Iconic Awards 2018 | Casa Gp arch. Matteo Avaltroni  

Recupero storico, vince il connubio tra storia e contemporaneità

Il progetto Casa Gp dell’arch. marchigiano Matteo Avaltroni è stato premiato dalla giuria del German Design Council al concorso «Iconic Awards 2018: Innovative architecture» per l'importante connubio fra recupero storico e design contemporaneo. L'intervento s'inserisce nella logica del recupero dei centri storici e rappresenta un modello di valorizzazione territoriale pienamente aderente all’idea di sostenibilità.

Arch. Matteo Avaltroni | Progettista

Arch. Matteo Avaltroni | Progettista.

«Non c’è conservazione senza trasformazione, un recupero che dia nuova vita deve rispettare la storia e porre le basi per l’abitare contemporaneo. Il progetto svela la struttura del fabbricato in tutta la sua complessità fatta di archi rampanti, volte e contrafforti, eliminando gran parte dei divisori interni e utilizzando pochi segni per l’organizzazione dello spazio. La matericità delle superfici e l’attenzione all’uso della luce richiamano il fascino della tradizione pur essendo uno spazio connotato fortemente da un design contemporaneo. Se da una parte l’uso della luce artificiale, con lampade e luci spot, rafforza il legame con la tradizione, creando una dimensione più intima e rurale, l’utilizzo di sistemi di climatizzazione e domotica per la termoregolazione, gli oscuranti, il controllo della luce e la diffusione del suono con un sistema a completa scomparsa, guardano con forza alle case del futuro. L’intento era quello di non aggiungere complessità a uno spazio già di per sé fortemente destrutturato, ma marcare invece una differenza attraverso l’inserimento di elementi puri che definissero lo spazio per contrasto e, non potevo che ispirarmi al riguardo, allo straordinario lavoro dell’artista americano Richard Serra. È stato un vero onore che il German Design Award abbia riconosciuto il suo valore come progetto che si è contraddistinto per la capacità innovativa e per saper cogliere le tendenze del futuro».

Casa Gp | Arch.Matteo Avaltroni. Gli interni.

Casa GP dell’arch. marchigiano Matteo Avaltroni è l’unico progetto italiano sul recupero insignito del premio Iconic Awards 2018: Innovative architecture dal German Design Council.

La committenza privata ha fortemente creduto nel recupero in chiave contemporanea di un intero fabbricato risalente al quattordicesimo secolo.

Casa Gp | Arch. Matteo Avaltroni. Il complesso, risalente al quattordicesimo secolo, si articola in un doppio arco ed è distribuito su tre livelli.

L’intervento s’inserisce nella logica del recupero dei centri storici la cui importanza oggi, in particolare per un territorio come quello marchigiano, recentemente colpito da importanti eventi sismici, rappresenta un modello di valorizzazione territoriale sostenibile.

La Casa GP è la porta d’accesso a ovest della cinta muraria di Serra de’ Conti (An). Il complesso, risalente al quattordicesimo secolo, si articola in un doppio arco ed è distribuito su tre livelli.

Opere di consolidamento

La parte interna, presentava delle peculiarità estranee allo stato originale, con delle superfetazioni a tutti i livelli ed una coltre di fuliggine nera all’ultimo piano, segno di un pregresso incendio che ha dettato una fondamentale scelta progettuale.

Sono state necessarie delle opere di consolidamento importanti poiché l’edificio presentava diverse criticità. Il solaio del piano primo e la vecchia scala sono stati interamente demoliti e sostituiti da un solaio in acciaio e vetro per dare luce al piano terra.

La muratura e la struttura del tetto hanno richiesto un particolare intervento sbiancante con antifumo poiché la sabbiatura non riusciva ad eliminare la coltre di fuliggine che impregnava i paramenti. Questa scelta ha permesso di connotare fortemente la struttura storica che, definita cromaticamente, trova una sua identità per contrasto rispetto ai nuovi interventi, un’operazione che la blocca sullo sfondo della scena e la colloca nel suo tempo.

Gli interni

Il progetto è stato articolato in maniera semplice, ponendo al pian terreno la zona living, mentre al piano soppalcato, più luminoso, è stata inserita una cucina ad isola in acciaio e ferro brunito.

All’ultimo piano sono state, invece, ricavate due camere di cui una matrimoniale, un bagno con doccia/bagno turco ed una cabina armadio per un totale di 130 mq.

Al terzo piano è stato inserito un parallelepipedo rivestito in ottone brunito che divide disimpegno, camera matrimoniale e bagno mentre uno specchio scorrevole fa da porta alla cabina armadio.

Casa Gp | Arch. Matteo Avaltroni. L’importanza della luce artificiale.

Gli arredi sono stati per la gran parte disegnati su misura prediligendo rivestimenti in metallo e superfici opache.

Le superfici del soggiorno e della cucina sono interamente rivestite in microcemento e calce, tono su tono, evidenziando la texture chiara della muratura.

La zona notte invece è caratterizzata da un parquet artigianale in rovere a spina ungherese appena sbottato con l’intento di suggerire l’immagine di un pavimento dal sapore antico, già presente in quella casa da tempo immemore.

Gli impianti

Il nesso con la tradizione emerge anche nell’uso della luce artificiale con lampade e luci spot che suggeriscono una dimensione più intima e rurale. La casa è interamente climatizzata e domotizzata per la termoregolazione, gli oscuranti, il controllo della luce e la diffusione del suono con un sistema a completa scomparsa.

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