Unione dei Comuni | Lettera al Mit

Marco Bussone (Uncem) al ministro De Micheli sul bando per i piccoli comuni

La lettera indirizzata al Mit da Marco Bussone, presidente nazionale Uncem. Si chiede di rivedere il bando per il finanziamento destinato ai piccoli comuni da cui rimangono esclusi quelli con minor grado di urbanizzazione. E si chiedono politiche strutturali, non solo bandi.
Marco Bussone | Presidente Uncem.

Solo 7 milioni e mezzo di euro, residuo di altri bandi, non certo ben fatti, come il ‘6000 campanili‘. Doveva essere la cifra disponibile, questa volta a farci arrabbiare.

Invece no. I criteri del nuovo bando per i piccoli comuni, l’elenco dei comuni che potenzialmente potranno fare domanda, ci hanno di nuovo messi in allarme. E ci hanno fatto tanto, arrabbiare. Tutti i sindaci, anche delusi.

Perché c’è chi non capisce, al Mit o al Mef, funzionario, dirigente o direttore, forse politici che non hanno controllato a sufficienza quel decreto firmato da Toninelli e Tria, peraltro varato a inizio agosto, non da Uncem, in Conferenza unificata.

E così, come Uncem ha denunciato, dal nuovo bando Mit per i piccoli Comuni rimangono esclusi Comuni con minor grado di urbanizzazione. Che più hanno bisogno di risorse anche per l’estensione del loro territorio.

I criteri del bando Mit, per comporre l’elenco degli enti ammissibili, sono chiarissimi, ma per questo assurdi. Vengono tenuti in considerazione tre parametri, avere meno di 3500 abitanti – quando per piccoli Comuni abbiamo sempre inteso quelli con meno di 5000 – poi l‘Indice di Vulnerabilità Sociale e Materiale, superiore alla media nazionale ordinati secondo l’indice decrescente – indice mai usato e sconosciuto ai più – e poi, veramente incredibile, priorità viene ai comuni con maggiore ‘Grado di Urbanizzazione‘.

In altre occasioni, come i 6000 campanili si era data priorità al click più veloce. Chi l’aveva pensata non sa che mezzo Paese naviga a 56 kbs, è in forte digital divide, e non può inviare velocemente pec. Poi, nei due ‘programmi di interventi’ successivi, si erano privilegiati addirittura i Comuni in dissesto finanziario. Può far ridere. Ma è così.

Ora questo ennesimo caos con tre parametri nati da chi in qualche stanza del Mit non sa cosa sia il Paese reale. L’ho scritto poco fa in una lettera al ministro De Micheli. Risolva questa situazione annullando il bando, rifacendo l’elenco.

Riparta dalla legge 158 del 2017 sui piccoli Comuni. Ma soprattutto vengano messi a bando i 160milioni di dotazione della 158 per interventi che diano veramente possibilità di sviluppo ai territori, anche aiutando i Comuni a lavorare insieme. Il bando aperto il 31 ottobre 2019 dal Mit premierà soli 35 Comuni in Italia. Serve a poco.

Chiediamo al Governo politiche strutturali, non solo bandi per asfalti e porfido, Uncem chiede interventi strutturali per i Comuni che lavorano insieme ad altri, vengano premiati i migliori progetti e non i primi che arrivano sulla mail o quelli di Comuni più urbanizzati. Nessun scontro tra Comuni che ci sono o che non ci sono nel bando. Il punto non è questo. Alle risorse si uniscano le politiche.

La 158 va attuata perché dà un perimetro chiaro di azione a Stato e Regioni, troppo timide su questi fronti. Il Governo non lasci alla burocrazia bandi e scelte. Sia protagonista e scelga di decidere. Anche di rivedere questo elenco e questi criteri un po’ assurdi che ci hanno fatto arrabbiare, più della cifra complessiva disponibile. Ed è tutto detto».

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