Ristrutturazione | Edilizia per il culto

Materiali, colori e soluzioni tecniche in un sapiente mix per conservare e innovare

L’intervento curato dall’arch. Giovanna Franco Repellini ha affrontato tutte le tematiche relative alla riqualificazione complessiva comprendente la risistemazione di tutta l’area parrocchiale e del sagrato della chiesa di San Vito, nel quartiere Giambellino a Milano. Compresi i campi sportivi e la costruzione di una nuova architettura a ridosso degli edifici esistenti.

La zona Giambellino/Lorenteggio a Milano, fino agli anni Trenta del secolo scorso, si trovava in aperta campagna ed era attraversata solo da sentieri e fossi. Il quartiere iniziò a caratterizzarsi in concomitanza con lo sviluppo industriale indotto dalla presenza della ferrovia e in particolare della stazione di S. Cristoforo, inaugurata nel 1909.

L’area parrocchiale della chiesa di San Vito, nel quartiere Giambellino a Milano.
L’area parrocchiale della chiesa di San Vito, nel quartiere Giambellino a Milano.

Il Piano Regolatore del 1934 tracciò le due direttrici di via Lorenteggio e di via del Giambellino che da piazza Napoli escono verso Vigevano. Tutta la zona venne allora suddivisa in lotti quadrati con strade perpendicolari su cui affacciano numerosi edifici residenziali. Il complesso parrocchiale fu costruito tra il 1936 e il 1937 su progetto dell’architetto monsignore Giuseppe Polvara, fondatore della Scuola d’Arte Sacra del Beato Angelico di Milano, che si trova nella vicina via San Gimignano.
Rispetto al progetto iniziale rimase disattesa l’ipotesi di costruire un quadriportico davanti alla chiesa, sul modello di quello celebre di Sant’Ambrogio. Al posto del portico frontale venne costruita la recinzione, tutt’ora esistente, lungo la via Vignoli formata da una struttura architravata con pilastri e travi di calcestruzzo armato, tra cui sono alloggiati griglie e cancelli in ferro.

Il campo da calcio prima e dopo i lavori; il campo da basket con pavimentazione in resina.
Il campo da calcio prima e dopo i lavori; il campo da basket con pavimentazione in resina.

Prima del recupero. Per tutti gli anni dal dopoguerra fino ai recenti lavori l’aspetto generale della chiesa e degli edifici laterali rimase incompleto e immutato presentando le seguenti caratteristiche:
Il sagrato, posto in leggera pendenza rispetto alla strada, era usato spesso come posteggio. La pavimentazione in asfalto con tratti in cemento era pesantemente ammalorata e necessitava di essere riqualificata.
La chiesa a pianta basilicale con la facciata principale a salienti intonacata mentre fianchi e l’abside presentano la parte inferiore rivestita in mattoni e quella superiore intonacata con finestre.
La struttura portante è in calcestruzzo armato.
I due edifici laterali, dove trovano sede varie attività parrocchiali erano staccati dalla chiesa e posti a sinistra e a destra del piazzale. I fronti verso il sagrato dotati di piccole finestrine e porte disomogenee tra loro per posizione e dimensione, non presentavano alcun pregio architettonico e ambientale in quanto nel progetto originale dovevano essere coperti dal porticato, ma anzi contribuivano all’aspetto trasandato dell’insieme.

Il campo da calcio prima e dopo i lavori; il campo da basket con pavimentazione in resina.
Il campo da calcio prima e dopo i lavori; il campo da basket con pavimentazione in resina.

