Edilizia privata | Crisi d'imprese

Le imprese edili dell’edilizia privata sopravvissute che possono agganciare la ripresa

L’elenco delle principali Imprese edili dell'edilizia privata che sono andate in crisi tra i due anni horribili 2008 (crack finanziario mondiale) e 2020 (pandemia sanitaria mondiale). Sperando che le sopravvissute (esaminate nel Rapporto Classifiche 2020 Le prime 50 Imprese dell’Edilizia Privata – www.guamari.it) siano sopravvissute a una selezione tale da cogliere la ripresa del mercato attesa per il 2021.

L’analisi dell’offerta nel mercato dell’edilizia privata (cfr. Imprese Edili del 16.12.2020) malgrado le evidenze bilancistiche (a tutto il 2019) diano un quadro economico/finanziario (almeno per il vertice dell’imprenditoria) decisamente migliore di quello delle imprese generali (e specialistiche), è utile, non foss’altro che per i vantaggi che la conoscenza porta a qualunque ragionamento di prospettiva.

Se ne desume quanti casi di (recenti) crisi aziendali permettono a questo specifico settore di presentarsi oggi con imprese sostanzialmente sane. Tanto che, limitando l’analisi alle prime 25 imprese più attive nell’edilizia privata (con oltre l’85 percento del fatturato), i dati di insieme del 2019 sono decisamente positivi. Con una crescita del fatturato nell’ultimo anno del 31,8 percento e degli utili netti ben del 76,4 percento.

L’elenco che segue si limita alle principali Imprese che sono andate in crisi tra i due anni horribili 2008 (crack finanziario mondiale) e 2020 (pandemia sanitaria mondiale). Sperando che le sopravvissute (esaminate nel Rapporto Classifiche 2020 Le prime 50 Imprese dell’Edilizia Privata – www.guamari.it) siano sopravvissute a una selezione tale da cogliere la ripresa del mercato attesa per il 2021.

Questo non significa che non vi siano stati specifici momenti di crisi precedenti. Uno in particolare, quando in seguito alla riunificazione tedesca (1990) quel mercato ebbe un tale boom (soprattutto nell’edilizia privata) da attirare numerose imprese, quasi tutte poi scomparse.

Ecco i nomi più significativi: la barese Dioguardi (attiva anche in Francia), le genovesi Gepco e Sci, la napoletana Giustino, la padovana Grassetto, la milanese Ifg Tettamanti, le cooperative emiliano-romagnole Orion e Sigla, … Con la conseguenza che da allora le imprese “non generali” si avventurano all’estero in modo molto più selettivo, tanto che sul fatturato delle nostre top 25 l’esportazione rappresenta un irrilevante 2 percento.

Dalle nostre elaborazioni, esaminando le evidenze del Registro Imprese, ecco gli accadimenti societari negli ultimi dodici anni di 34 imprese attive (anche parzialmente) nell’edilizia privata in crisi significative (di cui però una sola iniziata nel 2020). Ricordando almeno altri cinque nomi di rilievo scomparsi precedentemente: la torinese Borini, le milanesi Castelli, Gadola e Meregaglia, la napoletana Raiola, …

