Prometeia ha ritoccato al ribasso la crescita dell’Italia per il primo trimestre dell’anno allo 0,1%, rispetto allo 0,2%, confermando però il Pil 2015 al +0,7%: il rafforzamento, secondo gli esperti dell’ente, avverrà nei due trimestri centrali dell’anno, grazie soprattutto all’Expo (che ha una valenza dello 0,2% del prodotto interno lordo). Una crescita più sicura prenderà slancio nel 2016 e 2017, meglio di quanto previsto tre mesi fa: per il 2016 è previsto il +1,6%, per il 2017 il +1,4%.
L’indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche si attesterebbe al 2,9% del Pil nell’anno in corso per poi diminuire negli anni successivi fino al 2% dopo 24 mesi.
Le misure di sgravio inserite nella Legge di stabilità 2015 troveranno una copertura solamente parziale e l’aumento netto di disavanzo che ne deriverà sarà per l’anno in corso di 10 miliardi (lo 0,7% del Pil), a fronte dei 6 miliardi indicati nelle valutazioni ufficiali.
Note positive per la pressione fiscale, che si ridurrà dello 0,8% del Pil, dal 43,5% del 2014 al 42,8% nel 2017.
Il rapporto debito-Pil è considerato in aumento per l’anno in corso ma in forma misurata e in riduzione dal 2016, portandosi dal 132,1% di fine 2014 al 130,7% di fine 2017.
La crescita della spesa per i consumi dovrebbe accelerare all’1% nella media dell’anno in corso e mantenersi nei prossimi due anni su questi ritmi.
Per quanto concerne gli istituti bancari, il Qe potrebbe liberare liquidità nel sistema bancario per 35 miliardi nell’anno in corso e 31 miliardi nei primi nove mesi del prossimo anno. Le sofferenze sono previste in calo dal 17,8% del 2014 al 5,2% del 2017.