Il progetto di riqualificazione degli edifici e del sagrato. Con l’arrivo del nuovo parroco don Antonio Torresin, il Consiglio Pastorale ha riaffrontato tutte le tematiche relative alla riqualificazione complessiva affidando l’incarico di riqualificazione all’arch. Giovanna Franco Repellini.
Il nuovo progetto ha comportato quindi la risistemazione di tutta l’area parrocchiale e dei campi sportivi e la costruzione di una nuova architettura a ridosso di edifici esistenti. La ricerca progettuale si è sviluppata secondo queste direttrici:
organizzare gli spazi esterni in modo funzionale: il sagrato frontale per i fedeli, la parte carraia sul fianco con area sosta e carico scarico, l’area retrostante per le attività sportive e per l’oratorio;
creare una costruzione d’impronta contemporanea ma con una forma architettonica coerente con l’esistente e la tradizione storica;
dare rilevanza alla facciata e al sagrato con un intervento a forte carica simbolica sottolineando l’ingresso come luogo di passaggio ben riconoscibile tra la chiesa e il suo popolo.
Queste caratteristiche si sono ottenute recuperando tutta l’area dell’oratorio, costruendo attorno al sagrato un portico semplice e lineare in mattoni e ridefinendo la nuova facciata con un grande portale in calcestruzzo, una croce luminosa a tutta altezza e campane (prima inesistenti).

Il campo da calcio prima e dopo i lavori; il campo da basket con pavimentazione in resina.
Il campo da calcio prima e dopo i lavori; il campo da basket con pavimentazione in resina.

I lavori per aree sportive e attrezzature. I lavori nella parrocchia di San Vito sono iniziati con la risistemazione del campo di calcio e dei campi giochi nell’oratorio. Si decise allora d’iniziare nella parte sinistra della chiesa in modo di procedere in senso orario completando ogni parte per non dover più intervenire con lavori successivi. Si decise di creare un mini campetto per i più piccini e si risistemarono tutte le aree marciapiede per gli spettatori. Dopo aver scarificato il terreno e predisposto il sottofondo ben rullato, i marciapiedi vennero realizzati con autobloccanti in cemento della ditta Ferrari Bk in particolare con il sistema basato su tre diversi elementi rettangolari in color grigio pietra serena. I bordi volutamente irregolari dei masselli e le diverse sfumature di colore sono adatti a spazi con una tradizione storica e in questo caso con un vincolo monumentale.

La cappellina del campo da calcio demolita e riedificata in mattoni.
La cappellina del campo da calcio demolita e riedificata in mattoni.

Il campo di calcetto precedentemente in calcestre è stato realizzato in erba sintetica intasata con sabbia e granuli di gomma previa rullatura, riporti e livellazioni per creare le pendenze opportune e con la posa di guaina in pvc con armatura fibrotessile e tessuto geodreno.
Sono stati sostituiti tutti i chiusini, pozzetti, griglie e caditoie, rifatte le recinzioni e la pavimentazione dell’area giochi in gomma colorata (Resitan Dr/s), realizzata a freddo per colata di granuli di gomma naturale con diverse colorazioni. Il grande cortile dell’oratorio aveva un vecchio impiantito in cemento molto rovinato e pericoloso perché pieno di buchi e avvallamenti: fu necessario rimuoverlo completamente e rifare un nuovo getto di calcestruzzo di sostegno all’attuale pavimentazione in resina adatta ai campi di basket e pallavolo.
In un angolo del campo di calcio si trovava una cappellina totalmente fatiscente e costruita in modo approssimato che è stata demolita e riedificata in mattoni: nell’incavo la statua di una Madonnina si illumina la notte con una striscia di led posta all’interno del piccolo catino azzurro.

La risistemazione degli impianti del sottosuolo a fianco della chiesa.
La risistemazione degli impianti del sottosuolo a fianco della chiesa.

Nella seconda fase dei lavori, l’area a fianco della chiesa, di transito verso l’oratorio e di posteggio è stata oggetto di parecchi lavori di cui molti invisibili perché interrati.
In particolare sono stati risistemati tutti i servizi del sottosuolo con la revisione delle fogne, il rifacimento dell’impianto elettrico, idrico e dell’impianto antiincendio;in superficie è stata organizzata un’area destinata a passaggio pedonale e carrabile, posteggio e scarico merci, aiuole e orto/giardino cintato: tutte funzioni definite e ben distinte per ottenere ordine e comfort.

Impermeabilizzazione dei muri di fondazione dell’edificio parrocchiale.
Impermeabilizzazione dei muri di fondazione dell’edificio parrocchiale.

