Meta e Metarent | Cantiere a Mirandola, Modena

Noleggio chiavi in mano per la ricostruzione

In provincia di Modena un cantiere post-sisma che ha riguardato la demolizione dei fabbricati danneggiati dal terremoto ci permette di apprezzare il noleggio concepito come un insieme di servizi a supporto dell’intero processo produttivo. Il servizio è stato fornito da Meta srl di Codevilla (Pv) tramite la propria consociata Metarent.
Dario Balzarin | Titolare Metarent.
Dario Balzarin | Responsabile Noleggio Metarent.

Dario Balzarin | Responsabile Noleggio Metarent
«La frantumazione per il successivo riutilizzo delle macerie da demolizione è stato l’aspetto di maggior interesse del cantiere: una lavorazione con mezzi tradizionali organizzati da più noleggiatori avrebbe raddoppiato i tempi di esecuzione, mentre con questa soluzione la riduzione volumetrica dei materiali da demolizione, poi riutilizzati per i basamenti del nuovo edificio, è stata di soli 2 giorni».

Il sisma del 2012 in Emilia è stata una di quelle ferite che una nazione si porta con sé per anni e che segnano profondamente il territorio e le popolazioni che ne vengono interessate. La fase più complicata come sempre è quella della ricostruzione, perché è il momento in cui entra in gioco non più solo la variabile emotiva, ma una serie di altre componenti tra cui quelle autorizzativa, burocratica, economica ed esecutiva: tutti aspetti che non sono mai semplici da coordinare.

L’escavatore Jcb Js220 all’opera nel cantiere di Mirandola (Mo).
L’escavatore Jcb Js220 all’opera nel cantiere di Mirandola (Mo).

L’intervento in questione appartiene a una delle prime fasi operative che riguardano un processo di ricostruzione: la demolizione dei fabbricati danneggiati dal terremoto.

Parliamo infatti di un cantiere di demolizione e ricostruzione in corso di svolgimento a Mirandola, nel modenese, in cui la Meta srl di Codevilla (Pv), tramite la propria consociata Metarent ha effettuato un servizio di noleggio attrezzature “chiavi in mano” all’impresa esecutrice, fornendo un gruppo di mezzi in grado di svolgere in maniera completa le attività previste nel cantiere.

Il minifrantoio Nakayama Mc240g è dotato di un sistema di sicurezza che, in caso di sovraccarico, protegge i componenti meccanici e idraulici. Un sistema integrato di ugelli nebulizzatori agisce per l’abbattimento delle polveri.
Il minifrantoio Nakayama Mc240g è dotato di un sistema di sicurezza che, in caso di sovraccarico, protegge i componenti meccanici e idraulici. Un sistema integrato di ugelli nebulizzatori agisce per l’abbattimento delle polveri.

LE ATTREZZATURE DEL CANTIERE DI MIRANDOLA

L’impresa esecutrice, A. P. Edile di Ascani Pietro e Italo snc di Gualdo Tadino (Pg), ha scelto di usufruire di un servizio di noleggio completo per le fasi di demolizione dei fabbricati danneggiati dal sisma. Nello specifico sono state fornite le seguenti attrezzature:

  1. un escavatore cingolato triplice JCB JS220 accessoriato con frantumatore e benna;
  2. un minifrantoio mobile Nakayama;
  3. un nebulizzatore Lux Tower Dust Killer DK50 e relativo generatore di corrente;
  4. un box metallico uso ufficio e un bagno chimico.

Particolarmente interessante è la fornitura di un sistema integrato di macchinari che sono tra di loro complementari per l’esecuzione delle opere di demolizione.

Il minifrantoio Nakayama Mc240g ha permesso una veloce riduzione di volume delle macerie prodotte in supporto agli altri mezzi attivi nel cantiere.
Il minifrantoio Nakayama Mc240g ha permesso una veloce riduzione di volume delle macerie prodotte in supporto agli altri mezzi attivi nel cantiere.

Il minifrantoio e il nebulizzatore, infatti, sono stati utilizzati a servizio dell’escavatore cingolato Jcb, reale esecutore delle demolizioni ed a sua volta dotato di benna frantoio, per ottimizzare lo smaltimento delle macerie di risulta.

IL MINIFRANTOIO

Le due attrezzature che hanno permesso di ottimizzare al massimo le attività di demolizione e riduzione volumetrica delle macerie direttamente in cantiere sono state il minifrantoio a mascelle Mc240g Nakayama e il nebulizzatore Lux Tower Dust Killer Dk50.

Il minifrantoio ha permesso d’incrementare l’efficienza della benna frantumatrice montata sull’escavatore Jcb che, per sua natura, ha portate limitate e soprattutto può operare solo a demolizione avvenuta in sostituzione della benna tradizionale. L’utilizzo del minifrantoio, invece, è potuto avvenire contemporaneamente all’esecuzione delle demolizioni, accelerando i tempi di recupero delle macerie di risulta, riutilizzate successivamente all’interno del cantiere stesso.

Il nastro sgrossatore del minifrantoio Nakayama.
Il nastro sgrossatore del minifrantoio Nakayama.

Nello specifico, parliamo di un minifrantoio Nakayama serie Mc240g a mascelle su cingoli in gomma, mosso da un’alimentazione diesel con 55 cv di potenza. Il mezzo è dotato di alcune caratteristiche che lo rendono particolarmente efficace nelle piccole e medie demolizioni, quali un potente separatore magnetico dei ferri, la possibilità di effettuare il carico in maniera agevole da tre differenti angolazioni e la presenza di un nastro sgrossatore che suddivide le macerie per pezzatura aumentando l’efficacia delle operazioni di frantumazione. Il frantoio è inoltre dotato di uno specifico sistema di sicurezza che, in caso di sovraccarico, protegge i componenti meccanici e idraulici rallentando l’operatività di frantumazione; altro accessorio interessante è, infine, il sistema integrato di ugelli nebulizzatori per l’abbattimento delle polveri.

IL NEBULIZZATORE

Proprio la riduzione di emissione di polveri nell’aria derivanti dalle attività di demolizione è una problematica che è stata affrontata con attenzione, mediante l’utilizzo di un grande nebulizzatore Lux Tower Dust Killer Dk50: si tratta di un’attrezzatura molto potente, in grado di spruzzare acqua su aree molto vaste (i vari modelli vanno da 3.000 fino a 20.000 mq) e che è stata utilizzata a complemento delle attività di demolizione generale eseguite con l’escavatore Jcb Js220.

Nello specifico, il Dust Killer Dk50 opera fino a una distanza di 50 metri, grazie a un motore elettrico da 15 kW e un booster integrato alla pompa; con un consumo di 60 litri/minuto di acqua è in grado di agire con una rotazione di 320° e può essere controllato nelle funzioni fondamentali (acceso/spento, raggio di rotazione) anche da remoto. Nello svolgimento del cantiere il suo utilizzo si è rivelato molto prezioso, soprattutto per il miglioramento delle condizioni di lavoro a favore degli operatori, che hanno potuto eseguire le loro attività in una condizione ottimale di comfort atmosferico.

di Matteo Cazzaniga

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