L’articolo 36 del dl 90/2014, decreto Pubblica amministrazione, ora all’esame della Camera dei deputati, che interviene in materia di disciplina del monitoraggio finanziario dei grandi lavori infrastrutturali (opere della ex legge Obiettivo), stabilendo che si seguano le modalità e le procedure individuate dalla delibera Cipe n. 145 del 2011 (che dovrà essere aggiornata), ha previsto il rafforzamento del monitoraggio finanziario sulle imprese che partecipano ai grandi appalti. Gli aggiudicatari dovranno avere conti dedicati per i pagamenti e utilizzare solamente i bonifici. È stato previsto anche un prelievo dello 0,6‰ sull’importo del contratto, che andrà a finanziare il sistema di monitoraggio.
Modalità di controllo entro sei mesi. La disposizione stabilisce anche un obbligo per le stazioni appaltanti di adeguamento degli atti generali di propria competenza rispetto alle modalità di monitoraggio indicate nella delibera n. 45/2011. È prevista anche una specifica disciplina transitoria per i contratti stipulati anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto legge 25/06/2014, consentendo l’adeguamento delle modalità di controllo dei flussi finanziari di cui alla delibera n. 45/2011 entro sei mesi.
Monitoraggio finanziario: quota dal fondo di rotazione. Con una nuova delibera del Cipe saranno dunque dettate le disposizioni di aggiornamento delle modalità di esercizio del sistema di monitoraggio finanziario contenute nella delibera n. 45/2011, allo scopo di dare attuazione alla norma e di recepire le indicazioni contenute nei decreti legislativi n. 228 e 229/2011 (sul monitoraggio ex ante e ex post delle opere) e nella delibera del Cipe n. 124 risalente al 2011.
Per l’implementazione del sistema di monitoraggio finanziario viene autorizzata una spesa di 1.321.000 euro per l’anno 2014, alla cui copertura si provvede con una quota del fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell’usura. Agli oneri per la gestione ordinaria del sistema (quantificati dal Governo in 617.000 euro annui) si provvederà con le risorse derivanti da una percentuale dell’importo dei contratti (nella misura dello 0,0006%), che deve essere versata dai soggetti aggiudicatari ogni anno e fino alla messa in esercizio degli interventi stessi a decorrere da quest’anno. Il monitoraggio dei flussi finanziari delle grandi opere è previsto dall’articolo 161 comma 6 bis del codice dei contratti pubblici e l’articolo 176 comma 3 dello stesso codice rinvia al Cipe per i dettagli operativi.
Istituti bancari: fornire il servizio di esito. La delibera n. 45/2011 stabilisce, nel capitolo oneri, l’obbligo istituzionale di conti correnti dedicati, da utilizzarsi per tutti gli incassi e per i pagamenti relativi alla realizzazione dell’opera, l’obbligo di pagamento solo tramite bonifici elettronici Sepa e l’obbligo per i titolari degli stessi conti dedicati di richiedere alla propria banca di fornire un servizio di esito dei diversi pagamenti e di comunicare gli estratti conto all’ente che cura il monitoraggio.
Progetto Capaci. È stato precisato nella stessa delibera che le attività svolte e i risultati ottenuti sono stati utilizzati per elaborare il «Progetto Capaci» (Creating automated procedures against criminal infiltration in public contracts), che è stato cofinanziato dall’Unione Europea, e che la sperimentazione del monitoraggio finanziario prosegue in sede di attuazione del progetto allo scopo di mettere a punto specifici applicativi informatici, tra i quali quelli concernenti un sistema di warning automatico.
