Dati Unioncamere | Nati-mortalità delle imprese

Movimprese: in crescita le imprese ad alta tecnologia, in calo le costruzioni

Secondo i vertici di Unioncamere, la dinamica del tessuto imprenditoriale dall’inizio dell’anno riflette il momento storico che sta attraversando l’Italia: si notano segnali di ripresa ma si scontano ancora gli effetti della lunga crisi. Notevole difficoltà per l’artigianato e saldo negativo per il manifatturiero e le costruzioni.

La dinamica del tessuto imprenditoriale che emerge dall’analisi dei dati Movimprese relativi alla nati-mortalità delle imprese italiane tra gennaio e marzo, elaborati da Infocamere sulla base del Registro delle imprese e diffusi da Unioncamere, evidenzia che le cessazioni di imprese nei primi tre mesi dell’anno hanno avuto un rallentamento ma anche le iscrizioni hanno toccato il minimo da diversi anni. Il saldo è negativo di 18.685 unità, saldo negativo ma meno consistente rispetto agli anni passati.cantiere_web(1)

Nuove iniziative economiche. Nei primi tre mesi di quest’anno sono state istituite 114.502 nuove realtà economiche, 872 in meno dello stesso periodo del 2014, la quarta contrazione consecutiva del numero delle nuove imprese iscritte nei registri delle Camere di Commercio. Più sensibile è stata la riduzione delle cessazioni di imprese esistenti, 133.180 le chiusure, il valore più contenuto degli ultimi dieci anni, con il risultato che il saldo del primo trimestre segna un miglioramento relativo rispetto allo stesso trimestre dei tre anni precedenti.
Per Unioncamere il contenimento del saldo negativo lascia spazio ad aspettative che si possono definire moderatamente positive sul bilancio complessivo dell’anno in corso. Secondo il vertice di Unioncamere, Ferruccio Dardanello «la dinamica del tessuto imprenditoriale riflette il momento storico che sta vivendo l’Italia, nel quale da una parte si notano segnali di ripresa e dall’altra si scontano gli effetti della lunga crisi».

Ambiti di riferimento. Entrando nel merito degli ambiti in affanno, l’artigianato in modo particolare da solo spiega l’intero saldo negativo della manifattura e del comparto delle costruzioni.
Dal punto di vista delle forme giuridiche adottate dalle imprese, il contributo in controtendenza arriva dalle società di capitali, con un +11.482 imprese, pari ad un tasso di crescita positivo dello 0,77%, persino in miglioramento rispetto allo scorso anno. In questo contesto vi è la performance positiva delle start-up innovative iscritte alla sezione del Registro delle imprese: nel primo trimestre ne sono state istituite 368, quasi tutte nella forma di società di capitali, contro le 229 del primo trimestre dello scorso anno. In crescita anche le forme cooperative e i consorzi, mentre si sono ridotte le imprese individuali (-24.998 unità, di cui 12.808 artigiane) e le società di persone (-5.527, di cui 2.400 artigiane).

Ambito regionale. Il Lazio è l’unica regione che ha fatto registrare un saldo positivo per quanto contenuto: 418 imprese in più, lo 0,07%.
Nel comparto degli artigiani nessuna regione ha chiuso in positivo.

Comparti. Per quanto concerne i comparti, gli unici che hanno visto aumentare la base imprenditoriale sono stati quelli del noleggio e dei servizi alle imprese (+1.953 imprese, di cui 501 artigiane), dei servizi di informazione-comunicazione (+534) e dei servizi sociali (+232).
Il settore che ha perso moltissimo è stato ovviamente quello delle costruzioni (775 imprese in meno).

Fallimenti. In frenata sono i fallimenti: le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare sono state 3.588, contro le 3.607 dei primi tre mesi del 2014.

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