Il transito pedonale ha determinato la costruzione di un marciapiede a fianco dell’edificio ecclesiastico pavimentato con cubetti in cemento a tre dimensioni uguali a quelli posizionati nel cortile dell’oratorio e nel campo di calcio. Il traffico carraio è convogliato nella strada centrale anch’essa in massetti di cemento di colore grigio scuro. Per i posteggi sono stati creati dieci posti auto, di cui due per disabili, posti sotto gli alberi e a lato marciapiede. Tra le due aiuole si trova la zona di carico scarico merci che prevede la sosta di camion e la possibilità di accesso diretto al deposito attraverso una finestra della cantina della casa parrocchiale mediante uno scivolo per i pacchi. Tutte le aree verdi sono dotate di impianti d’innaffiamento e sono state piantumate con alberi, arbusti e fiori.

La costruzione del portico.
La costruzione del portico.

l'architetto giovanna Franco Repellini con i Carpentieri_webIl nuovo portico e il sagrato. Come ci spiega l’arch. Giovanna Franco Repellini (al centro nella foto) illustrandoci i lavori eseguiti «Le opere per il nuovo sagrato avevano come scopo fondamentale la creazione di uno spazio accogliente, che sapesse stimolare quello stato d’animo di benessere psicologico che si prova quando un luogo presenta buone soluzioni funzionali e scelte estetiche innovative e tradizionali al contempo: soluzioni che fanno sentire il rinnovamento ricordandoci la storia e la tradizione, in questo caso cristiana.
In particolare si voleva eliminare ogni degrado con il rifacimento dell’intonaco degli edifici laterali, con una nuova pavimentazione in pietra e con l’eliminazione dei posteggi nell’area di fronte alla chiesa. Per incentivare il senso di accoglienza sono stati creati portici che tradizionalmente infondono un senso di protezione e di abbraccio. Dal punto di vista architettonico e stilistico, dopo alcune prove progettuali, si è scelta una soluzione molto lineare un po’ austera con pilastri e architravi squadrati e rivestiti con in cotto faccia a vista, così da raccordarsi con i fianchi e il retro della chiesa.

Il terrazzo sopra il portico.
Il terrazzo sopra il portico.

I pilastri in mattoni fanno inoltre parte dell’architettura tradizionale della Lombardia. Abbiamo voluto creare un nuova facciata ecclesiale con una chiara identità cristiana ponendo sul fronte della chiesa elementi fondamentali che poi illustreremo: il grande portale tagliato da una croce luminosa e le campane, tutti dati caratteristici della storia ecclesiastica. Altro punto importante da risolvere riguardava l’accessibilità semplice e per tutti. Storicamente i sagrati erano preceduti da gradinate e anche la chiesa di San Vito si trova in una collocazione sopraelevata (+ 90 cm sopra la carreggiata stradale).

La costruzione del portico.
La costruzione del portico.

Abbiamo portato tutta la discesa nella prima parte della piazza, distribuita su una rampa centrale larga 5,50 m. carrabile con pendenza 8% di modo che sia usufruibile dai disabili. Mentre nella parte alta, verso la chiesa, la piazza è tutta allo stesso livello, destinata a raccogliere i fedeli e a fornire uno spazio adatto a matrimoni e funerali. A destra e sinistra della rampa centrale abbiamo lasciato delle gradinate per accentuare un aspetto scenografico. Il portico s’interrompe dal lato della strada che conduce all’oratorio per lasciare il passaggio ai vigili del fuoco in caso di necessità. Infine abbiamo voluto segnare una presenza di verde portando due piccole aiuole nella piazza centrale perché ci sembrava significativo introdurre elementi naturalistici. Sono stati piantati due ulivi e una glicine rampicante salirà sul lato destro della chiesa a testimoniare l’intreccio tra natura e cultura».

Dime di fondazione per il portale.
Dime di fondazione per il portale.

Colori e materiali. I materiali e i colori delle finiture costituiscono la parte più appariscente del lavoro che connoterà l’immagine della chiesa e dei suoi spazi negli anni a venire.
In uno dei più importanti documenti ecclesiastici che definiscono i canoni di costruzione delle chiese le Istruzioni sull’edilizia e la suppellettile ecclesiastica di San Carlo Borromeo, tra le varie prescrizioni relative all’architettura si raccomanda una scelta di materiali legata al «tradizionale, idoneo, durevole». In pratica si confermava quanto la tradizione aveva sempre fatto ovvero costruire in pietra e mattone. Anche per la chiesa di San Vito gli elementi costruttivi sono stati scelti con molta cura secondo i principi di riprendere le tradizioni rendendo però attuale l’immagine mistica, tre colori e tre materiali: grigio della pietra, bianco del calcestruzzo e rosso dei mattoni.

