Edilizia per la ristorazione | Maranello, Modena

Due volumi e un grande padiglione pensile in relazione con la natura e l’uomo

Il progetto del nuovo ristorante aziendale Ferrari nasce da una chiara esigenza, quella di creare un’opera formalmente distinta dall’ambiente industriale circostante, una realizzazione la cui architettura favorisca lo svago dei dipendenti durante il pranzo, un luogo che aiuti a socializzare anche grazie all’interfaccia con elementi naturali prima tra tutti la luce generata dai giochi di trasparenza creati attraverso l’innovazione volumetrica e spaziale.

L’edificio nasce con l’obiettivo di offrire servizi di qualità ai dipendenti e alle loro famiglie, puntando espressamente sui concetti di sicurezza, ecologia e risparmio energetico. La presenza scultorea dell’opera evoca una chiara differenziazione formale del nuovo organismo rispetto al rigore geometrico delle costruzioni industriali a esso circostanti: tale volontà progettuale, colma di carattere simbolico. Una scultura sostenibile e funzionalmente resiliente in grado anche di accogliere attività di lotta contro la pandemia ha creato all’interno dello stabilimento un’entità chiaramente riconoscibile ed espressamente concepita per lo svago di ospiti e dipendenti.

Il progetto del nuovo ristorante aziendale Ferrari nasce da una chiara esigenza, quella di creare un’opera formalmente distinta dall’ambiente industriale circostante, una realizzazione la cui architettura favorisca lo svago dei dipendenti durante il pranzo, un luogo che aiuti a socializzare anche grazie all’interfaccia con elementi naturali prima tra tutti la luce generata dai giochi di trasparenza creati attraverso l’innovazione volumetrica e spaziale. L’archetipo compositivo trae spunto dall’aerodinamica a cui direttamente si lega attraverso l’accostamento di due volumi rappresentati dal grande padiglione pensile.

Ala diretta verso i venti dominanti.

Funzioni, fruibilità natura

Nella plasticità delle forme sono rintracciabili tutti i concetti posti alla base dell’opera come l’estetica, la capacità funzionale, la relazione con la natura, l’immediata fruibilità da parte dell’uomo, l’allontanamento dunque dai rigidi blocchi produttivi per inseguire l’approccio umano, la facilitazione dell’instaurazione di rapporti sociali all’interno dell’ambiente lavorativo.

Queste caratteristiche fanno del Ristorante Ferrari un’opera in grado di accogliere dipendenti e ospiti in modo non convenzionale attraverso il binomio naturatecnologia. Il complesso adotta le più recenti soluzioni in materia di bioclimatica passiva. Il fattore di esposizione alla luce solare di facciate e copertura è stato analizzato attentamente al fine di trovare le soluzioni ideali per creare ambienti conformi ad elevati standard di vivibilità per i dipendenti.

Il grande padiglione pensile

Il fondamento dell’idea compositiva consiste nell’impiego di forme legate al movimento naturale dell’aria e in ultima analisi all’aerodinamica. Le molteplici funzioni sono contenute nel grande padiglione pensile a forma di ala, collocato in posizione di volo, sostenuto da un’altra ala ad asse ruotato posta a terra in direzione verticale. La sala ristorante, cuore dell’intero edificio, è collocata all’interno dell’ala superiore corrispondente al volume pensile principale.

Tale spazio a sezione rastremata si appoggia sulla hall vetrata: volume a doppio piano nato per accompagnare i commensali agli spazi in quota, e collegato ai luoghi dedicati ai servizi per il benessere dei dipendenti e al training center. Da un punto di vista tecnologico ed operativo, il complesso funziona grazie a volumi accessori quali cucine, depositi e spazi tecnici contenuti nell’ala verticale.

Serra bioclimatica con pareti scorrevoli e copertura apribile.

Interni

Il disegno degli interni si articola su tre livelli fuori terra. A piano terreno si trovano la piazza coperta, la hall d’ingresso e la caffetteria, attraversate dal sistema di scale che conduce al ristorante. Questo spazio è impiegato da Marzo 2020 come luogo per test Covid-19 e in seguito come centro vaccinazioni dei dipendenti. Verso la hall, completamente vetrata, sono affacciati gli spazi di servizio alle persone quali zone caffè, wellness center, infermeria e centro sportivo, mentre in posizione indipendente e direttamente collegata all’esterno si trova la cucina completa di deposito delle derrate alimentari, spogliatoi e montacarichi per l’accesso delle vivande ai vari piani.

