Punti Di Vista | Ing. Claudia Chiti, Knauf Italia

L’edilizia antisismica, situazione e prospettive

L’ing. Claudia Chiti ha illustrato a Imprese Edili il ruolo e lo sviluppo delle tecnologie per la realizzazione di strutture antisismiche in edilizia leggera con sistemi a secco e i velocissimi progressi che si stanno facendo anche in Italia che consentono di costruire con sistemi sempre più elastici, leggeri e capaci di assorbire strutturalmente il sisma, limitando o addirittura annullandone i danni con il grosso vantaggio di adottare tecnologie già disponibili, economicamente competitive e di efficacia comprovata da numerosi esperimenti condotti su pedane vibranti.
 Ing. Claudia Chiti | Il Valore della conoscenza | «Un intervento davvero antisismico deve assicurare l’incolumità delle persone e il mantenimento delle funzioni essenziali dell’edificio, ed oggi è possibile. Knauf è in prima fila per dare alle autorità competenti ogni sorta di ausilio affinché possano emanare norme sempre più aggiornate e capaci di cogliere i vantaggi dello stato dell’arte della tecnologia edilizia. Un ruolo enorme nella trasmissione della conoscenza è svolto dalla partecipazione a progetti di ricerca internazionali, dalla formazione dei professionisti tecnici con ordini e università, dalla formazione degli operatori in tutta la filiera edilizia».
Ing. Claudia Chiti | Il Valore della conoscenza | «Un intervento davvero antisismico deve assicurare l’incolumità delle persone e il mantenimento delle funzioni essenziali dell’edificio, ed oggi è possibile. Knauf è in prima fila per dare alle autorità competenti ogni sorta di ausilio affinché possano emanare norme sempre più aggiornate e capaci di cogliere i vantaggi dello stato dell’arte della tecnologia edilizia. Un ruolo enorme nella trasmissione della conoscenza è svolto dalla partecipazione a progetti di ricerca internazionali, dalla formazione dei professionisti tecnici con ordini e università, dalla formazione degli operatori in tutta la filiera edilizia».

Per comprendere lo stato dell’edilizia antisismica in Italia occorre muovere da alcuni elementi di scenario: da un lato, l’elevata sismicità del nostro paese, dall’altro la normativa in materia, tra le più avanzate, e le eccellenti competenze universitarie e professionali. A questo fa riscontro uno stato del patrimonio edilizio non del tutto adeguato. Le nuove norme hanno certamente impattato sulle costruzioni più recenti, e molti edifici storici hanno concretamente dimostrato di saper resistere anche ai sismi più tremendi ma a fronte di questi casi vi è anche una grande quota di vecchi edifici (abitazioni private, industrie, edifici pubblici…) costruiti con caratteristiche di antisismicità molto limitate e quindi a elevato rischio in caso di sisma, che richiederebbero certamente una serie di interventi per essere messi in sicurezza.

Un’edilizia davvero antisismica

Questo ci porta direttamente al cuore della questione: rendere gli edifici veramente antisismici, nella sostanza oltre che nella forma. Per ottenere questo risultato occorre agire secondo direttrici, con un approccio strategico su più livelli. Indipendentemente dal fatto che si stia edificando una nuova costruzione o che si stia intervenendo su un manufatto esistente, è innanzitutto essenziale progettare un intervento che in caso di sisma assicuri in primo luogo l’incolumità delle persone che vi si trovano e in secondo luogo il mantenimento delle funzioni essenziali dell’edificio stesso. Si pensi per esempio a una scuola, a un ospedale o anche a una casa: ogni intervento su di loro deve assicurare che in caso di terremoto nessuno resti sotto alle macerie e che le strutture della casa, della fabbrica o dell’ospedale permettano all’edificio di mantenere interamente le sue funzionalità anche dopo il sisma. In caso di terremoto infatti, la funzionalità dei fabbricati e di ciò che essi contengono è un obiettivo importante quanto la tutela della sicurezza delle persone. Infatti, quante più case restano agibili dopo il sisma, tanto minore è il numero degli sfollati da assistere e dei conseguenti cosati sociali; parallelamente, le industrie che mantengono la propria funzionalità produttiva sono una risorsa vitale per la ripresa post sisma dell’economia locale e gli ospedali che restano funzionali possono assistere in loco gli eventuali feriti a causa del sisma, limitando il numero dei trasferimenti ad altre strutture.