Le dime vengono tolte prima della posa del portale.
Le dime vengono tolte prima della posa del portale.

Il portico con terrazzo al primo piano, e che sulla facciata presenta un doppio ordine, ha fondazioni e strutture armate in conglomerato cementizio realizzate a getto successivamente rivestite con in mezzi mattoni di cotto (tagliati in loco) prodotti dalla ditta SanMarco Terreal Italia della serie Terre Padane: sono di tonalità rossa come il fianco della chiesa e si presentano con la superficie leggermente rugosa e scavata per suggerire un’immagine di lavoro artigiano, umano e non puramente industriale.

Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.
Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.

I davanzali e le parti orizzontali sono protette da spesse copertine prefabbricate in cemento bianco che coprono sia i pilastri che i muretti di protezione. Il sagrato è pavimentato con tre tipologie di pietra: cubetti di beola grigia e lastre sempre di beola a spacco sotto i portici (spessore circa tre cm) e a formare un disegno a croce sul piazzale di fronte all’ingresso (carrabili spessore 6/8 cm). La beola è un materiale assai robusto tipico delle strade milanesi che presenta una superficie scabrosa totalmente antisdrucciolevole. Le fioriere e i cordoni che disegnano i gradini e la pavimentazione sono di pietra di Trani di colore chiaro in modo da risaltare nel contrasto con la tonalità scura della beola. Le righe che segnano le partiture ricordano le copertine del portico.

Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.
Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.

Il portale è stato predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Il prefabbricato è alto quasi otto metri e largo nove, con un peso complessivo che supera i milleduecento quintali. In particolare, i pannelli sono in calcestruzzo colorato in pasta bianca effetto «Pietra Fusa», ottenuto con impasto di cemento Italcementi «Tx Active» fotocatalitico autopulente, per tutti i lati a vista.

Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.
Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.

Il sistema costruttivo Styl-Comp prevede l’aggancio dei pannelli prefabbricati alle relative opere di fondazione mediante sistemi antisismici di connessione che permettono l’eliminazione del bicchiere di fondazione con i conseguenti vantaggi economici dati da riduzione delle opere di scavo/reinterro/smaltimento e delle casserature grazie alla possibilità d’impostare le fondazioni a quote più superficiali (-30 cm rispetto al pavimento finito).

Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.
Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.

La connessione al piede pannelli è così composta: gruppo completo di ghiera, piede, boccola da annegare nel pannello e gruppo completo di manicotto, vaschetta e dima comprensiva di set di fissaggio da annegare nella fondazione. Il trasporto e il montaggio sono state operazioni molto complesse soprattutto per il fatto che avvenivano in strade urbane strette e trafficate. Poiché non era possibile far entrare nel sagrato il camion che trasportava i pezzi, senza demolire la cancellata antistante, si è deciso di lasciare il veicolo all’esterno in via Vignoli e nel sagrato posizionare due gru: una piccola che prendeva i pezzi dalla strada e li raddrizzava in posizione verticale (sono arrivati infatti orizzontali) e una più grande che nella seconda fase agganciava il pezzo collocandolo nella posizione prestabilita. La croce posta alla destra del portale, disegnata come un lungo taglio per tutta l’altezza, accoglie al suo interno dei tubi a led che illuminano completamente l’incavo trasformando il segno in un fascio luminoso si accende all’imbrunire.
Attorno all’entrata del portale si è scelto di mettere un elemento decorativo e sacrale che si rifacesse alle tradizioni ornamentali degli ingressi alle chiese.

Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.
Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.

