Fondazione Ue per l’occupazione | Statistica

L’Italia è prima in Europa per l’imprenditoria giovanile

Il numero dei giovani che decidono di mettersi in proprio aprendo una società è cresciuto nel corso degli ultimi anni in controtendenza rispetto all’aumento della disoccupazione legata alla crisi economica.

imprese-giovaniQuasi la metà dei giovani lavoratori italiani di età compresa tra i 15 e i 29 anni hanno avviato un’attività professionale autonoma negli ultimi anni, il doppio rispetto alla media Ue.
Il dato emerge dalla Fondazione Ue per l’occupazione  e benché l’Italia sia prima in Europa per l’imprenditoria giovanile, emergono aspetti allarmanti. Secondo le rilevazioni comunitarie la percentuale sarebbe viziata da una pratica diffusa in Italia (come in Grecia e in Romania) legata ai rapporti di lavoro dipendente regolati attraverso finti contratti di consulenza o collaborazione straordinaria. Di fatto anziché assumere i giovani alcune aziende richiedono l’apertura di una partita Iva allo scopo di abbattere i costi del personale e arrivare a snellire le strutture imprenditoriali. A parte questo vizio di forma la propensione dei giovani italiani verso l’imprenditoria appare come cosa innegabile.

Fondazione per l’occupazione in Europa.
In base ai dati della Commissione Ue il numero dei giovani che decidono di aprire una società scommettendo su un’idea innovativa è cresciuto in modo esponenziale e in controtendenza rispetto all’aumento della disoccupazione legata alla crisi economica. Questo problema si è abbattuto soprattutto sui giovani tra i 15 e i 29 anni arrivando a pesare ben 162 miliardi di euro sul bilancio dei paesi Ue. A fare da controaltare rimangono le numerose politiche a sostegno dell’imprenditoria giovanile avviate dai governi declinando su base territoriale le raccomandazioni comunitarie contenute nel Youth employment package. Per gli esperti della Fondazione per l’occupazione in Europa «non esiste un problema di scarsità di politiche e di strumenti per il sostegno alla creazione di start up, esisterebbe però una eccessiva frammentazione delle opportunità e di scarsa conoscenza delle stesse».

Gli ostacoli segnalati dai giovani
. Tra i principali ostacoli vi è la mancanza di finanziamenti indicata dal 26% e a seguire la sensazione di non possedere la formazione professionale necessaria per indirizzarsi nel mondo degli affari (18%), la difficile congiuntura degli ultimi anni (12%) situazione che rende rischioso l’avvio di una qualsiasi iniziativa. Non mancano chi sostiene di non credere a sufficienza nella propria idea (8%) e chi è scoraggiato dallo scarso supporto morale ricevuto in famiglia (4%).

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