Su questi versanti la tecnologia è in continuo progredire e ci sono continui scambi di conoscenza tra esperti di tutto il mondo; per esempio dal Giappone è arrivata l’idea degli isolatori sismici, elementi meccanici che, sistemati alla base degli edifici, s’interpongono tra questi e il movimento tellurico, assorbendo e mitigando la scossa prima che questa arrivi a investire le strutture. Qui in Europa, e Knauf è all’avanguardia in questo, stiamo facendo velocissimi progressi secondo un approccio diverso: costruire con sistemi sempre più elastici, leggeri e capaci di assorbire strutturalmente il sisma, limitando o addirittura annullandone i danni. Il grosso vantaggio di questo approccio è che adotta tecnologie già disponibili, economicamente competitive e di efficacia comprovata da numerosi esperimenti condotti su pedane vibranti.

Lo stato dell’arte

Da ciò si comprende che costruire in modo veramente antisismico oggi certamente è possibile, è doveroso e spesso è perfino conveniente. Occorre però notare che il semplice rispetto delle norme è necessario ma non sufficiente a raggiungere appieno lo scopo. La tecnologia infatti procede più velocemente della normativa e chi progetta e costruisce basandosi solo sulle prescrizioni normative non coglie tutti i vantaggi che potrebbe. Ci sono infatti tecnologie come le soluzioni di edilizia leggera costruita a secco che vanno ben oltre il dettato minimo della normativa attuale e riescono, nel rispetto degli obiettivi dell’antisimicità, a cogliere anche altri vantaggi, risparmiando e offrendo numerose sinergie costruttive.

Le best practice costruttive oggi vanno ben oltre le normative perché aziende come Knauf non possono limitarsi a stare entro il perimetro del dettato normativo; noi per esempio ci facciamo continuamente partecipi e spesso anche promotori di studi, per lo sviluppo di nuove tecnologie e per la loro validazione suffragata da evidenze scientifiche, che siano propedeutici a evoluzioni della normativa che guida i progettisti.

Esiste infatti un grosso problema di responsabilità perché ad oggi, nonostante le strutture leggere abbiano ampiamente dimostrato quanti e quali importanti vantaggi possano offrire, un progettista che volesse limitare al massimo la propria responsabilità si troverebbe a non avere alternative normativamente accettate rispetto alla progettazione di strutture in cemento armato e mattone. Ecco perché Knauf, sia in proprio che con partner importanti come l’Università Federico II di Napoli ed anche attraverso progetti europei come Elissa, è in prima fila per dare alle autorità competenti ogni sorta di ausilio affinché possano emanare norme sempre più aggiornate e capaci di cogliere i vantaggi dello stato dell’arte della tecnologia edilizia.

Le prestazioni di una soluzione antisismica infatti non si possono valutare solo in base ai calcoli strutturali; servono anche test di stress pratico, sui singoli componenti e sull’intero intero progetto, allestendo modelli di struttura e testando la resistenza dell’insieme sulle pedane vibranti. L’investimento di Knauf in questo campo è elevatissimo, tanto che è addirittura in corso un grosso progetto internazionale di ricerca e sviluppo per qualificare il comportamento antisismico di questi sistemi. La raccolta dell’enorme mole di dati che saranno ottenuti al termine della sperimentazione costituirà un enorme passo in avanti per tutto il settore perché grazie a questo i progettisti potranno avere a disposizione strumenti e dati per i calcoli strutturali oggi impensabili, in particolare nell’ambito delle soluzioni di edilizia leggera con la partecipazione di elementi in lastre alla resistenza meccanica, come quelle studiate anche nell’ambito del progetto europeo Elissa in cui Knauf è sicuramente il player più importante.

