Edilizia ricettiva | Bergamo

Come costruire uno spazio sicuro e confortevole per condividere valore

Il nuovo Oratorio San Giuseppe Custode e Educatore a Bergamo è un'opera pubblica pensata per aggregare la comunità dei fedeli e che ridisegna l'urbanistica dell'area. Un cantiere ad alta efficienza energetica che usa il legno prefabbricato in modo sartoriale. E un cantiere dai tempi e i costi contenuti, che non rinuncia a soluzioni architettoniche uniche e distintive. Concepito a tavolino fino nei dettagli, grazie alla stretta collaborazione dell'architetto Marco Aceti con il team ingegneristico di Marlegno.

Nato su un oratorio preesistente con l’intento di concentrare le attività di tre distinte comunità pastorali, ottimizzandone le risorse, il nuovo Oratorio San Giuseppe Custode e Educatore a Bergamo non è solo un’importante opera pubblica per la comunità parrocchiale di San Pietro, ma anche uno strumento di riassetto viario e urbanistico che riqualifica un’area urbana depressa, grazie ad accordi di Permesso di Costruire Convenzionato da parte dell’Amministrazione Comunale.

Il nuovo impianto parrocchiale si estende su una superficie di 420 metri quadrati con un nuovo volume a completamento dell’esistente e con il ridisegno del sagrato, a mezzo dell’acquisizione di parte del tracciato stradale, perequativamente bilanciata da una strada d’accesso con marciapiedi più vasti e piste ciclabili. La chiusura stradale ha consentito di connettere il giardino della parrocchia con l’Oratorio e di avere il doppio affaccio sull’esterno dal nuovo edificio.

Costi e tempi, la scelta del legno

Per un’esigenza di budget (il costo della costruzione si è aggirato intorno a 1,5 milioni di euro) e per abbattere i tempi di cantiere – solo sei mesi per l’intera parte edile – l’arch. Marco Aceti (Marco Aceti Architecture Project) ha scelto di ricorrere alle strutture in legno prefabbricato. Il progetto è stato realizzato a monte, dalla sua concezione al minimo dettaglio impiantistico, in collaborazione con il team di ingegneri di Marlegno.

La costruzione dell’edificio non ha previsto infatti varianti in corso d’opera, il cantiere è stato realizzato esattamente come concepito. L’Oratorio, in classe energetica A4, conferma una forte impronta di sostenibilità, non solo nei materiali che compongono le strutture, disassemblabili e riciclabili a fine vita, ma anche per l’efficiente progetto impiantistico, alimentato da un impianto fotovoltaico posato sul tetto da oltre 10 kW, oltre alla consistente coibentazione del suo involucro.

Spazio ricreativo polivalente

L’impianto non è quello del classico oratorio, caratterizzato dalla successione di aule per il catechismo. È più uno spazio ricreativo polivalente e molto flessibile, con una stretta relazione con gli spazi da gioco dell’esterno. La flessibilità funzionale è connaturata: l’edificio, sotto la giurisdizione della Diocesi di Bergamo, è stato pensato come un centro aggregativo che, per requisiti di protezione antincendio, è equiparabile a un edificio scolastico. E può essere omologato a spazi ricettivi come quelli di un cinema, con una capienza di 400 posti.

La sua natura è quella di essere un edificio a servizio del pubblico e quindi accogliente in senso lato. Poiché rappresenta la visione di una comunità religiosa, dove i bambini crescono con un preciso indirizzo etico e comportamentale, l’architettura ne riflette alcune scelte, da cui la ricettività e la necessità di avere tutte le aree comuni, come ad esempio gli esterni, ben visibili. Il sagrato è infatti centrale nella composizione dell’edificio: è una sorta di cavea dove ritrovarsi; che accoglie e racchiude, al tempo stesso.

Valori antichi, linguaggio contemporaneo

L’Oratorio San Giuseppe Custode e Educatore è caratterizzato da una volumetria tripartita in base alle funzioni e leggibile già dall’esterno: il grande salone polifunzionale da 200 metri quadrati, concepito senza pilastri per essere adattato anche alle celebrazioni eurcaristiche; una sala più piccola da 40 metri quadrati; uno spazio sul retro dedicato ai servizi quali cucina, bar e ambienti accessori e tecnici. Si sviluppa su un solo piano senza coprire la chiesa di San Pietro, a una quota di +0,60 metri rispetto al sagrato, consentendo la creazione del sagrato a cavea senza ulteriori sbancamenti.

L’obiettivo è stato comunicare leggerezza. Così, al di sopra del salone polifunzionale è stato ideato un tetto a doppia falda a compluvio disassato, ad ali di gabbiano, con pendenza del 9% e travi portanti fino a 12 metri di campata. Nell’area che comprende la sala proiezioni, la cucina, i servizi igienici e i vani tecnici si è optato per una copertura piana che impiega la tecnologia Tavego, design brevettato Marlegno: un sistema di solai strutturali a vista certificato Pefc. L’area bar è infatti caratterizzata dalla fitta successione di listelli a vista, a sezione da 60 millimetri, in legno al naturale che richiama i dettagli di copertura del salone. La soluzione dei listelli “a pettine” favorisce anche l’abbattimento acustico.

