Nomisma | Immobiliare

Nomisma: presentato il 14° Rapporto sulla finanza immobiliare

È stato presentato pochi giorni fa, nell’ambito dell’evento online “Come Abiteremo Insieme? Costruire, Gestire, Finanziare le attese e i desideri sulla casa delle famiglie italiane” il 14° Rapporto sulla Finanza Immobiliare di Nomisma. Come sempre incentrata sui cambiamenti economici e sociali dei quali le famiglie italiane sono protagoniste, l’indagine ha evidenziato la risposta positiva, finora superiore alle aspettative, del settore immobiliare dell’ultimo anno. Saranno però i prossimi mesi a confermare la solidità del mercato nel medio periodo.

Lo scorso 16 giugno si è tenuta la presentazione del 14° Rapporto sulla Finanza Immobiliare di Nomisma, attraverso l’evento in streaming “Come Abiteremo Insieme? Costruire, Gestire, Finanziare le attese e i desideri sulla casa delle famiglie italiane”. Il focus, come di consueto, ha riguardato la “Famigliaitaliana come protagonista dei cambiamenti economici e sociali che stanno interessando l’Italia.

L’immagine che scaturisce dall’indagine è quella di un Paese comprensibilmente ferito, ma in cui sta progressivamente aumentando la fiducia sulle possibilità di ripresa a seguito della pandemia.

A caratterizzare questa fase storica è senza dubbio l’asimmetria: da una parte, chi ha misurato su tenore di vita e capacità reddituali le conseguenze della recessione indotta dal Covid, dall’altra, coloro che non hanno subito conseguenze economiche.

Ciò che ha permesso di rallentare l’evoluzione di tale divario sono state le misure di salvaguardia e mitigazione adottate dai Governi, che al di là di ritardi e inefficienze, si sono rivelate provvidenziali nel garantire la tenuta sociale del Paese.

Nomisma | Giudizi sull’eventualità di dover fronteggiare pesanti problemi economici in riferimento al sistema
economico italiano e alla propria condizione familiare (% sul totale delle famiglie).

Il graduale esaurimento di tali iniziative rappresenta, però, un fattore di precarietà nella prospettiva di ripresa e potrebbe acuire i rischi di polarizzazione, che solo un’efficace capacità di redistribuzione potrebbe scongiurare.

In un contesto marcatamente bipolare, la casa si conferma un fattore accomunante. La pandemia ha, infatti, rivitalizzato l’interesse per il comfort abitativo, favorendo l’acquisto di elettrodomestici e altri dispositivi per consentire un upgrade tecnologico, o addirittura la ricerca di nuove soluzioni residenziali.

Nomisma | Intenzioni di acquisto di un’abitazione nei prossimi 12 mesi (numero di famiglie, valori in migliaia).

L’inadeguatezza di gran parte del patrimonio immobiliare italiano, associata alla possibilità di accesso al credito e all’approccio tutto sommato espansivo delle banche nei confronti delle richieste di mutuo, ha determinato un ritorno di interesse per il comparto e favorito l’accessibilità al bene casa (anche in presenza di una contrazione dei prezzi modesta o nulla).

La debolezza del contesto macroeconomico e la fragilità reddituale prospettica di molte famiglie non sono state un deterrente in grado di arginare le ambizioni di miglioramento abitativo. I prossimi mesi saranno fondamentali per comprendere l’evoluzione economica di tale aumento di interesse verso il comparto residenziale, rimane però evidente la ricerca di un impiego redditizio dell’ingente liquidità presente nel sistema.

Se per il settore residenziale appare ragionevole ipotizzare un progressivo deterioramento del credito concesso per assecondare il desiderio di approdo alla proprietà o di innalzamento dello standing abitativo, per il settore corporate il timore è rappresentato dalle conseguenze che il maggiore ricorso al lavoro a distanza determinerà sul segmento direzionale o che la diffusione dell’e-commerce comporterà sulla distribuzione tradizionale.

Che la più grande recessione dal dopoguerra possa risolversi con le conseguenze tutto sommato modeste registrate fin qui sarebbe sorprendente, anche se molto dipenderà dal tempismo e dall’efficacia delle misure del Pnrr di imminente attivazione. Come già accaduto in passato, la difesa di livelli di mercato non coerenti con le condizioni del contesto finirebbe per ritardare quel riallineamento senza il quale è difficile ipotizzare un’effettiva ripartenza.

Nello scenario descritto, la componente finanziaria risulta imprescindibile per favorire l’afflusso di risorse verso il settore immobiliare, senza tuttavia rischiare di alimentare dinamiche non sostenibili. Le conseguenze negative di una capacità di tenuta alimentata da atteggiamenti smaccatamente espansivi si rivelerebbero di gran lunga più penalizzanti di un temporaneo ridimensionamento coerente con l’eccezionalità della situazione appena vissuta.

Occorrerà attendere ancora qualche tempo per valutare la solidità e la resistenza del settore. La risposta emotiva è stata fin qui di gran lunga superiore alle attese e ha ribadito che nell’immaginario collettivo la casa continua a rimanere un’aspirazione che prescinde da valutazioni di carattere congiunturale. A oggi il rischio di inciampi nella ripresa non può ancora dirsi scongiurato. (vb)

Nomisma | Patrimonio dei fondi immobiliari italiani (riservati e retail) per destinazione d’uso, dicembre 2020 (%).

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