Le ricadute positive

È grazie a sforzi del genere che si è arrivati alla situazione odierna, in cui un’edilizia veramente antisismica conviene anche economicamente e non è più un costoso lusso per pochi; anzi, con i sistemi a secco spesso si possono perfino ottenere risparmi significativi rispetto ai metodi tradizionali di costruzione; in più sicuramente si abbattono i tempi di costruzione e si ottengono vantaggi in termini di isolamento acustico, resistenza al fuoco e risparmio energetico. Questo perché le strutture antisismiche in edilizia leggera con sistemi a secco adottano materiali estremamente funzionali oltre che economici e di facile lavorabilità. Un sistema antisismico del genere si basa semplicemente su telai strutturali metallici leggeri, rivestiti esternamente e nei solai con lastre in cemento fibrorinforzato e internamente con lastre in gesso rivestito, gesso fibra e materiali isolanti nelle intercapedini. I pacchetti che si creano in questo modo (pareti, involucro e solai) sono altamente antisismici, sia individualmente che nel loro assemblato, hanno ingombri minimi e offrono performance elevatissime in termini di isolamento termico, acustico e di protezione contro il fuoco.

Knauf vanta già molte esperienze positive in questo ambito. Per esempio a seguito dei più recenti terremoti (L’Aquila, Reggio Emilia) la ricostruzione dei fabbricati residenziali e pubblici eseguita con tecnologie e materiali Knauf è avvenuta in tempi molto rapidi. Il largo impiego di tecnologie costruttive a secco, e gli ottimi risultati che queste hanno raggiunto, hanno rafforzato progettisti e imprese nella convinzione che questo è il sistema costruttivo del futuro, per perseguire congiuntamente obiettivi di sicurezza antisismica, di convenienza economica e di comfort abitativo.

Guardando al futuro, possiamo essere ragionevolmente ottimisti. I professionisti, specie i più giovani, sono avvantaggiati perché le università italiane prestano molta attenzione all’antisismica; in più gli ordini delle professioni tecniche sono molto attivi anche in convegni e corsi di aggiornamento professionale, in cui inseriscono spesso le aziende leader di settore come Knauf, portando il contributo del loro know how. Discorso diverso per gli operatori di filiera, dove l’aggiornamento è lasciato più alla libera iniziativa dei singoli. In questo ambito Knauf è comunque molto attiva, per rendere quanto più facile possibile la formazione agli operatori. In particolare, con i suoi tecnici e ingegneri Knauf partecipa a molte decine di seminari e convegni e oltre a questo, organizza costantemente un’attività di formazione capillare sul territorio e svolge un lavoro quotidiano di assistenza sia alla progettazione sia sul cantiere, con tecnici Knauf che visitano progettisti e strutture e offrono consulenza mirata e personalizzata.

A livello più alto, Knauf raccoglie il know how dei suoi laboratori R&D, lo unisce a quello che trae dalla sue numerose collaborazioni e partnership e li diffonde con ogni mezzo. In questo senso s’inquadra anche la stampa di un prezioso libro “Costruzioni in edilizia leggera per le aree sismiche” redatto in collaborazione con l’Università Federico II di Napoli, che raccoglie e compendia l’intero scibile delle evidenze scientifiche sul tema.

Infine, partecipando da protagonista assoluto a progetti europei come Elissa che hanno per obiettivo lo studio di soluzioni per l’edilizia del futuro, si confronta con il mondo accademico e con gli altri operatori del mondo dell’edilizia, traendone spunti per individuare rapporti di filiera tecnologico/costruttiva tali da risolvere all’origine i problemi di compatibilità tra componenti che avrebbero potuto complicare non poco l’attività di progettisti e installatori.

Knauf è una multinazionale e può concentrare molte competenze su questo aspetto. La visione multinazionale, il respiro globale, le competenze trasversali sono altrettanti vantaggi che Knauf riversa costantemente nei suoi prodotti e nel suo servizio. Knauf raccoglie il know how da 60 paesi, dal Giappone agli Usa, dall’Australia all’Italia e lo condivide con tutti loro. Così, per restare in campo antisismico, per Knauf diventa facile confrontare le diverse normative e le tecnologie di tutti i paesi del mondo, trarre il meglio da ogni esperienza e riversarlo sul mercato in tutte le forme possibili. Con indubbi vantaggi per i progettisti, per gli operatori di filiera e soprattutto per la sicurezza e il confort degli utenti finali.

