Edilizia | Detrazioni fiscali

Nel decreto Sostegni Ter stretta sulla cessione del credito

Il testo del decreto Sostegni Ter prevede un’ulteriore stretta per quanto riguarda Superbonus, Ecobonus, Bonus ristrutturazioni, Sisma Bonus e Bonus facciate. Introdotti visto di conformità e di congruità delle spese e una forte limitazione alla cedibilità del credito. Filiera edile in fibrillazione.

Nella bozza del provvedimento approvato il 21 gennaio del decreto Sostegni Ter, all’art. 26, si pone un freno alle cessioni del credito multiple con l’obiettivo di contrastare le frodi intercettate nell’ambito della monetizzazione dei crediti fiscali, di fatto depotenziando il meccanismo introdotto dal decreto Rilancio n. 34/2020 con l’avvio del Superbonus. Allo stesso modo, i fornitori che decidono di praticare lo sconto in fattura potranno cederlo ad altri soggetti ma a questi ultimi sarà impedito di cederlo ulteriormente.

Gabriele Buia | Presidente Ance

«Basta con i continui cambiamenti al funzionamento del Superbonus. L’incertezza delle regole, anche con provvedimenti retroattivi, scoraggia il mercato e le imprese più serie. Giusto l’obiettivo di contrastare le frodi ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato. Non è la prima modifica in corso al funzionamento dei bonus edilizi, ogni mese ci troviamo di fronte a qualche nuova norma che genera confusione e rischia di fermare i cantieri. Non è questo il sistema per frenare abusi e irregolarità. Contro le frodi abbiamo chiesto da tempo regole chiare per evitare speculazioni, come l’introduzione di prezzari di riferimento per tutti i bonus e un sistema di qualificazione delle imprese, visto il recente proliferare di operatori improvvisati. Ma finora, al di là, di qualche buon proposito non si è fatto nulla, mentre in questo modo si colpiscono le imprese serie. Inoltre, con questa nuova ultima modifica sarà ben difficile per le imprese cedere i crediti e di conseguenza saranno penalizzate proprio le famiglie più bisognose».

Rete Professioni Tecniche | La voce dei professionisti 

«Non è la prima volta che i professionisti tecnici assistono  a questi tentativi di limitare o scoraggiare l’utilizzo di strumenti di assoluta efficacia come si sono rivelati il Superbonus 110% e gli altri bonus fiscali. Queste modifiche continue generano incertezza e confusione tra gli operatori del settore e tra i cittadini beneficiari che rischiano di ridurre fortemente l’efficacia dei provvedimenti. Quelle relative alla limitazione della cessione del credito rappresentano un ulteriore ostacolo che toglie forza agli incentivi. Comprendiamo perfettamente l’esigenza del Governo di evitare frodi e speculazioni. Tuttavia, riteniamo che gli strumenti informatici e l’utilizzo delle banche dati e delle informazioni a disposizione, in tempo reale, dell’Agenzia delle Entrate siano perfettamente in grado di verificare tempestivamente tutti i possibili passaggi successivi delle cessioni, anche tra società controllate, evitando così che si commettano abusi, costituendo anche un forte deterrente».

Rete Irene scrive al Governo

«… Di fronte all’ennesimo provvedimento che apporta modifiche al Superbonus 110 chiediamo che s’interrompa al più presto questo meccanismo di continui provvedimenti che generano la più assoluta incertezza e affossano l’intera filiera della Riqualificazione Energetica: Imprese, Industrie, Professionisti e Artigiani che stanno lavorando onestamente. E soprattutto si scoraggiano le famiglie desiderose di migliorare le proprie case e si penalizza l’ambiente, privandoci di uno degli strumenti che contribuisce maggiormente alla diminuzione delle emissioni nocive in atmosfera (…). La conseguenza più ovvia e ineludibile del nuovo provvedimento sarà un ingessamento dei meccanismi di pagamento e il prosciugamento della liquidità delle imprese e dell’intera filiera, che non potrà reggere alle nuove condizioni e che comporterà il blocco dei cantieri e l’abbandono delle nuove iniziative. (…) L’introduzione del nuovo provvedimento, così come articolato nel testo diffuso il 21 gennaio, darà il colpo di grazia al sistema, paralizzando per mesi la circolazione dei crediti d’imposta in attesa che gli istituti di credito (quelli che vorranno continuare a operare nel settore) riorganizzino le proprie procedure, prosciugando la liquidità delle imprese e determinando il fallimento di molti operatori, e pregiudicando la possibilità di avviare i tanti nuovi interventi che sono in procinto di essere contrattualizzati».

