Produzione | Edilizia Green

Ligno Alp: ridurre la carbon footprint è fare marketing

Christoph Mahlknecht ha le idee chiare. “Non è sufficiente affermare di essere sostenibili per il solo fatto di realizzare costruzioni in legno. L’obiettivo della decarbonizzazione deve caratterizzare l’intera nostra organizzazione”.

Christoph Mahlknecht ha le idee chiare. “Non è sufficiente affermare di essere sostenibili per il solo fatto di realizzare costruzioni in legno. L’obiettivo della decarbonizzazione deve caratterizzare l’intera nostra organizzazione”.

È con queste parole che ci accoglie il responsabile marketing di LignoAlp, marchio di Damiani-Holz&Ko, società nata nel 2010 dalla fusione tra la storica azienda Damiani Legnami di Bressanone, e la holz&ko di Nova Ponente.

Lo stabilimento LignoAlp di Bressanone | ©DPerbellini

La prima specializzata in particolare nel commercio di legname e anche, come la seconda, nella progettazione, prefabbricazione e posa in opera di costruzioni in legno. Un marchio, LignoAlp, che è sintesi della tradizione delle antiche segherie e falegnamerie del Sud Tirolo e delle tecnologie odierne più moderne e che oggi organizza la propria produzione in due rami di attività: la realizzazione di edifici, coperture e grandi strutture in legno e il commercio all’ingrosso di legname destinato ai rivenditori edili.

Una società che impiega 115 addetti e che opera nel Nord Italia e in Germania: Lombardia, Emilia Romagna, Trentino Alto Adige e dintorni di Monaco di Baviera sono le aree in cui è presente.

L’hotel Pfösl sulle Dolomiti; la facciata è stata realizzata da LignoAlp | ©Florian Andergassen

Due le sedi principali: a Bressanone, dov’è dislocato il quartier generale, e a Nova Ponente, in Val D’Ega, vicino a Bolzano. LignoAlp ha uffici a Bergamo, Reggio Emilia, Chiasso e Rosenheim in Germania.

Christoph Mahlknecht, responsabile marketing e relazioni esterne

Mahlknecht ha le idee chiare anche per quanto riguarda le responsabilità del settore per le emissioni di CO2, nonostante le costruzioni in legno siano le meno impattanti rispetto ad altre tecnologie costruttive. Ma questo, secondo il responsabile marketing della società altoatesina, non può bastare.

È per questo motivo che, da un quarto di secolo, l’azienda dispone di un impianto di teleriscaldamento, che fornisce calore anche a residenze private e a un albergo, mentre a Bressanone i tetti dello stabilimento sono equipaggiati di pannelli fotovoltaici con cui si producono 180 kWh di energia elettrica, ai quali, entro la fine di quest’anno, se ne aggiungeranno altri, ad arrivare a 500.

Una parete in legno coibentata realizzata in stabilimento

Va detto che entrambi i due edifici aziendali, di Bressanone e Nova Ponente, sono classificati in classe Gold nature risp. A+ CasaClima. L’attenzione viene posta anche alle macchine: si sta infatti concludendo il processo di sostituzione di alcuni carrelli elevatori, che presto risulteranno tutti equipaggiati con motore elettrico.

Attenzione infine è prestata ad alcune figure professionali: nell’organico aziendale figurano infatti il responsabile della sostenibilità, che si occupa di certificazioni e politiche ambientali, e quello dell’innovazione di prodotto.

Alla strumentazione di sostenibilità aziendale mancano ancora alcuni tasselli: il censimento delle emissioni di anidride carbonica, una lacuna che sta per essere presto colmata con una consulenza esterna ad hoc, e il rapporto di sostenibilità, che al momento è limitato a una ampia raccolta di dati ambientali.

Per quanto riguarda la provenienza e l’impiego, il processo per la produzione e il commercio di legname è certificato Pefc. Sotto questo aspetto, è interessante cogliere il punto di vista tecnico dell’azienda per quanto concerne la scelta della tecnologia impiegata, che nelle proprie realizzazioni punta sulle strutture a telaio.

Anche in questo caso, per una precisa politica ambientale: minore quantità di legno impiegato, minori spessori, minori costi ambientali ed economici.

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