Edilizia storica | Monastero ad Arco

Recupero funzionale per un monastero del ‘600 che diventa hotel

Ad Arco, nell’alto Lago di Garda, gli spazi monumentali di un monastero del Seicento rivivono grazie al progetto di ristrutturazione eseguito dallo studio noa* che lo ha trasformato in un albergo, conservando intatti il fascino delle antiche architetture e l’atmosfera di pace e meditazione. La SPA nel giardino del convento trae ispirazione dal paesaggio rurale che lambisce le rive del lago. 

noa*, network of architecture, nel progetto di ristrutturazione del Monastero delle Serve di Maria Addolorata, che sorge nel centro di Arco, punta nord del Lago di Garda, ha riscoperto la forza monumentale e la dimensione spirituale di un antico centro monastico per farne gli elementi caratterizzanti di una struttura alberghiera piena di fascino.

Arco, Monastero delle Serve di Maria Addolorata | @Andrea Dal Negro.

Si tratta di un imponente complesso edificato a partire dalla seconda metà del Seicento, circondato da un alto muro di cinta e affacciato su un ampio giardino interno. L’intervento, che ha riguardato l’ala Sud dell’edificio – la parte restante ospita tuttora  una chiesa e un ritiro di clausura – si è svolto a partire dal 2020 in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Culturali di Trento ai cui vincoli il  monastero era sottoposto.

noa* | Monastero Arx Vivendi | @Andrea Dal Negro

Due i macro interventi

Il progetto di noa* può essere distinto in due macro-interventi:

  1. la ristrutturazione e la conversione del monastero e dei suoi interni a destinazione  d’uso alberghiera, ottenuta ricavando gli spazi comuni (reception, lobby, sala colazione,  area bar e cucina) al piano terreno e le camere distribuite principalmente tra primo piano  e sottotetto;
  2. la realizzazione ex novo di un comparto Wellness affacciato sul giardino: 500 metri  quadri con spazi relax, sale trattamenti, saune e percorso wellness con bagno vapore.

Il Monastero Arx Vivendi – questo il nome della nuova struttura alberghiera- propone  un’ospitalità in piena sintonia con il luogo con le sue 40 camere (di cui 2 suites).

Dal punto di vista progettuale, l’idea base è stata quella di assecondare la tipologia tipica del monastero, preservando l’originale disegno dei percorsi al suo interno, ed  estendendone il rigore geometrico ai nuovi volumi, con grande attenzione alla scelta di  materiali e colori.

Non solo. Anche il contesto paesaggistico e agricolo ha giocato un ruolo importante,  ispirando l’architettura delle leggere costruzioni vetrate che ospitano la Wellness, e  creando un rapporto simbiotico fra storia e territorio.

noa* | Monastero Arx Vivendi | ©AlexFilz.

Il recupero degli spazi monastici

Completamente circondato da un muro di cinta alto sette metri, che è stato conservato nel  suo aspetto originale, il monastero si sviluppa all’interno su tre livelli.

Al piano terra, l’organizzazione degli spazi pubblici è stata definita enfatizzando i percorsi esistenti: lungo l’asse centrale si succedono la reception, la sala colazione e una sala lettura/lounge, tutte impreziosite dalle bellissime volte a crociera e circondate da un lungo corridoio che le abbraccia senza soluzione di continuità. Inoltre, al pian terreno, trovano spazio il bar e una cucina. Qui è anche stata ricavata una suite  direttamente affacciata su un giardino privato.

noa* | Monastero Arx Vivendi, i corridoi austeri | ©AlexFilz

Al primo piano la scena cambia: si apre un imponente corridoio centrale ritmato dalle travi  del soffitto che corrono a perdita d’occhio per quasi 50 metri. Qui, le ex celle  monastiche, allineate lungo i lati, sono state riunite a due a due per realizzare camere dalla superficie più generosa (varia dai 22 ai 30 mq).

Così in ogni camera, una ‘cella’  ospita la zona notte, la seconda la stanza da bagno. Le antiche porte, in legno chiaro, sono state tutte conservate sul lato esterno, verso il corridoio, per non rinunciare alla sequenza scenografica degli ingressi che punteggiavano il lungo corridoio. Dal piano si  raggiunge anche una suite ricavata nel corpo dell’edificio dove originariamente si  trovavano le lavanderie e i bagni.

noa* | Monastero Arx Vivendi, il sottotetto | ©AlexFilz

Il secondo piano colpisce per la sua monumentalità: è un ampio sottotetto sovrastato  da suggestive capriate, dove sono state ricavate due file di stanze che si aprono su un lungo corridoio centrale.

Le capriate, restaurate, rimangono a memoria della loro antica  funzione. Al colmo del tetto, un lucernario corre per tutta la lunghezza della copertura,  illuminando non solo il corridoio, ma anche le camere, grazie a delle vetrate sopraluce.

noa* | Monastero Arx Vivendi, il sottotetto | ©AlexFilz

L’area dedicata alla SPA

Realizzata ex novo nel giardino del monastero, è caratterizzata da sette volumi leggeri in  vetro e metallo, posizionati lungo una spina dorsale in pietra. L’alternanza di corpi  vetrati e di corti verdi crea un suggestivo gioco di avanzamento e di arretramento di  volumi.

Nel disegno di quest’area, il progettista ha cercato di relazionarsi non tanto con il  monastero, quanto con il paesaggio agricolo circostante facendo ricorso a elementi molto semplici, dalla forte chiarezza strutturale: le ossature metalliche leggere, ordinate in montanti e traversi, si ispirano alle ‘limonaie’ caratteristiche del contesto rurale del Lago di Garda.