Franco Fietta | Fondazione Inarcassa

«Con l’obiettivo di combattere le frodi fiscali, questa volta il governo interviene con una nuova stretta che riguarda la cessione del credito maturato per gli interventi realizzati nell’ambito del superbonus. Dalla versione del provvedimento entrato in Consiglio dei ministri, emerge che sarà possibile cedere una sola volta il credito spettante maturato e lo stesso varrà per l’opzione dello sconto in fattura. Non ci si rende conto che in questo modo si alimenta solo il caos normativo che provoca danni alla ripresa economica del settore edilizio, crea incertezze per i professionisti e frena le famiglie a intervenire sulla propria abitazione. Noi pensiamo che insieme alla stretta contro le frodi, ci voglia un’azione contro gli istituti che alimentano queste situazioni. Notiamo ad esempio che i maggiori problemi si stanno verificando con i general contractor. È chiaro che in ogni tentativo di combattere le frodi fiscali, il governo vedrà sempre al suo fianco gli architetti e ingegneri liberi professionisti perché ogni abuso delle agevolazioni fiscali va combattuto e punito. Se il governo intervenisse sulla figura del general contractor, cui spesso il contribuente dà in appalto la pratica del superbonus, dalla progettazione alla realizzazione dell’opera, il problema sarebbe già diverso. I general contractor che acquisiscono incarichi con soluzioni “chiavi in mano”, per poi gestire tutta la pratica in casa, sono un facile innesco per le frodi. In ogni caso, le notizie di frodi che leggiamo sui media sono clamorose e sintomatiche di assenza di controlli che, almeno in via preliminare e basilare, servirebbero prima di ogni altra azione. Qui ci attendiamo un intervento chiaro da parte del governo, ma senza cambiare le carte in tavola agli operatori creando ancora un clima di grande incertezza. Siamo in attesa di conoscere il testo definitivo del “sostegni-ter”, a distanza di poco più di un mese dal decreto antifrode. Quale credibilità può avere agli occhi del contribuente un governo che prima incentiva gli interventi di risparmio energetico e messa in sicurezza degli immobili e poi fa marcia indietro? Se questo è un tentativo da parte del governo per smantellare progressivamente e a colpi di decreto-legge il superbonus, lo si dica subito».

Emergenza Covid: altre misure a sostegno delle imprese

Nel decreto sono stati introdotti nuovi sostegni alle attività maggiormente colpite dall’emergenza Covid e interventi per contrastare l’aumento del costo della bolletta energetica per le imprese.

Contro il caro energia è stato approvato un pacchetto di misure calibrato verso le filiere produttive che rischiano maggiormente l’interruzione delle attività:

  • 1,2 miliardi per annullare a tutte le imprese gli oneri di sistema nel primo trimestre del 2022. Riguarderà le attività che nei contratti impegnano potenza anche sopra i 16,5kW;
  • 540 milioni per contributi sotto forma di credito d’imposta pari al 20% delle spese elettriche (tutta la bolletta) per le imprese energivore, circa 3.800, che hanno subito incremento dei costi +30% rispetto al 2019;
  • prevista, dal 1 febbraio al 31 dicembre 2022, anche una misura per i fotovoltaici incentivati con vecchi sistemi che se hanno extra profitto devono riversarne una parte al Gse tramite compensazione. L’importo verrà deciso dal Gse.

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