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Mirco Mion: «imposte di registro, a gennaio novità con luci e ombre»

La «rivoluzione» sulle imposte di registro, ipotecaria e catastale avviata con il decreto Istruzione comporterà aumenti variabili e per il contribuente non risulterà facile districarsi all’interno della normativa. In aiuto c’è l’ultimo numero online de «I Portolani» Agefis.

Dal 1 gennaio 2014 cosa cambierà nei trasferimenti immobiliari? Una risposta l’ha provata a dare Agefis, Associazione dei geometri e fiscalisti. Come noto, infatti, il prelievo sulle transizioni immobiliari così come disciplinato dal decreto legge 104/2013 servirà a coprire in buona parte il rifinanziamento della scuola, varato tramite il decreto Istruzione: un gettito che si aggira attorno ai 413 milioni di euro.

All’interno de I Portolani Agefis, curata dai geometri fiscalisti è possibile trovare informazioni approfondite su tutte le novità introdotte in merito alla tassazione sulla compravendita immobiliare (alcune delle quali già contenute nel decreto legislativo 23/11 sul Federalismo fiscale) ed è illustrata un’ampia casistica riguardo le conseguenze legate all’applicazione delle imposte su cessione di fabbricati, terreni, beni strumentali.

Mirco Mion, presidente Agefis.

Mirco Mion, presidente Agefis
A parlarne è stato Mirco Mion, presidente Agefis che spiega come le conseguenze potrebbero recare benefici ad alcune tipologie di contribuenti, ma penalizzare fortemente altreper alcuni soggetti le novità introdotte dal decreto Istruzione in merito ai trasferimenti immobiliari sono positive: è il caso, ad esempio, di privati intenzionati ad acquistare una prima o seconda casa o un bene strumentale da un altro privato, che potranno beneficiare di un risparmio significativo rispetto al passato. Di contro, però, basta che la medesima cessione sia fatta da un’impresa che la disciplina diventa drasticamente sfavorevole. Gli esempi da fare sarebbero davvero moltissimi: basti pensare alle implicazioni della manovra rispetto agli immobili vincolati da pregio storico – artistico, quelli acquistati dalle imprese di trading a scopo vendita o dalle Onlus, i trasferimenti immobiliari soggetti a Iva, i trasferimenti dei terreni agricoli, eccetera. Il problema è che le variabili messe in campo sono davvero tante, e per il contribuente non è facile districarsi all’interno di una normativa che non rende subito evidente l’incidenza del carico fiscale immobiliare. Senza contare che all’interno di questo scenario è presente un importante convitato di pietra: il regime d’imposizione immobiliare che entrerà in vigore sempre il 1° gennaio 2014, con l’approvazione della legge di Stabilità. A oggi non vi è alcuna certezza circa l’incidenza che le varie imposte potranno avere sul reddito dei cittadini, ormai terreno fertile della fiscalità del mattone».

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