  1. ATIG BRESCIANA – Afferente al gruppo Galeazzi, va in liquidazione volontaria nell’agosto 2013, chiede il concordato preventivo nell’aprile 2015 e fallisce nel novembre 2020.
  2. CARSANA – È ammessa al concordato preventivo dal Tribunale di Lecco nel dicembre 2015, omologato nel luglio 2016, ma va in liquidazione in agosto.
  3. CAVAGNIS – L’impresa padovana presenta domanda di ammissione al concordato preventivo nel settembre 2019.
  4. CESI – La cooperativa di Imola, dopo aver acquistato nell’ottobre 2011 Pivato, va in liquidazione coatta amministrativa nel luglio 2014, in stato di insolvenza nell’ottobre 2016 e in concordato preventivo nell’agosto 2018.
  5. CILE – L’impresa milanese affitta un ramo d’azienda alla genovese Aspera nel giugno 2017 (fallita nel settembre 2019), va in liquidazione volontaria nell’ottobre 2017 cambiando nome in Elic Immobiliare.
  6. CLE – La cooperativa di Bolzano è posta in liquidazione coatta amministrativa nel maggio 2016 e in stato di insolvenza in agosto.
  7. CONSORZIO ETRURIA – La cooperativa toscana, dopo l’ammissione al concordato preventivo nel giugno 2011, nel maggio 2012 crea la newco L’Avvenire 1921, che va in liquidazione nel maggio 2018 cedendo un ramo d’azienda a Sicrea (in scioglimento e liquidazione dall’aprile 2020), nell’agosto 2012 vende Inso a Condotte (in amministrazione straordinaria da agosto 2018) nonché l’impresa generale Coestra.
  8. COSTRUZIONI – La cooperativa bolognese dopo aver tentato alleanze con Cesi e Cooperativa di Costruzioni, ne segue il destino andando in liquidazione coatta amministrativa nel dicembre 2015 e in stato di insolvenza nell’ottobre 2016.
  9. COOPERATIVA MURATORI RIUNITI – La cooperativa ferrarese va in liquidazione nell’ottobre 2010 e fallisce nell’aprile 2011.
  10. CPF – L’impresa fiorentina del gruppo Fratini dopo aver affittato un ramo d’azienda di Baldassini Tognozzi Pontello nell’agosto 2011, va in liquidazione nel gennaio 2012 ed è in concordato preventivo da giugno.
  11. DE.GA. – L’impresa torinese chiede il concordato preventivo nel novembre 2014 creando la newco Due.
  12. DEC – L’impresa barese del gruppo De Gennaro fa richiesta di concordato preventivo nell’ottobre 2012 (e crea la newco Aedinovis) ed è messa in liquidazione nel marzo 2014.
  13. DOTTOR GROUP – L’impresa trevigiana chiede il concordato preventivo nel settembre 2016 ed è in fallimento da ottobre 2020.
  14. EDILBASSO – L’impresa padovana, in liquidazione dal marzo 2011, chiede il concordato preventivo in luglio e viene acquistata nell’agosto 2013 da Faber Costruzioni, che a sua volta chiede il concordato preventivo nel luglio 2018 per poi fallire nel febbraio 2020.
  15. FEDRIGOLI – L’impresa veronese fa domanda di concordato preventivo nell’ottobre 2020.
  16. FINCOS – L’impresa di Mondovì nel maggio 2019 riceve l’omologa di ristrutturazione dei debiti.
  17. GALOTTI – L’impresa bolognese nel novembre 2017 vede revocare la liquidazione nell’ambito di un accordo di ristrutturazione del debito ai sensi dell’art. 182-bis della legge fallimentare.
  18. GDM – L’impresa milanese, dopo la richiesta di concordato preventivo del dicembre 2013 va in liquidazione volontaria nel febbraio 2014 e cede un ramo d’azienda a Intercantieri Vittadello nell’ottobre 2015.
  19. IMPREME – L’imprese romana nel novembre 2017 ottiene l’accordo di ristrutturazione dei debiti.
  20. MARCORA – L’impresa milanese, dopo esser transitata dai gruppi Gavio e poi Ligresti, va in liquidazione volontaria nell’ottobre 2015 e cambia nome in Vigilio: dal marzo 2014 opera a Milano un’impresa omonima.
  21. MINOTTI – L’impresa milanese nel giugno 2012 viene fusa in Ananda, che è conferita a una newco che va in liquidazione nel novembre 2017.
  22. PANDINI – L’impresa bergamasca dichiara la liquidazione volontaria nel luglio 2014.
  23. PARSITALIA – L’impresa del gruppo romano Parnasi va in scioglimento e liquidazione nell’agosto 2017.
  24. PESSINA – L’impresa milanese, che aveva tentato l’acquisto delle imprese generali Oberosler (in concordato preventivo dall’ottobre 2018) e Tecnis (in amministrazione straordinaria e stato di insolvenza dal giugno 20017, venduta nel giugno 2019 a D’Agostino) è in concordato preventivo dal marzo 2020.
  25. PISA – L’impresa bresciana, nata nel dicembre 2006 dalla fusione di Romagnoli e IRCES95, va in liquidazione nel febbraio 2009 e fallisce nell’aprile 2018.
  26. PROVERA E CARRASSI – L’antica impresa romana, dopo aver cambiato nome in Deltacos, è posta in scioglimento e liquidazione nel marzo 2013 e ottiene il concordato preventivo nel luglio 2018.
  27. ROSSO – L’impresa torinese, dopo la liquidazione dell’agosto 2012 e il concordato preventivo del marzo 2013, cambia nome in Imato e nel giugno 2014 cede un ramo d’azienda a Lis, che 2016 confluisce in Neocos con Cerutti Lorenzo e Imato.
  28. SACAIM – L’impresa veneziana chiede il concordato preventivo nel gennaio 2013 e in marzo è acquistata dal gruppo Rizzani de Eccher che la rilancia.
  29. STEDA – L’impresa vicentina va in liquidazione volontaria nel settembre 2013 e dichiara fallimento nel gennaio 2015.
  30. VALDADIGE – Il gruppo veronese, che aveva trovato una nicchia di mercato nei parchi di divertimento, ceduti nell’ottobre 2013 alla genovese Costa Edutainment, dal febbraio 2014 è in scioglimento e liquidazione volontaria e nell’ottobre 2014 chiede il concordato preventivo.
  31. VONA – L’impresa frusinate va in scioglimento e liquidazione nel marzo 2012 e in concordato preventivo in giugno dando vita nell’ottobre 2013 alla newco MV & Partners.
  32. ZEPPIERI – L’impresa frusinate nel maggio 2019 cede un ramo d’azienda alla newco (con medesima proprietà) Gruppo Zeta Costruzioni e dal luglio 2020 è in concordato preventivo.
  33. ZH – L’impresa altoatesina, nata dalla fusione nel 2008 di Zimmerhofer e Hobag, interrompe i lavori per il Bosco Verticale a Milano (poi completati da Colombo) per una crisi aziendale che sfocia nel dicembre 2013 nella procedura di fallimento e nel dicembre 2018 in quella di concordato preventivo.
  34. ZOPPOLI & PULCHER – L’impresa torinese dopo aver fatto domanda di concordato preventivo nel febbraio 2018, costituisce nel novembre 2018 la newco ZP Costruzioni Generali.

a cura di Aldo Norsa 

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