Mise | Innovazione

Manager dell’innovazione: voucher manager per le pmi

La consulenza specialistica del manager dell'innovazione deve essere finalizzata all'individuazione e al supporto ai processi d'innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti d'impresa attraverso l'applicazione di una o più tecnologie abilitanti previste dal Piano nazionale Impresa 4.0.

Le piccole e medie imprese italiane che operano sul territorio nazionale hanno ora a disposizione tutti gli strumenti e le date delle fasi del procedimento per accedere al contributo a fondo perduto allo scopo di acquisire le prestazioni di un manager per l’innovazione.

Il Mise ha emanato l’ultimo provvedimento per l’operatività (decreto direttoriale 25/9/2019) approvando i moduli per la presentazione delle domande e fissando le date di accesso all’incentivo.

Dal 31 ottobre le imprese potranno già verificare in forma preliminare il possesso dei requisiti di accesso alla procedura informatica e successivamente, dal 7 al 26 novembre, potranno compilare le relative domande: dal 3 dicembre sarà dunque possibile inviare la domanda per la prenotazione dei fondi tenendo presente che l’ordine cronologico è determinante a tale scopo.

Possono quindi beneficiare delle agevolazioni le imprese che operano sul territorio nazionale, siano esse micro imprese o pmi. Possono richiedere un contributo sulle spese sostenute a fronte di prestazioni di consulenze specialistiche prodotte da un manager dell’innovazione qualificato, Sai esso indipendente o inserito temporaneamente con un contratto di consulenza di durata non inferiore a 9 mesi nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete.

I contratti potranno essere stipulati con le società di consulenza e con i manager inseriti nell’apposito elenco del Mise (il cui accesso è aperto fino al 25 ottobre).

Scopi dell’iniziativa pubblica

La consulenza dev’essere finalizzata a indirizzare e supportare i processi d’innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle reti e delle imprese attraverso l’applicazione di una oppure più tecnologie abilitanti secondo quanto stabilito dal Piano Nazionale Impresa 4.0.

Le tecnologie innovative abilitanti finanziate

  • Big data e analisi dei dati;
  • cloud, fog e quantum computing;
  • cyber security;
  • integrazione delle tecnologie della next production revolution nei processi aziendali anche con riguardo alle produzioni di natura tradizionale;
  • simulazione e sistemi cyber fisici;
  • prototipazione rapida e sistemi di visualizzazione;
  • realtà virtuale e realtà aumentata;
  • robotica avanzata e collaborativa;
  • manifattura additiva e stampa tridimensionale;
  • internet delle cose e delle macchine;
  • interfaccia uomo-macchina;
  • integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali;
  • programmi di digital marketing come processi trasformativi e abilitanti per l’innovazione di tutti i processi di valorizzazione di marchi e segni distintivi;
  • sviluppo commerciale verso mercati e programmi di open innovation.

Gli incarichi possono indirizzare ed essere di supporto dei processi di ammodernamento degli assetti organizzativi e gestionali, l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali con l’applicazione di nuovi metodi organizzativi nelle pratiche commerciali, nell’organizzazione del luogo di lavoro, nelle strategie di gestione aziendale, condizione però che queste applicazioni comportino un significativo processo d’innovazione organizzativa dell’impresa.

Rientrano anche nel provvedimento l’avvio di percorsi finalizzati alla quotazione su mercati regolamentati e non alla partecipazione al Programma Elite, all’apertura del capitale di rischio a investitori indipendenti specializzati nel venture capital o nel private equity, all’utilizzo dei nuovi strumenti di finanza alternativa e digitale (equity crowfunding, invoice financing, emissione di minibond).

L’agevolazione è costituita da un contributo in forma di voucher concedibile (in de minimis): il contributo massimo concedibile è pari al 50% dei costi sostenuti fino a un massimo  di 40mila euro per le micro e piccole imprese, pari al 30% dei costi sostenuti fino a un massimo di 25mila euro per le medie imprese e pari al 50% dei costi sostenuti fino a un massimo di 80mila euro per le reti d’impresa.

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