Il disegno è formato da un intreccio di palme, simbolo del martire San Vito, con al centro, in corrispondenza dell’ingresso la colomba dello Spirito Santo. Oggi non si può disporre delle schiere di scalpellini e scultori di una volta, e per questo si è pensato di utilizzare una tecnica molto d’avanguardia per riprodurre il disegno sulla superficie. Il motivo ornamentale, originale e disegnato apposta per questa chiesa, inizialmente è stato tratto da fotografie poi rielaborato con fotoshop, ricomposto a computer ed evidenziato con pixel. Il disegno è stato serigrafato sulla superficie cementizia tramite grossi fogli acidati posti all’interno del cassero che hanno rallentato l’essicazione in modo che, dopo il lavaggio del pannello, apparisse l’immagine grafica fatta risaltare con un granulato di marmo bardiglio grigio posto sotto la pelle bianca del cemento.

Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.
Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.

L’illuminazione | Tema sacro e funzionale. L’illuminazione è stata da sempre uno dei punti cardine nella progettazione ed edificazione degli edifici ecclesiastici: nelle chiese bizantine la luce veniva riflessa dai mosaici d’oro e dai marmi policromi delle pareti, nelle chiese cistercensi una finestra è posizionata in modo esatto per illuminare l’altare all’ora della compieta, nelle cattedrali gotiche le grandi vetrate di mille colori diffondono i raggi di sole all’interno con effetti sempre diversi nel corso della giornata.
L’illuminazione artificiale ha naturalmente cambiato le modalità costruttive ma costituisce sempre un tema progettuale fondamentale e impegnativo utile per diversi scopi. Nella parrocchia di San Vito si è voluto utilizzare la luce sia per usi funzionali che come sacra rappresentazione disegnata con la grande croce luminosa che attraversa in altezza tutto il portale.

Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.
Arrivo, sollevamento, raddrizzamento e posizionamento dei pannelli del portale predisposto in sei pezzi verticali nel laboratorio della ditta Styl-Comp spa di Bergamo tramite dei casseri metallici che ne hanno determinato la levigatura satinata della superficie. Dettagli della serigrafia su calcestruzzo.

La croce, alta più di sette metri, è formata da un taglio lungo tutto il lato dell’ingresso: è diritta, semplice e all’interno sia a destra che a sinistra nasconde un’illuminazione a led che segue tutto il perimetro. Di giorno non si vede ma, appena viene scuro, si accende con un dispositivo crepuscolare formando una fascia luminosa che domina il sagrato e l’accesso della chiesa.

Serigrafia su calcestruzzo.
Serigrafia su calcestruzzo.

La facciata viene illuminata anche in corrispondenza delle campane che sono un altro elemento progettuale caratterizzante il nuovo fronte ecclesiale. Sono stati posizionati dei faretti sul retro in modo che le campane siano valorizzate anche nel loro movimento con ombre e luci. Il portico è illuminato in modo molto semplice con delle luci a soffitto. Ogni corpo illuminante è fornito di due lampadine a led con diversa accensione: una a voltaggio molto basso per un’illuminazione notturna continua; l’altra più luminosa per le occasioni speciali. Dei faretti segna passo sono posti sulla scalinata del sagrato con lo scopo di sottolineare l’ingresso alla chiesa, anche per evidenziare i gradini impedendo eventuali inciampi. I faretti sono stati scelti in modo da rispettare le vigenti norme anti inquinamento luminoso. Infine due lampioni illuminano la zona a verde posta dietro l’edificio parrocchiale per illuminare la strada a fianco della chiesa e l’orto.

20a serigrafia su calcestruzzo

Le campane | In facciata. Il progetto d’anteguerra prevedeva anche un campanile sul retro della chiesa a sinistra che evidentemente oggi non poteva più essere costruito. È nata allora l’idea e la proposta di mettere le campane in facciata, soluzione presente in molte chiese sia storiche sia di recente costruzione.
L’altezza della posizione determina la grandezza delle campane e, poiché nel nostro caso si trovano a circa sette metri di altezza, potevano essere solo di piccole dimensioni per non creare fastidiose risonanze. Cinque è il numero minimo per ottenere un suono armonioso e un bel concerto (massimo dodici) e cinque sono quelle realizzate.
Le campane sono sorrette da un’incastellatura di acciaio dotata di ammortizzatori nella parte a contatto con la struttura muraria per impedire che le oscillazioni si trasmettano alla facciata e al portale della chiesa. Esse sono montate su ceppi di ghisa con funzione di contrappeso e accanto hanno una ruota di diametro uguale al proprio. Ogni ruota è dotata di un fermo che impedisce la rotazione completa che determinerebbe pesanti oscillazioni.