Il primo livello ospita il training center: questa funzione comprende aule e sala proiezioni, collegate all’ampio terrazzo pensile sovrastante la cucina e adibito a prato e a giardino. Il training center è anche completato da una balconata affacciata sulla hall interna, contenente un’area relax dedicata.

Il piano secondo ospita la sala ristorante, completamente vetrata e affacciata su un terrazzo esterno aggettante a sud verso la via Enzo Ferrari. Questo spazio, utilizzabile anche come area incontri e presentazioni, è allestito mediante un sistema di tavoli a pianta poligonale collocati in modo non uniforme, al fine di creare spazi e disegni diversi per gruppi variabili di posti a sedere.

La sala è inoltre servita dalle aree di distribuzione cibo afree flow” ed è affiancata dai locali di preparazione vivande e lavaggio stoviglie. A esso si accede attraverso una serie di scale fisse e mobili che convogliano il flusso di commensali in arrivo dalla hall e dal primo livello. Su questo piano si trova, infine, il ristorante direzionale affacciato verso nord sul giardino pensile.

Padiglione centrale in aggetto.

Sostenibilità

Nell’ottica dell’utilizzo dei principali fattori di sostenibilità, il complesso integra le più recenti esperienze di bioclimatica passiva. L’esposizione alla luce solare ha suggerito la forma della copertura e delle facciate: l’ala si affaccia verso sud a una serra bioclimatica con copertura a lamelle apribili e le vetrate orientate a est e a ovest sono ombreggiate durante buona parte delle ore d’impiego del complesso. L’ala verticale contenente gli spazi di servizio è rivestita da una facciata ventilata in lamiera forata, che evita il surriscaldamento estivo di parti opache e di serramenti, mentre l’alta coda contiene una vasta superficie di elementi fotovoltaici applicati al lato inclinato verso sud.

Fonti di ombreggiamento naturale, quali piante a foglie caduche, sono impiegate lungo la facciata ovest per proteggere la vetrata della hall di ingresso. Un giardino pensile con funzione di protezione naturale dall’irraggiamento diretto, trova posto sulla copertura della cucina, mentre l’ala orizzontale è ricoperta da lamiere corrugate orizzontali in grado di generare una camera ventilante. Un camino che nasce dal terrazzo per espellere l’aria proveniente dalla cucina è dotato di un sofisticato sistema di filtri per catturare gli odori in modo da rendere completamente inodore il ristorante sia nei confronti degli utenti che delle realtà circostanti e in ultima analisi dell’ambiente.

Mezzanino con ascensore e scala mobile.

Alla base dell’opera risiedono, allora, concetti legati ad attenzione estetica, alta capacità funzionale, impiego di luce e natura e facile fruibilità da parte dell’uomo. La plasticità delle forme la svincola dai rigidi blocchi produttivi e il dinamico disegno degli interni facilita la socializzazione in un ambito di grande flessibilità d’impiego nelle oscillazioni pandemiche. Queste caratteristiche fanno del ristorante Ferrari un’opera in grado di accogliere dipendenti e ospiti in modo non convenzionale e capace di affascinare attraverso metafora, natura e tecnologia.

Cantiere, materiali e tecnologie, riuso

L’edificio si basa sull’aggregazione di tre componenti costruttive. La prima in calcestruzzo definisce il nucleo collocato in posizione baricentrica e contenente percorrenze verticali e spazi di servizio. Il secondo insieme strutturale è in acciaio e realizza l’ala di sommità per ristorante e area distribuzione. Il terzo elemento è il tetto realizzato con costole in legno lamellare rivestita verso l’esterno da una copertura metallica ventilata e verso l’interno da un controsoffitto acustico.

Ventilazione naturale della copertura e del controsoffitto.