Le strutture di copertura sono in legno lamellare, materiale dall’elevata inerzia termica. La copertura della sala polifunzionale è composta da una travatura principale con cinque elementi in legno lamellare dalle dimensioni 20×80 centimetri, un’orditura secondaria a essa perpendicolare, un assito costituito da pannelli multistrato e la coibentazione realizzata in pannelli di lana di roccia per uno spessore totale di 24 centimetri. A completamento, dei teli-membrana per la corretta evaporazione del vapore acqueo interno, calcolati in base alla specifica stratigrafia. Il manto di copertura è in lamiera grecata e su di esso è stato installato un impianto fotovoltaico da 10 kW.

Non si è lesinato sulle aperture: tagli verticali e grandi vetrate con serramenti in alluminio consentono l’introspezione e una profonda connessione tra spazi interni ed esterni, fornendo un’abbondante luce naturale a tutti gli ambienti. Il lucernario da 120×120 centimetri, nella sala principale, presenta una tenda elettrica di oscuramento ad alimentazione solare. Lucernari e bow-window sfruttano al massimo l’apporto della luce naturale. Infine, la gronda aggettante a sud-ovest regola i fasci di luce diretta, ombreggiando la parete nelle ore estive più calde e consentendo al sole di riscaldare le vetrate nelle corte giornate invernali.

Struttura e impianti in piena efficienza

L’edificio è costituito da pochi elementi: una struttura a telaio in lamellare di abete rosso coibentata in lana di roccia basaltica a diversa densità (da 110 kg/mq per le pareti portanti, a 40 kg/mq per le intercapedini), tutti materiali 100% riciclabili. I pannelli prefabbricati Marlegno sono assemblati a mezzo di piastre e viti in acciaio, facilmente disassemblabili.

I serramenti sono in alluminio a doppia camera e triplo vetro, con guarnizioni perimetrali e sistemi coibentati a controtelaio e legno per abbattere i ponti termici nelle soglie. Gli impianti sono alimentati da fonti rinnovabili. Il sistema di riscaldamento è costituito da una pompa di calore aria-aria, alimentata dal fotovoltaico sulla copertura principale. A integrazione dell’impianto è stato montato un sistema di ventilazione meccanica controllata con lo scambiatore di calore, che consente di recuperare l’aria calda in uscita.

Durante le notti estive, un sistema di raffreddamento free cooling, che sfrutta la differenza di temperatura con l’ambiente esterno, scambia l’aria fresca all’interno dell’edificio. La doppia camera di ventilazione sotto il manto di copertura della sala principale assicura che i 180 metri quadrati in lamiera non si surriscaldino eccessivamente. Analogamente, la facciata a sud-ovest sfrutta una parete ventilata, tramite pannelli basaltici per contenere il sovra-riscaldamento del volume.

Isolamento performante anche per l’attacco a terra

L’edificio sorge su un terreno pianeggiante a una quota superiore rispetto al calpestio della nuova piazza: tale dislivello ha consentito di ricavare le nuove gradinate in cemento bianco. La scarsa qualità del terreno, poco drenante, ha imposto una modifica sulle sottofondazioni e il sovradimensionamento delle vasche di sedimentazione. Le fondazioni sono caratterizzate da travi continue e cordoli sopraelevati in calcestruzzo armato da 25 centimetri, che innalzano e proteggono le strutture lignee da fenomeni di umidità e risalita capillare.

Tutte le strutture portanti sono prefabbricate in legno. Sono posate alla sommità dei cordoli opportunamente impermeabilizzati. I dormienti in larice costituiscono la base intermedia di fissaggio delle strutture a telaio. I fissaggi meccanici a trazione e taglio sono stati effettuati con opportune piastre e angolari in acciaio. L’abbattimento dei ponti termici è garantito da una coibentazione continua del piede parete mediante pannelli idrofobici in Xps.

Il montaggio di pareti in platform frame, le coperture a elementi prefabbricati Tavego, così come le coperture a travi e assito, sono state eseguite a secco e opportunamente sigillate con freni al vapore, guarnizioni Epdm e nastri acrilici di tenuta all’aria. Le connessioni sono a scomparsa e le spine di fissaggio delle grandi travi, lunghe fino a 12 metri, sono a scomparsa grazie all’ausilio di idonei tappi in legno. A completamento delle strutture, sono stati applicati un cappotto naturale in lana di roccia totalmente riciclabile e una controparete tecnica di circa 6 centimetri, placcata con doppia lastra in gesso.

