in altre grandi città europee la disponibilità di residenze temporanee è già un importante fattore di attrattività.

La piazza di Forlì antecedente ai Musei San Domenico.

Piazza Guido da Montefeltro a Forlì

Il Comune di Forlì ha invece presentato un progetto la riqualificazione e valorizzazione di parte di Piazza Guido da Montefeltro, area antistante al complesso dei Musei San Domenico, sede della Pinacoteca civica e di esposizioni temporanee.

L’intervento, cofinanziato con risorse statali (Bando periferie dpcm 25.05.2016), comunali e con il contributo della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, prevede demolizione e rimozione di pavimentazioni e strutture dell’attuale parcheggio pubblico fino allo strato permeabile sottostante, cui seguirà il ripristino a verde mediante il riporto di terreno e topsoil.

La superficie dell’area sarà inerbita, piantumata e dotata di arredi e percorsi ciclo-pedonali. L’intervento di «desealing», che si configura anche come azione dimostrativa nell’ambito del Progetto europeo Sos4life, consentirà di incrementare la superficie permeabile dall’attuale 6% a circa il 70% e l’area verde di circa 4.500 mq, implementando la dotazione di spazi pubblici in Centro storico.

Il progetto Sos4life intende contribuire all’attuazione su scala comunale degli indirizzi europei in materia di tutela del suolo e rigenerazione urbana ed in particolare della strategia comunitaria del consumo netto di suolo zero. Per misurare gli effetti positivi del ripristino di suolo in ambito urbano, vengono monitorate in continuo le variabili meteorologiche dell’area di intervento, confrontandole con quelle di un’area verde limitrofa, al fine di valutare il comfort termico apportato dall’intervento di ripristino a verde.

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