Costruire in laterizio | Studio Andreas Heller Architects & Designers

Museo Anseatico Europeo a Lübeck, Germania

«Il mattone come elemento per le facciate ha un significato speciale per noi, perché ci preoccupiamo del retaggio della sua cultura costruttiva». Con queste parole, il designer Andreas Heller introduce un meticoloso progetto che integra le numerose tracce della storia combinando il tessuto complesso con un volume dalle forme potenti e semplici.

Cil 176 – Inaugurato nel 2015, il Museo è dedicato alla storia dell’alleanza medievale di mercanti che si creò nel nord Europa interessando ben settanta città tra le quali, oltre a numerose tedesche, anche Londra, Bruges, Bergen e Novgorod: obiettivi della Lega erano gli accordi economici e le rotte commerciali. Lubecca, che in quel periodo era una città fiorente per aver accumulato una grande ricchezza tra argento e sale, era il centro indiscusso della Lega Anseatica.

Il Museo si trova nella parte settentrionale del centro storico di Lubecca, su una collina che termina sulle rive del fiume Trave. Arroccato sulla cima della collina si trova un Monastero domenicano del XIV secolo con relativo Castello, impiegato nei secoli come casa per poveri, prigione, ospedale e tribunale.

Il centro storico della città anseatica, nonostante sia stato oggetto di un massiccio bombardamento nel 1942 nell’ambito dell’operazione inglese Maximum use of fire (tempesta di fuoco), è costituito da edifici gotici, rinascimentali, barocchi e classici, tali da essere stato dichiarato dall’Unesco patrimonio dell’umanità.

La nuova costruzione s’integra con le tante preesistenze storiche del sito.

Poco dopo l’inizio dei lavori, durante le operazioni di scavo sono state rinvenute delle rovine del periodo anseatico: con una variante, lo scavo archeologico è stato incorporato nel progetto e ora fa parte del complesso museale. L’edificio integra, infatti, numerose tracce della storia del sito andando a ricucire e completare il tessuto urbano preesistente nella sua soluzione angolare.

Proprio al muro di cinta che si trova ai piedi della collina si può ricondurre l’irregolare soluzione formale e la massiva soluzione materica che perimetra il Museo. L’edificio, di 95 m di lunghezza e 15 m di altezza, è modulato in forme potenti e semplici che ricordano le fortificazioni e le mura della città di un tempo: il risultato è però un edificio inconfondibilmente contemporaneo.

Il fronte sud-ovest.

La grande apertura presente sul fronte stradale più lungo, collocato nel punto in cui il fronte si spezza, accoglie una lunga scala che collega il livello stradale del porto storico alla più riservata area su cui si affaccia il complesso monastico.

Dal livello superiore si accede alla copertura dove si trova una grande terrazza urbana che rivela un ampio panorama. Sul fronte più corto, una facciata a capanna cita le residenze locali, anche attraverso un sorprendente grigliato a croce di chiara ispirazione gotica. Gli spazi espositivi al piano terra, disposti in successione per consentire una fluida visita degli spazi museali, sono completati al piano superiore da un ristorante e una sala polifunzionale.

La giuria del World Design Guide ha giustificato il Gold Award 2016 attribuito al Museo individuando nel «modo in cui il concetto del museo viene tradotto in specifiche sequenze spaziali e stati d’animo per il visitatore» l’elemento di maggior fascino.

Pianta piano terra.

«La costruzione di murature in mattoni ha una lunga tradizione europea, a partire dall’esperienza dei Romani. Dal XII secolo, dall’Île-de- France […] fino alle regioni del Mar Baltico, l’impiego del mattone diventa una regola. Localmente la dimensione dei mattoni varia in lunghezza da 20 a 34 centimetri e in larghezza da 9 a 16,5 centimetri […]. La particolarità della forma del mattone è che la dimensione e il peso sono sempre stati tali da consentire al muratore un’agevole manovrabilità. Nei climi rigidi, il mattone viene preferito alla pietra perché è resistente all’azione del gelo e degli agenti atmosferici […]. Il mattone come elemento per le facciate ha per noi un significato speciale, perché abbiamo a cuore l’eredità della sua cultura costruttiva. In molti dei nostri progetti abbiamo quindi optato per una parete a cassetta con rivestimento in mattoni faccia a vista. Per l’ampliamento del Forum Johanneum e del Museo Anseatico Europeo, la nostra scelta è caduta su un prodotto danese» [www.andreas-heller.de].

Pianta piano primo.

L’aspetto che più colpisce è la scelta del laterizio come strumento per la salvaguardia della sua cultura costruttiva. Il Museo, che ha ricevuto numerosi premi e riconoscimenti quali il Riba Award per l’eccellenza internazionale 2016 e il DAM Preis per l’architettura tedesca 2017, è infatti caratterizzato dal mattone faccia a vista, di dimensioni 30,5×10,5×6,5 cmsimili a quelli del vicino Convento, posato con un ampio giunto di colore bianco così da ottenere una facciata più rossa e calda.

Se, come afferma Ugo Tonietti «la cultura costruttiva è un poderoso veicolo di apprendimento che ci apre una porta sulla storia, sulle condizioni di adattamento, sulle mille idee che hanno consentito un rapporto sapiente con l’ambiente ma anche l’espressione della bellezza» [Tonietti, U. (2009) Architettura mediterranea e culture costruttive, AA.VV. Chefchaouen. Architettura e cultura costruttiva, Edizioni Ets, Pisa, pp. 23-26] si comprende quanto importante sia tale scelta.

Sezione.

Chi ha fatto Cosa

Oggetto: Museo Anseatico Europeo
Località: Lübeck (Germania)
Committente: Europäisches Hansemuseum Lübeck ggmbh
Progetto architettonico: Studio Andreas Heller GmbH Architects & Designers
Progetto strutturale: Kröger & Steinchen Beratende Ingenieure
Progetto impiantistico: Schlüter + Thomsen
Cronologia: 2012-2015
Superficie: 3.850 mq (nuova costruzione); 3.850 mq (esistente)
Costo di costruzione: 51,4 milioni di euro
Crediti fotografici: © Werner Hutmacher, Berlin

di Adolfo F. L. Baratta
professore associato, Dipartimento di Architettura
Università degli Studi Roma Tre

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