Produzione | Wirtgen Group

Lavori autostradali con sistema di riciclaggio a freddo in plant

Wirtgen Group e JBN stanno realizzando un progetto esemplare in Nigeria. Si tratta dell’ampliamento dell’autostrada a 2 corsie che va da Abuja a Kano che rientra nel grande piano di costruzione della Trans-African Highway. JBN si è aggiudicato l’appalto anche grazie alla proposta di utilizzare il riciclaggio a freddo ecologico in alternativa ai procedimenti tradizionali.

In Nigeria, la commessa assegnata alla Julius Berger Nigeria (JBN) , è stata ampliata con il potenziamento dell’autostrada a 2 corsie A2 affidato dal ministero federale nigeriano per l’edilizia e gli alloggi. La tratta interessata va dalla capitale Abuja, al centro del Paese, fino a Kano, nella Nigeria settentrionale. In luogo del precedente risanamento parziale, l’opera prevede ora il potenziamento completo del percorso con una corsia di emergenza.

JBN | Cantiere in Nigeria. Il frantoio a urto Mobirex MR 110Z Evo2 di Kleemann porta il fresato alla granulometria desiderata. Parallelamente, il KMA 220 lavora il fresato frantumato e lo trasforma in nuovo conglomerato, che viene caricato direttamene sui mezzi pesanti.

Il risanamento della Abuja-Kaduna-Zaria-Kano-Road (AKR) è parte della “Trans-African Highway”, un sistema transfrontaliero di progetti di costruzione stradale. L’obiettivo è l’incentivo dell’economia africana grazie a una rete di strade commerciali ben strutturata. In questo modo dovrebbe essere garantito un collegamento migliore della parte settentrionale, meno sviluppata economicamente, alla regione meridionale, più florida economicamente.

La Nigeria, la più grande economia africana, dà sempre più valore alle tecnologie ecologiche nel potenziamento delle infrastrutture. Il riciclaggio a freddo ecologico è stato preso in considerazione fin dall’inizio quale alternativa ai procedimenti tradizionali. La proposta di questo procedimento da parte della JBN ha portato tra l’altro all’aggiudicazione dell’appalto. L’intervento di risanamento dovrebbe concludersi nel secondo trimestre del 2023. Il termine di completamento per l’opera edile speciale è previsto per l’inizio di maggio del 2024. Anche se la tempistica è serrata, la JBN ritiene di poter concludere l’intervento nei tempi previsti grazie al risparmio di tempo garantito dal procedimento di riciclaggio a freddo in plant.

Le stabilizzatrici Wirtgen miscelano il cemento precedentemente sparso in modo omogeneo alla profondità desiderata nella fondazione. Tramite una barra spruzzatrice, l’acqua viene nebulizzata automaticamente nella quantità necessaria a seconda della velocità di marcia.

Procedimento di riciclaggio a freddo in plant

Nel procedimento di riciclaggio a freddo, il materiale edile disponibile viene lavorato con il bitume schiumato “in place”, vale a dire direttamente sul posto con una riciclatrice a freddo, o “in plant”, con un impianto mobile di riciclaggio a freddo nei pressi del cantiere, a seconda dell’applicazione. In questo progetto enorme con cantiere itinerante è stato scelto il procedimento in plant. Il nuovo conglomerato bituminoso prodotto è denominato BSM (materiale stabilizzato a bitume). Una volta concluse la stesa e la compattazione, il BSM si caratterizza per la portanza elevata e duratura.

I vantaggi si evidenziano anche nel comportamento a lungo termine: il bitume schiumato aggiunto alla miscela determina l’aderenza punto su punto nello strato riciclato a freddo, escludendo la formazione di crepe. Nella sovrastruttura, gli strati così trattati e resistenti costituiscono la base ottimale su cui stendere infine un manto stradale con uno spessore o con degli strati notevolmente ridotti.

La Julius Berger punta a lungo termine su questo procedimento, nel quale vede una vera innovazione per la costruzione stradale nigeriana.

Le pale gommate alimentano il KMA 220 di Wirtgen con il materiale frantumato. Cemento, acqua e bitume sono aggiunti esattamente in base alla ricetta. Nel mescolatore a regime forzato bialbero, il conglomerato viene prodotto senza calore aggiunto.

Ampliamento della flotta di macchine Wirtgen

All’inizio del progetto erano già state ordinate due flotte complete per il riciclaggio a freddo e la stesa, composte da 45 macchinari. Di queste facevano parte

  • le frese grandi Wirtgen,
  • le stabilizzatrici Wirtgen,
  • le riciclatrici a freddo e i veicoli spandilegante di Streumaster,
  • i frantoi a urto semoventi Kleemann
  • gli impianti di miscelazione a freddo Wirtgen,
  • le finitrici per asfalto e gli alimentatori Vögele e i rulli Hamm.

Risparmio di carburante

Anche dopo l’ampliamento del progetto, i lavori avvengono con uno straordinario bilancio climatico. Tra i vantaggi del procedimento figura il grande potenziale di risparmio energetico nel trattamento del materiale. Non dovendo più essiccare né riscaldare le materie prime, si possono risparmiare 10-12 litri di carburante per tonnellata rispetto ai procedimenti di risanamento convenzionali. Il riutilizzo quasi totale della sovrastruttura si traduce in una riduzione dei trasporti di materiale da costruzione fino al 90%. Nel contempo, si può risparmiare fino al 90% delle risorse e fino al 100% dello smaltimento di materiale.

L’alimentatore Vögele, con la sua enorme capacità di 16,4 t, garantisce un’alimentazione priva di interruzioni della finitrice stradale. I rulli Hamm si occupano del costipamento dell’asfalto.

Ne risultano dei consumi di carburante notevolmente ridotti e delle minori emissioni di Co2. Il procedimento di riciclaggio a freddo permette soprattutto di realizzare dei risparmi fino al 50% di legante, che continua a rappresentare il principale fattore di costo nel risanamento stradale. Grazie alle particolari caratteristiche del BSM, la tecnologia di riciclaggio a freddo determina quindi dei vantaggi economici molto consistenti per l’intero periodo di utilizzo delle strade – anche nel caso della Abuja-Kaduna-Zaria-Road in Nigeria.

Benjamin Bott | Direttore del progetto JBN

«Il riciclaggio a freddo rende possibile l’utilizzo ottimale dei materiali disponibili e permette così di risparmiare le risorse. Per questo la nostra impresa è stata la prima in Nigeria ad aver deciso di sfruttare il potenziale di questa tecnologia per sé e per i propri committenti. 
Nel quadro dell’ampliamento sono stati consegnati altri 30 macchinari in Nigeria, perché le macchine, in passato, ci hanno convinti con la loro efficienza e la loro longevità. A questo si aggiunge il fatto che il servizio post-vendita è ottimo in Nigeria. Questo contribuisce notevolmente alla grande disponibilità delle macchine ed è fondamentale per lo svolgimento impeccabile di questo mega-progetto».

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