Da un punto di vista realizzativo il cantiere è partito dalla triturazione in loco di alcuni corpi in calcestruzzo presenti nel lotto e dal riuso di tale inerte come sottofondo per le sistemazioni a perimetro del sistema. Si è proceduto poi alla realizzazione delle fondazioni su pali del nucleo e delle colonne metalliche a supporto del grande oggetto frontale per terrazza sud e ristorante. Fase successiva, il montaggio in opera della carpenteria realizzata interamente in officina impiegando acciaio riciclato, di seguito il montaggio della struttura del tetto in legno lamellare impiegata per realizzare gli aggetti laterali. Struttura di appoggio per la copertura composta di 12 travi di legno lamellare d’abete, di lunghezze varie, fino a 35 metri.

Rivestimento esterno

Il sistema di rivestimento opaco e trasparente per tetto, facciate e porticato è attraversato da un telaio geometrico coerente che accomuna alluminio, vetro e zinco titanio in un’unica famiglia formale. L’involucro è inoltre attraversato dalla circolazione d’aria mossa dai venti dominanti. Il tetto è raffrescato grazie a un’intercapedine collegata a quella esistente nel controsoffitto del portico/hall e le pendenze di copertura rivolte verso sud sono impiegate per alloggiare il fotovoltaico completamente integrato nella forma dell’edificio.

Diagramma di soleggiamento.

La flessibilità funzionale è una delle caratteristiche principali: la grande sala ristorante in aggetto dell’opera sulla via Enzo Ferrari può essere trasformata in una sala conferenze o per spettacoli mentre, come descritto in precedenza, lo spazio di piano terreno adibito a hall è stato utilizzato di recente a centro per test, vaccini e attività per la lotta alla pandemia di tutti i dipendenti Ferrari.

La redazione del progetto

L’edificio nasce da un concept architettonico tridimensionale Rhino basato su piante e sezioni Cad. Questo progetto conteneva inoltre la scelta architettonica e impiantistica legata al concept di sostenibilità diventato più tardi protocollo Leed Gold. Date le linee curve che caratterizzavano la sezione dell’edificio la progettazione definitiva ed esecutiva è stata realizzata in termini bidimensionali con l’ausilio di 3D Rhino per la verifica finale di facciata e intersezioni fra elementi strutturali e impiantistici.

Ezio Tron | Project manager.

Ezio Tron | Project manager

«Nell’ottica dell’utilizzo dei principali fattori di sostenibilità, il complesso integra le più recenti esperienze di bioclimatica passiva. L’esposizione alla luce solare ha suggerito la forma della copertura e delle facciate: l’ala si affaccia verso sud a una serra bioclimatica con copertura a lamelle apribili e le vetrate orientate a est e a ovest sono ombreggiate durante buona parte delle ore d’impiego del complesso. L’ala verticale contenente gli spazi di servizio è rivestita da una facciata ventilata in lamiera forata, che evita il surriscaldamento estivo di parti opache e di serramenti, mentre l’alta coda contiene una vasta superficie di elementi fotovoltaici applicati al lato inclinato verso sud».

I numeri dell’edificio

100 metri di lunghezza
35 metri di larghezza
17 metri di altezza
20.000 metri cubi di volume
630 posti a sedere
4.500 metri quadrati di superficie coperta totale
1.500 metri quadrati di superficie della sala ristorante
500 metri quadrati di superficie della piazza coperta
1.400 metri quadrati di superficie della facciata
700 metri quadrati di superficie della facciata ventilata
2.300 metri quadrati di superficie del tetto ventilato
12 metri di luce delle travi in acciaio
24 metri di luce delle travi in legno lamellare
12 metri di aggetto massimo.

Chi ha fatto cosa

Committente: Ferrari spa
Luogo:Maranello, Italia
Opera: People Center + Ristorante
Progettazione architettonica: Arch. Marco Visconti MVarchitects con Donatella Chiaruttini, Giuliano Pairone, Giovanni Rissone, Pier Bettini, Valentina Lazzeri
Client supervisor: Angelo Castelli
Progetto generale e strutture: Maire Tecnimont spa
Progetto impianti: Ingegner Flavio Urrai
Project manager: Ezio Tron
Imprese di costruzione:
Opere acciaio: Ruggerini Pietro srl; Opere civili: Mario Neri spa
Impianti meccanici: Ferrari impianti srl
Impianti speciali: Zanussi spa

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