Collocazione del secondo pannello.
Collocazione del secondo pannello.

Chi ha fatto Cosa | Fasi di lavoro, professionisti, imprese e fornitori.
Il lavori complessivi di risistemazione delle aree attorno alla chiesa di San Vito sono durati tre anni: nel 2011 iniziarono le richieste di autorizzazioni alla Soprintendenza, alla Curia e al Comune; nell’estate del 2012 si risistemarono il campo di calcetto e i campi sportivi con la costruzione della nuova cappellina. I lavori furono eseguiti dalla ditta Tipiesse impianti sportivi (di Curno Bg) del geometra Carlo Perego.

Preparazione del sottofondo e posa del pavimento del sagrato.
Preparazione del sottofondo e posa del pavimento del sagrato.

Le opere di riqualificazione del sagrato e dell’area a fianco della chiesa, iniziate nel settembre del 2013 e completate a ottobre del 2014, sono state piuttosto complesse con tante lavorazioni differenti realizzate da diverse imprese e artigiani che dovevano coordinarsi e intrecciarsi tra di loro.
Il progetto e la direzione lavori della riqualificazione di tutta l’area sono stati dello studio di architettura Gfr e in particolare dell’arch. Giovanna Franco Repellini. Hanno contribuito l’arch. Maurizio Montini responsabile della sicurezza e l’ing. Luigi Tomasoni per il progetto strutturale.

Preparazione del sottofondo e posa del pavimento del sagrato.
Preparazione del sottofondo e posa del pavimento del sagrato.

L’appalto è stato attribuito tramite una gara organizzata direttamente dalla Parrocchia (dieci partecipanti) e vinta Dall’impresa Sangaletti (di Zanica, Bg) che aveva fatto la migliore offerta economica. La ditta di tipo familiare è oggi condotta dal giovane figlio, il geom. Davide Sangaletti. Con l’impresa e i suoi idraulici sono stati risistemati tutti i servizi del sottosuolo che comprendevano gli impianti dell’acqua, riscaldamento, gas, acqua e antincendio. Successivamente è stata affrontata l’area a fianco della chiesa e organizzato i posteggi, a cui sono seguite l’area di transito veicolare e le aiuole a verde piantumate Dall’agronomo dott. Corrado chiettini.
Dopo aver costruito il portico in calcestruzzo in aprile è stato collocato il portale realizzato dalla ditta Styl-Comp (di Zanica Bg) specializzata in prefabbricati artistici che ha lavorato anche per il padiglione Italia di Expo 2015.

Posa pavimentazione con cordoli di Trani e cubetti in beola.
Posa pavimentazione con cordoli di Trani e cubetti in beola.

La serigrafia del portale è stata realizzata dalla ditta Grafic Concrete. La ditta Mattoni Edilnuova Veneta ha iniziato la posa del rivestimento del portico in cotto faccia a vista fornito dalla ditta Sanmarco Terreal Italia. Al contempo si è iniziata a costruire la gabbia per reggere le campane che doveva essere incassata sul lato del portale. Le campane e la loro incastellatura sono stati predisposti dalla ditta Fratelli Pagani Campane di Castelli Calepio, Bg. A giugno la ditta Appia Antica di Mornico Sul Serio, Bg ha iniziato a posare la pietra della pavimentazione riportando il disegno delle partiture e dei gradini sottolineati con la pietra di Trani.

Viste del sagrato a lavori ultimati.
Viste del sagrato a lavori ultimati.

Infine la committenza, la parrocchia di San Vito che, con la guida del parroco Don Antonio Torresin ha reso possibili i lavori con l’apporto finanziario dei parrocchiani e del Comune di Milano che ha disposto un notevole contributo. Ogni mese venivano comunicati lo stato di avanzamento dei lavori sia dal punto di vista costruttivo che finanziario: tutto il lavoro è stato fatto con trasparenza e partecipazione. il costo totale delle opere elencate è stato di circa 900mila euro più Iva.

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