La spina centrale di raccordo – composta da una serie di pilastri rivestiti in pietra di  Vicenza, le cui cromie ricordano quelle delle costruzioni preesistenti, e da un architrave  orizzontale in cemento prefabbricato e sabbiato – riprende nelle sue fattezze la  ‘pilastrata’ lapidea del canale sopraelevato, che corre sul lato orientale del convento.

L’area Wellness comprende una prima zona relax con lettini, una zona trattamenti, una  seconda zona relax che fronteggia il ‘biolago’, uno specchio d’acqua dal carattere naturale  e dai riflessi blu scuro. C’è poi una terza area relax ospitata in un loggiato aperto sulle  corti verdi, quindi le saune (una bio sauna e una sauna finlandese) e un percorso benessere  che ruota intorno a una grande pietra scura riscaldata.

noa* | Monastero Arx Vivendi, la SPA | ©AlexFilz

Rispetto dell’originale

Negli spazi pubblici al piano terreno, soffitti e decori in gesso sono stati conservati e  restaurati. Dominano il bianco, il grigio e il nero, colori storici del monastero. I pavimenti, realizzati sul modello di quelli originali, sono in battuto cementizio.

Solo  il corridoio che dall’ingresso principale porta al giardino interno mantiene il  rivestimento originale in cotto, che è stato accuratamente restaurato. Le pareti e le  volte, dopo restauri e lavori di consolidamento, sono state trattate per ottenere un  intonaco mosso, dall’effetto antico.

La reception si caratterizza per il grande bancone in pietra, rivestito in granito e illuminato da una ‘pioggia’ di lampade sospese, dal design minimalista. Intorno, solo la  presenza leggera di poltrone in ferro battuto.

Altrettanto sobria la grande sala colazione, dove domina un lungo tavolo centrale che  richiama l’antico refettorio, mentre tavoli più piccoli sono posizionati lungo le pareti.  Nell’area bar e sala buffet, un antico pozzo e un camino restaurati sono state rivisitati  come isole-buffet.

Al primo piano, il maestoso corridoio centrale il cui pavimento in cotto è stato rifatto su  modello dell’esistente, è deliberatamente lasciato privo di arredi. Tutte le camere  condividono un design molto rigoroso, anche per quanto riguarda le scelte materiche:  pavimenti in rovere piallato a mano per la zona notte e piastrelle dall’effetto naturale  per il bagno.

Per gli arredi, compresi quelli del bagno, è stato scelto il nero, che si  staglia sui toni di grigio degli ambienti. Tutto è disegnato su misura, compresi i letti con baldacchino in metallo e inserti in rovere nero.

Le stanze del sottotetto riprendono lo stesso stile, ma con qualche concessione in più alla  modernità: toni più tenui, letti imbottiti per il comfort acustico e lampade in ceramica.

Nell’area wellness, la scelta di materiali e arredi punta a conferire calore e serenità  agli ambienti, caratterizzati dalle calde cromie del rovere sbiancato, dei tessuti effetto lino e del cotone.

All’interno della spa, tutto è stato disegnato per favorire relax e quiete: dai pannelli in legno fresato che ripetono il disegno stilizzato del melograno, simbolo del monastero, ai lettini sospesi come altalene, alle panche della bio sauna, che  invitano alla meditazione e ricordano un luogo di preghiera.

Francesco Padovan | Architetto di noa*

«La grandiosità e il rigore delle architetture, i lunghi corridoi, i soffitti a  volta, tutto concorre a dare a questi spazi un carattere fuori dal tempo. Dall’insieme di questi interventi è nato un centro di ospitalità molto particolare. Un rifugio capace di offrire esperienze antiche, valorizzando al massimo la  particolarità e la storia del luogo. E dove ogni scelta costruttiva, ogni materiale  e dettaglio sono stati studiati per trarre forza dalla monumentalità del contesto  preesistente, esaltandola e portandola a nuova vita. È sorprendente scoprire che a ogni piano l’articolazione dello spazio è molto  diversa: si va dagli spazi concentrici del piano terra, al  maestoso corridoio del primo piano, alla selva di travi lignee del sottotetto. Su  questa varietà di ambienti abbiamo lavorato, definendo soluzioni che non alterassero  i diversi disegni, ma ne restituissero rafforzati il fascino e l’originalità». 

Niccolò Panzani | Interior designer di noa*

«L’assoluto rispetto per l’esistente ha guidato anche il progetto d’arredo. Il  design si è adattato agli austeri spazi monastici con soluzioni su misura, senza  rinunciare a comfort, funzionalità e a un’estetica contemporanea. La cura del dettaglio, il disegno su misura, ci consentono di offrire un progetto  sempre unico, esclusivo, mai ripetitivo, creato ad hoc per il committente. Ma qui, l’eccezionalità del luogo ha ulteriormente plasmato le  nostre scelte, per restituire quel senso di pace e di tranquillità che il monastero  ha custodito per secoli».

noa* | Monastero Arx Vivendi | ©AlexFilz .

Chi ha fatto Cosa

  • Progetto:  Monastero
  • Tipologia: Conversione hotel e nuova costruzione wellness
  • Luogo: Arco, Trentino (Italia)
  • Committente: Stephanie Happacher & Manuel Mutschlechner
  • Progetto architettonico: noa* network of architecture
  • Interior Design: noa* network of architecture
  • Volume:  1.560  mc (wellness) – 15.600 mc (monastero)
  • Superficie  520  m1 (wellness) – 3.780 mq (monastero)
  • Foto: ©Alex Filz
  • Foto Drone: ©Andrea Dal Negro

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here