Immobiliare | Università di Bologna

Monasteri dismessi, patrimonio immobiliare da valorizzare

Si stima che nei prossimi 10 anni sarà costretto a chiudere il 60% dei 350 monasteri di vita contemplativa oggi abitati in Italia da monache claustrali. Il recupero dell'ex monastero delle monache Agostiniane a Vicopelago (Lucca) è stato oggetto di riflessione della nuova Summer School promossa dall'Università di Bologna insieme alla Scuola Imt Alti Studi Lucca e dal Centro Studi Cherubino Ghirardacci.

Valorizzare i patrimoni monastici dismessi, a partire da un caso di studio concreto: l’ex monastero Sant’Agostino delle monache Agostiniane a Vicopelago (Lucca). È l’obietto della nuova Summer School svoltasi dal 25 luglio al 3 agosto a Lucca.

Un’iniziativa promossa dall’Università di Bologna, dalla Scuola Imt Alti Studi Lucca e dal Centro Studi Cherubino Ghirardacci, con il patrocinio del Comune di Lucca e il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca e contributi dalla Fondazione del Monte di Lucca, da molte aziende del territorio e vasta partecipazione istituzionale.

Università di Bologna | Ex monastero Agostiniane, Vicopelago (Lu) | ©Elena Franco

patrimoni immobiliari degli enti religiosi hanno infatti caratteristiche proprie: sono interi comparti urbani, formati da spazi dati al culto (cappelle e chiese) da saloni e luoghi per attività manuali e manifatturiere, oltre a giardini e orti, luoghi per gli incontri e la socialità. Mentre del patrimonio delle chiese si inizia a conoscere la consistenza e il catalogo, del patrimonio degli ordini religiosi nella sua globalità non si sa nulla.

Ciò è dovuto alla storica autonomia amministrativa e canonica di ciascun ordine o congregazione. La crescente scarsità negli ingressi alla vita consacrata lascia questo immenso patrimonio in una condizione di emergenza in tutta Italia. In particolare, soffrono le case delle religiose, anche perché più numerose rispetto alle corrispondenti maschili.

Università di Bologna | Ex monastero Agostiniane, Vicopelago (Lu) | © Elena Franco

Si stima che nei prossimi 10 anni, con gli attuali trend d’ingresso, sarà costretto a chiudere il 60% dei 350 monasteri di vita contemplativa oggi abitati in Italia da monache claustrali. Considerando che la dimensione media di questi recinti del sacro oscilla tra 5000 e 6000 metri quadrati di superficie coperta, diventa fondamentale capire che cosa fare di questi volumi.

La sola via è trasformarli in resort per convegni?

La nuova Summer School è un primo tentativo di riflessione sistematica su questo tema. Tanto che vi hanno partecipato anche il Pontificio Consiglio della Cultura della Santa Sede e l’Ufficio Nazionale per i Beni Culturali Ecclesiastici e l’Edilizia di Culto della Cei, di cui interverrà il Direttore, Monsignor Valerio Pennasso. E non mancheranno le realtà internazionali, che interverranno a Lucca portando esperienze dalla Spagna e dalla Francia.

L’ex monastero delle monache agostiniane di Vicopelago, il caso di studio offerto dal territorio lucchese, è stato messo a disposizione dalla Comunità Agostiniana Corpus Domini di Cento, che attualmente lo possiede e vorrebbe restituire l’edificio alla fruizione e all’utilità della cittadinanza lucchese, riportandovi anche i suoi arredi e archivi, rimossi dopo la dipartita delle monache nel 1999.

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