Pareti esterne intonacate (dall’interno verso l’esterno)

  • Lastra doppia in cartongesso, 1.25+1.25 cm
  • Camera d’aria, 1 cm
  • Controparete tecnica in lana di roccia 40 kg/m3, 4 cm
  • Pannello Osb, 1.5 cm
  • Schermo barriera al vapore Ds 65 Pe Riwega
  • Telaio in legno lamellare di abete e interposizione di lana di roccia 70 kg/m3, 12 cm
  • Pannello Osb, 1.5 cm
  • Isolamento in lana di roccia 90 kg/m3, 10 cm
  • Rasatura ai silicati sp. ca. 1 cm

Pareti esterne con facciata ventilata (dall’interno verso l’esterno)

  • Lastra doppia in cartongesso, 1.25+1.25 cm
  • Camera d’aria, 1 cm
  • Controparete tecnica in lana di roccia 40 kg/m3, 4 cm
  • Pannello Osb, 1.5 cm
  • Schermo barriera al vapore Ds 65 Pe Riwega
  • Telaio in legno lamellare di abete e interposizione di lana di roccia 70 kg/m3, 12 cm
  • Pannello Osb, 1.5 cm
  • Isolamento in lana di roccia 70 kg/m3, 8 cm
  • Camera di ventilazione, 8 cm
  • Pannelli Rockpanel Rockwool sp. 0.8 cm

Solaio controterra (dall’interno verso l’esterno fino alla fondazione)

  • Gres sp. 0.8 cm
  • Caldana sabbia cemento sp. 6 cm
  • Sottofondo alleggerito sp. 11 cm
  • Pannello Osb sp. 1.2 cm
  • Isolamento in Xps sp. 6+6 cm
  • Fondazione/cappa vespaio

Copertura sala polifunzionale (dall’esterno verso l’interno)

  • Manto di copertura in lamiera grecata H=3.5 cm
  • Listoni in legno massello sez. 4×6 cm
  • Ventilazione H=6 cm
  • Doppia guaina impermeabile elastomerica 4+4 mm
  • Assito grezzo in abete, ca. 2.4 cm
  • Camera di ventilazione, 10 cm
  • Membrana traspirante impermeabile Weld Sk Riwega
  • Isolamento in lana di roccia 110 kg/m3, 28 cm
  • Schermo freno al vapore Usb Micro Riwega
  • Assito in pannello multistrato di abete, 20 mm

Copertura sala feste/bar (dall’esterno verso l’interno)

  • Doppia guaina impermeabile elastomerica ardesiata, 4+4 mm
  • Osb, 1.8 cm
  • Membrana traspirante impermeabile Weld Sk Riwega
  • Isolamento in lana di roccia 110 kg/m3, 26 cm
  • Barriera al vapore Ds 188 Alu Riwega
  • Osb, 1.2 cm
  • Solaio portante Tavego Marlegno, 16/20 cm
Arch. Luca Barcella | Direttore operativo Marlegno.

Arch. Luca Barcella | Direttore operativo Marlegno

«Le diverse coperture che abbiamo sviluppato per questo progetto mostrano la capacità sartoriale e la versatilità delle nostre strutture in legno. Oggi siamo in grado d’interpretare la specifica visione architettonica del singolo progetto, concependo strutture che per complessità non si sarebbero potute eseguire in legno, come ad esempio sbalzi di 3-4 metri o rivestimenti articolati in facciate. Ciò è possibile garantendo sicurezza, costi contenuti e un’adeguata tenuta del materiale all’aria. Il lavoro d’ingegnerizzazione del progetto viene fatto a tavolino dall’inizio, fino al minimo dettaglio. Quando Marlegno traduce un progetto per il suo centro di taglio a controllo numerico, realizza disegni 3D assimilabili al Bim con codici e informazioni fisiche e funzionali ben precise».

Arch. Marco Aceti | Direttore lavori.

Arch. Marco Aceti | Direttore lavori

«La scelta di costruire con un sistema prefabbricato evoluto, energeticamente efficiente e con tempi e costi certi, ha dato la possibilità di realizzare un intervento – quello per la costruzione dell’Oratorio San Giuseppe Custode e Educatore a Bergamo – di riqualificazione urbana. I lavori hanno riguardato anche il riassetto viario con la formazione di strade di un calibro più adeguato con marciapiedi protetti per i pedoni: ma l’opera più importante riguarda senz’altro il disegno del nuovo sagrato sullo spazio occupato dal tracciato stradale: mediante la chiusura della strada è stato possibile connettere il giardino della parrocchiale con il nuovo oratorio con un sagrato a doppio affaccio, per la parrocchiale e per l’oratorio».

Chi ha fatto cosa

Committente: Parrocchia S. Pietro Apostolo In San Giuseppe Custode e Educatore, Bergamo
Opere edili: Impresa Milesi Geom. Sergio srl
Strutture legno: Marlegno srl
Progetto architettonico: Arch. Marco Aceti, Arch. Luca Barcella
Direzione lavori: Arch. Marco Aceti
Project manager: Arch. Luca Barcella
Progetto strutturale: Ing. Francesco Rota
Coordinatore sicurezza: Arch. Tullio Imi
Progetto impianti meccanici: P.I. Marco Scalari
Progetto impianto elettrico: P.I. Sergio Albani
Impianti meccanici e idrosanitari: Fai srl
Impianto Elettrico: Nembrini srl
Impianto Fotovoltaico: Kennew srl
Serramenti in alluminio: Climasalis srl
Controtelai finestra coibentati: Elan Sistemi srl
Frangisole elettrico: Griesser Italia

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