Urbanistica │ Oneri

L’edilizia paga per tutti

L’emendamento «sblocca debiti» allunga fino al 2014 la possibilità per i comuni di utilizzare i proventi provenienti dai permessi di costruire, per coprire le spese indifferenziate, di manutenzione del verde, delle strade e del patrimonio comunale.

Se passerà la modifica al dl 35/2013 i sindaci potranno ancora usufruire di un’importante leva per far quadrare i propri bilanci, infatti uno degli emendamenti al decreto «sblocca debiti» prevede che fino al 2014 i comuni potranno continuare a utilizzare gli oneri di urbanizzazione per finanziare le proprie spese correnti.Presentato in commissione bilancio al Senato attende ora il ritorno alla Camera per il via libera definitivo.
Allungati i limiti di tempo. I proventi dei permessi di costruire e delle sanzioni previste dal Testo unico dell’edilizia avranno la capacità di coprire, fino al 50% le spese correnti indifferenziate e, per il 25%, spese di manutenzione ordinaria del verde, delle strade e del patrimonio comunale.
L’emendamento va a modificare la legge esclusivamente nei limiti di tempo, infatti attualmente veniva contemplata tale possibilità solo fino al 2012 arrivando fino al termine del 2014. Molti comuni tra l’altro ne hanno usufruito negli ultimi anni costretti dalla crisi.
Ulteriori modifiche. Compresa nell’emendamento una riduzione delle sanzioni per quei comuni che non hanno rispettato il Patto di stabilità 2012 o attribuiti caratteri di responsabilità per dirigenti e funzionari che non onorano le anticipazioni ottenute dalla Cassa depositi e prestiti.
Tale eccesso di liquidità potrebbe essere causato dai pagamenti che le Regioni effettueranno grazie alle iniezioni di cassa a loro volta ottenute grazie all’art. 2 del dl 35 e che esse devono destinare prioritariamente a province e comuni. Il relativi piani di pagamenti, prevede un altro emendamento, dovranno essere definiti dai governatori di concerto con le Anci e le Upi regionali.
Sono inoltre state introdotte deroghe al divieto di acquistare immobili a titolo oneroso previsto dall’art. 12, comma 1-quater, del dl 98/2011. Fermo restando il rispetto dei vincoli di finanza pubblica, la tagliola non scatterà per gli acquisti a titolo oneroso effettuati per pubblica utilità ai sensi del dpr 327/2001, per le permute a parità di prezzo, per le operazioni programmate da delibere assunte prima del 31 dicembre 2012 e per le procedure relative a convenzioni urbanistiche previste dalle normative regionali e provinciali.

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