60°Congresso nazionale ingegneri | Ricerca Centro studi Cni

Mercato in crisi, ricambio generazionale e assenza di sgravi sul lavoro fanno discutere gli ingegneri liberi professionisti

Secondo i professionisti la crisi è emblematica di una sorta di grave disagio morale della politica verso il tessuto produttivo del paese e verso il valore del lavoro professionale. Quel che serve ai professionisti per riprendere la crescita secondo la ricerca del Centro studi Cni.
Armando Zambrano | Presidente del Cni «I liberi professionisti sono il segmento dell’ingegneria italiana maggiormente colpito dalla lunga crisi iniziata nel 2008. Una crisi che ha trasformato il settore da elemento di punta del terziario, caratterizzato da elevato reddito, ad un comparto che rischia un serio processo di marginalizzazione. Si profila già oggi un problema di ricambio generazionale, che tuttavia nasconde trasformazioni ben più profonde e problematiche».
Armando Zambrano | Presidente del Cni
«I liberi professionisti sono il segmento dell’ingegneria italiana maggiormente colpito dalla lunga crisi iniziata nel 2008. Una crisi che ha trasformato il settore da elemento di punta del terziario, caratterizzato da elevato reddito, ad un comparto che rischia un serio processo di marginalizzazione. Si profila già oggi un problema di ricambio generazionale, che tuttavia nasconde trasformazioni ben più profonde e problematiche».

«Fare professione: mercato, competizione e ricambio generazionale» è uno dei temi affrontati dall’assemblea del 60°Congresso degli ingegneri italiani. Tema che ha sviscerato perplessità e possibili sviluppi per i professionisti tutt’ora alle prese con la pesante crisi congiunturale ed economica. Situazione che impone loro un «cambio di vedute» sul modo di intendere la professione e nello stesso tempo impone un ricambio generazionale che appare tuttavia ancora lontano nel tempo.
Oggi quanti sono…L’Italia conta attualmente poco più di 103.000 ingegneri che operano nel campo della libera professione, dei quali 78.313 esercitano tale attività in via esclusiva, mentre la parte restante opera sia come libero professionista che come lavoratore dipendente. Se il numero degli ingegneri che esercitano la libera professione ha continuato a crescere anche negli anni recenti, il tasso di incremento si è progressivamente ridotto, a sottolineare la scarsa attrattività di questo tipo di lavoro. Inoltre, sebbene sia in aumento il numero di immatricolati e di laureati nelle facoltà di ingegneria, si è ridotto vertiginosamente il numero di giovani ingegneri (con meno di 35 anni) che intendono operare come liberi professionisti, mentre paradossalmente negli ultimi anni il contributo alla crescita del numero di ingegneri liberi professionisti è stato dato dagli over 35 (ma anche over 40) che espulsi dal mercato del lavoro dipendente hanno deciso di operare come liberi professionisti. Se gli ingegneri con meno di 35 anni neo iscritti ad Inarcassa erano poco più di 4.000 nel 2005, nel 2014 si sono attestati a circa 2.700 unità.
cni congresso professioniMercato ridotto, urgono priorità. Tra il 2008 ed il 2014 il volume d’affari complessivo delle attività professionali svolte da ingegneri ha registrato una flessione senza precedenti: meno 19%, praticamente i volumi del 2003. A colpire è il fatto che oggi poco più di 78.000 liberi professionisti realizzano ciò che nel 2003 realizzavano 46.000 ingegneri. Il mercato si è drammaticamente ridotto, proprio quando il numero degli operatori è quasi raddoppiato. Parallelamente il reddito medio degli ingegneri liberi professionisti è passato dagli oltre 40.000 euro del 2007 ai 32.309 euro del 2014. Gli ingegneri liberi professionisti indicano le seguenti priorità: ridurre il peso della tassazione sul reddito professionale e rilanciare un piano efficace e trasparente di investimenti in opere pubbliche, che permettano ai liberi professionisti di operare nel campo più consono che è quello della progettazione.
tabella 2
Gli ingegneri
interpellati si rendono conto che il ritorno alla crescita, collettiva e individuale, dipende anche da un processo di riorganizzazione dell’attività professionale attraverso la costituzione di reti tra professionisti, nuove modalità di condivisione di competenze differenti attraverso il coworking  e attraverso strumenti innovativi di progettazione come il Bim (Building information modelling). C’è anche un dato che riflette la percezione di lontananza e inadeguatezza che gli ingegneri liberi professionisti hanno della politica: alla domanda se preferiscano che eventuali sgravi fiscali siano concentrati sulla casa (come nelle intenzioni del premier Renzi) o piuttosto sul lavoro (come indica l’Europa) gli ingegneri all’80% si schierano a favore della linea europea.

Luigi Ronsivalle | Presidente Centro studi Cni
Luigi Ronsivalle | Presidente Centro studi Cni

Luigi Ronsivalle | Presidente Centro studi Cni
«Gli ingegneri italiani si rendono perfettamente conto di dover adeguare ai tempi il loro modo di fare professione. Tuttavia, occorre denunciare la scomparsa da ogni agenda politica di una visione e di un intervento organici per il lavoro professionale. Siamo di fronte ad un vero disarmo della politica verso questo vasto segmento del mercato del lavoro e del tessuto produttivo del Paese. Qualunque provvedimento assunto negli ultimi anni in materia di lavoro ha riguardato in modo quasi esclusivo il lavoro dipendente. Compreso il Jobs Act. L’indagine mostra come gli ingegneri liberi professionisti chiedano sgravi sui redditi da lavoro, incentivi per investimenti necessari allo svolgimento della professione, misure sostanziali di welfare, apertura vera a bandi di gara sia in ambito europeo che in ambito regionale a sostegno dell’attività professionale, possibilità di partecipare a contratti di rete. Su tutti questi temi sinora il mondo della politica si è mostrato latitante».

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