lastra aquapanel outdoorSOLUZIONI A SECCO KNAUF PER L’EDILIZIA LEGGERA | STRUTTURE ANTISISMICHE

  1. Il sistema costruttivo a secco Aquapanel è destinato ad applicazioni in ambienti particolarmente aggressivi dal punto di vista igrotermico quali: pareti, contropareti, soffitti, facciate, resistenti a severe condizioni climatiche e ad alte prestazioni.lastra diamant SP 12,5 intera
  2. Le lastre Knauf Diamant in gesso rivestito sono altamente prestazionali e vengono utilizzate in ambienti interni, sia in nuove realizzazioni sia per ristrutturazioni, conciliando elevate esigenze d’isolamento acustico, requisiti di sicurezza antincendio, grande robustezza e sono utilizzabili anche in ambienti umidi.

PROGETTO EUROPEO ELISSA 

Il progetto è europeo Elissa ha dovuto affrontare una sfida epocale: trovare e testare nuove soluzioni per un’edilizia energicamente efficiente, ecocompatibile, economica, resistente a fuoco e sismi e isolata acusticamente e termicamente.

Prof. Raffaele Landolfo, direttore del Dipartimento di strutture per l’ingegneria e l’architettura dell’Università Federico II di Napoli e responsabile dei test di resistenza sismica.
Prof. Raffaele Landolfo, direttore del Dipartimento di strutture per l’ingegneria e l’architettura dell’Università Federico II di Napoli e responsabile dei test di resistenza sismica.

Al progetto hanno partecipato aziende e Atenei di cinque nazioni e l’Italia ha avuto un ruolo di leadership dando un notevole contributo in termini di competenze tecnico/scientifiche, come testimonia il Prof. Raffaele Landolfo, direttore del Dipartimento di strutture per l’ingegneria e l’architettura dell’Università Federico II di Napoli e responsabile dei test di resistenza sismica «In Italia, e in particolare all’Università Federico II di Napoli, siamo all’avanguardia nello studio di soluzioni per un’edilizia capace di resistere ai più forti eventi sismici; questa eccellenza, indiscussamente riconosciuta anche in ambito europeo, ha fatto sì che al nostro dipartimento venisse affidata la guida del progetto Elissa relativamente all’elaborazione di soluzioni antisismiche e al loro test finale, che oggi è stato superato con successo».

Fasi del test finale del progetto Elissa che ha dimostrato come oggi è possibile costruire abitazioni confortevoli, sicure, economiche ed ecocompatibili. È stata dimostrata una resistenza anche a sismi con potenza pari al 150% di quello dell'Aquila.
Fasi del test finale del progetto Elissa che ha dimostrato come oggi è possibile costruire abitazioni confortevoli, sicure, economiche ed ecocompatibili. È stata dimostrata una resistenza anche a sismi con potenza pari al 150% di quello dell’Aquila.

Strutturalmente la casa del futuro frutto del progetto Elissa si basa su un sistema in profili di acciaio leggero, modulare e componibile, studiato dalla svizzera Cocoon e completato con diversi prodotti Knauf. Per le partizioni perimetrali sono state usate lastre Knauf Aquapanel in cemento leggero mentre quelle interne sono state realizzate con lastre Knauf Diamant e soluzioni isolanti termico/acustiche Knauf Mineral Wool. Sono di Knauf anche le soluzioni per i pavimenti portanti, realizzati con Knauf Gifafloor.Progetto elissa4

Con questa struttura è stata riprodotta in scala 1:1 un’abitazione su due piani, tanto resistente quanto leggera (appena 10 ton), che sulla piattaforma vibrante dei laboratori dell’Università Federico II di Napoli è stata sottoposta a una sequenza di shock sismici crescenti, la cui potenza massima è arrivata al 150% di quello che ha colpito L’Aquila nel 2009. L’edificio ha sopportato perfettamente le ripetute accelerazioni, fino al valore di 1g, provocate della tavola vibrante, superando con successo i numerosi stress a cui è stato sottoposto e non dando il minimo cenno di cedimento neppure nei punti più critici di giunzione.

di Ing. Claudia Chiti, Knauf Italia

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