Punti di Vista | Alfredo Nepa, Gi Confindustria Abruzzo

L’Europa di Draghi ha fatto la sua parte. Ora tocca ai Paesi fare le riforme

Alfredo Nepa, del Gruppo dei giovani imprenditori di Confindustria Abruzzo, pone l’accento sulla necessità che il Governo italiano, le istituzioni internazionali e gli altri players, banche e imprese, diano seguito a riforme strutturali e a nuovi modelli di iniziativa economica.
Alfredo Nepa | Gi Confindustria Abruzzo
Alfredo Nepa | Gi Confindustria Abruzzo

L’obiettivo del Qe (quantitative easing) promosso dalla Bce di Mario Draghi è quello di rilanciare l’economia europea permettendo ai privati di spendere di più e alle aziende di investire. Lo scopo delle autorità monetarie che effettuano questa operazione è quello di ampliare la quantità di moneta in circolazione, come ha già fatto la Federal Reserve americana, la Bank of England britannica e la nipponica Bank of Japan. Si parla dell’immissione complessiva di 500-750 miliardi di euro, impiegati per lo più in acquisiti programmati di titoli di Stato dell’Eurozona a media e a lunga scadenza. L’operazione farà scendere il costo del debito degli Stati e i tassi d’interesse, rilanciando il mercato del credito e fermando la deflazione, cioè il calo dei prezzi al consumo che si registra oggi in diversi Paesi del vecchio continente.

Buono l’auspicio per il 2015, ma ci saranno risultati concreti solo se il Governo italiano, le istituzioni internazionali e gli altri players, banche e imprese, daranno seguito a riforme strutturali e a nuovi modelli di iniziativa economica. I punti imprescindibili sono:

  • diminuzione netta del carico fiscale su cittadini e imprese, riduzione dei costi della pubblica amministrazione e miglioramento dell’efficienza complessiva dello Stato a partire dalla giustizia civile
  • maggiore disponibilità al rischio da parte del sistema bancario per sostenere la domanda interna e l’export
  • introduzione in sede Ue di politiche di protezione dei mercati comunitari dalla concorrenza sleale di alcuni Paesi asiatici
  • apertura di nuovi mercati di sbocco per le merci europee e americane nei Paesi poveri di Africa, Asia e America
  • progetti imprenditoriali di rilancio di piattaforme di aggregazione, partnership, fusioni e contract.

Se le iniziative poste non andranno nella direzione indicata, questa manovra creerà opportunità solo al comparto finanziario speculativo e i benefici non verranno in alcun modo trasferiti al mondo reale delle imprese, dell’occupazione dei consumi.

Alfredo Nepa, Giovane imprenditore Confindustria Abruzzo, esperto in scienze economiche internazionali

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