Ricerca | Museum of Modern Art

Green architecture: donati 10 milioni di dollari per la creazione dell’istituto di ricerca Emilio Ambasz

L’Istituto Emilio Ambasz per lo studio congiunto dell’ambiente costruito e naturale, creato grazie alla donazione di 10 milioni di dollari al Moma, sarà dedicato all’indagine dell’interazione tra architettura e natura, con l’obiettivo di diffondere il dibattito sul tema a un pubblico il più possibile diversificato, sottolineando l’urgenza di un riequilibrio ecologico.
Emilio Ambasz | Architetto e designer.

Il Museum of Modern Art (Moma) ha annunciato l’istituzione dell’Emilio Ambasz Institute for the Joint Study of the Built and the Natural Environment (Istituto Emilio Ambasz per lo studio congiunto dell’ambiente costruito e naturale), grazie alla donazione di 10 milioni di dollari effettuata dalla Leaf (Legacy Emilio Ambasz Foundation).

Un istituto i cui scopi – attuati grazie a una serie di programmi curatoriali e lavori di ricerca – sono: la promozione dello studio sul rapporto tra ambiente costruito e naturale e la diffusione del dibattito su questo tema, con l’intento di rendere l’interazione tra architettura ed ecologia visibile ed accessibile a un pubblico più vasto e, contemporaneamente, sottolineare l’urgenza di un riequilibrio ecologico.

L’Istituto, che avrà sede nel complesso del Moma di Midtown Manhattan, all’interno del Department of Architecture and Design, svilupperà lo studio di approcci creativi al progetto dell’ambiente costruito, ad ogni sua scala – edifici, città, paesaggi e oggetti – approcci volti alla realizzazione di un futuro ecologico e di giustizia ambientale.

Offrirà, inoltre, opportunità di ricerca e molti programmi, tra cui conferenze, convegni e simposi pubblici (molti dei quali online), che saranno un’occasione di incontro e confronto tra architetti, designer, decisori politici, sociologi, storici e collettività, con l’obiettivo di raggiungere un pubblico il più possibile diversificato.

Per il Moma la creazione dell’Ambasz Institute rappresenta un’importante occasione per continuare il suo ruolo di guida globale sulle tematiche della sostenibilità e promuovere una conoscenza più diffusa e approfondita dell’architettura e del design. Il Direttore dell’Istituto verrà scelto e nominato a breve.

Emilio Ambasz, membro onorario dell’American Institute of Architects e International Fellow del Royal Institute of British Architects, di recente è stato insignito del suo quarto Compasso d’Oro per la sua attività di visionario inventore di progetti di architettura e design.

Noto per i suoi interessi e le sue creazioni nel mondo del design, Ambasz ha inventato la prima sedia ergonomica per ufficio, Vertebra, che fa parte della collezione del Moma e del Metropolitan Museum of Art. Nel 2014, l’Isa dell’Università di Bologna lo ha premiato con la Medaglia Isa per le Scienze e il 5 marzo 2021, nel corso di una speciale cerimonia, gli conferirà la laurea honoris causa in architettura.

Il centro Acros, progettato da Emilio Ambasz, realizzato a Fukuoka (Giappone).

La profonda e multiforme relazione di Emilio Ambasz con Museum of Modern Art abbraccia più di cinquant’anni. Come Curator of Design per il Department of Architecture and Design dal 1969 al 1976, ha organizzato una serie di mostre rivoluzionarie, tra cui Italy: The New Domestic Landscape (1972); The Architecture of Luis Barragan (1974); e The Taxi Project: Realistic Solutions for Today (1976), e redatto le pubblicazioni che le hanno accompagnate. Come architetto e industrial designer di avanguardia, Ambasz è presente nelle collezioni di questo Museo con più di 20 opere.

Al Museum of Modern Art, Ambasz è stato il soggetto delle mostre Emilio Ambasz/Steven Holl: Architecture (1989) e In-Depth: The House of Spiritual Retreat by Emilio Ambasz (2005-2006), ma il suo lavoro ha fatto parte di molti altri allestimenti, tra cui The Changing of the Avant-Garde: Visionary Architectural Drawings from the Howard Gilman Collection (2002-2003) e 9 + 1 Ways of Being Political: 50 Years of Political Stances in Architecture and Urban Design (2012-2013).

L’importante dono rappresentato dalla creazione dell’Emilio Ambasz Institute al Moma è stato preceduto da molti contributi. Per più di quarant’anni il Moma e il Moma Ps1 hanno beneficiato del continuo patrocinio di Emilio Ambasz per il Joint Study of the Built and the Natural Environment.

Dal 1978 Ambasz è membro dell’International Council del Moma e nel 2006 è stato nel Board of Directors del Moma Ps1. Tramite l’International Council ha sostenuto molte importanti iniziative, tra cui la più recente è l’International Council Endowment for Exhibitions and Publications. Ambasz ha dato il suo sostegno anche a singoli programmi, come la mostra del 2015 Latin America in Construction: Architecture 1955–1980.

Nei prossimi anni, il Museo organizzerà e presenterà un’importante mostra che avrà come tema l’emergenza dell’architettura verde e il modo in cui la vita di Emilio Ambasz ha influenzato questo campo rivoluzionario, che può aiutarci ad affrontare le sfide che derivano dalla distruzione dell’ambiente naturale.

Glenn D. Lowry | Direttore Moma.

Glenn D. Lowry | Direttore Moma

«Siamo immensamente grati a Emilio Ambasz per la sua generosità. Emilio è stato un precursore nel campo dell’architettura verde e da anni è in prima linea sulle questioni legate ad architettura ed ecologia. Sono certo che l’Ambasz Institute contribuirà a promuovere l’importante lavoro che Emilio e il Museum of Modern Art hanno portato avanti in questo campo e sono impaziente di affrontare questi temi così cruciali».

Martino Stierli | Curatore capo del settore Architecture and Design, Moma.

Martino Stierli | Curatore capo del settore Architecture and Design, Moma

«L’ecologia e la crisi climatica in corso sono le sfide più drammatiche del nostro tempo, non solo per l’architettura, ma per l’intera umanità. Sono felice all’idea che, con il nuovo Ambasz Institute, il Department of Architecture and Design del Moma sarà in una posizione unica per creare il dibattito e promuovere il necessario cambiamento nel campo della progettazione per un futuro più giusto ed ecologico». (vb)

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here