Gruppo Cap | Nuova sede, Milano

Aperto il cantiere della nuova sede Cap a emissioni zero

Posata la prima pietra del cantiere, in zona Romolo a Milano, della nuova sede del Gruppo Cap. Il progetto è stato curato dallo studio CL&AA Claudio Lucchin e Architetti Associati e l’impresa di costruzione è Cmb spa, che ha già provveduto alla demolizione del vecchio edificio. Un’arca che fluttua su una piazza d’acqua, a rappresentare la natura pubblica della gestione del patrimonio idrico e la sua vocazione di servizio a favore della collettività, sarà uno spazio aperto progettato con i più alti standard di sostenibilità

Il nuovo headquarters a emissioni zero del Gruppo Cap, gestore del servizio idrico integrato dei comuni della Città metropolitana di Milano, sarà un building progettato con i più alti standard di sostenibilità, che sorgerà in via Rimini, zona Romolo.

Progettato dallo Studio CL&AA Claudio Lucchin e Architetti Associati, selezionato fra oltre 30 progetti internazionali, l’edificio è concepito secondo criteri di sostenibilità e risparmio energetico.

Il progetto, che trae ispirazione dal profondo significato che l’acqua ha da sempre per la vita delle persone e delle comunità, proprio alla comunità intende restituire valore attraverso un intervento che, riqualificando l’intera area tra la stazione di Romolo e la cascina Moncucco, darà vita a una vera e propria piazza d’acqua, un luogo di aggregazione aperto a tutta la cittadinanza milanese.

Claudio Lucchin | Studio CL&AA

«La nuova sede di Gruppo Cap rappresenta simbolicamente un patto tra il gestore del patrimonio idrico e la popolazione. L’idea della cura e della distribuzione dell’acqua e il concetto d’interconnessione sono stati alla base del progetto: l’arca vuole essere un edificio privo di barriere fisiche e visuali verso la strada, un edificio aperto che dialoga con la città e la cui funzione pubblica traspare dall’apertura del piano terra, ove s’insedieranno funzioni aperte al quartiere e ai suoi abitanti».

La cerimonia della posa della prima pietra si è svolta alla presenza di Alessandro Russo, presidente e ad del Gruppo Cap, Pierfrancesco Maran, assessore Comune di Milano, Arianna Censi, vicesindaco Città metropolitana di Milano, Claudio Lucchin, architetto ideatore del progetto e titolare dello studio CL&AA, Emiliano Cacioppo, consigliere delegato Cmb.

Demolizione

I lavori sono realizzati da Cmb spa, impresa edile presente in Lombardia da oltre 100 anni, che curerà tutte le fasi di cantiere. Avviati nell’ottobre 2018, i lavori, che avranno una durata complessiva di circa due anni, hanno comportato la demolizione del vecchio capannone per lasciare posto agli scavi e al posizionamento dei pali interrati lungo tutto il loro perimetro. Ora si parte con la fase di costruzione vera e propria dell’edificio.

Gruppo Cap | Render del progetto della nuova sede a Milano.

Ricostruzione

Caratterizzata da 11.250 metri quadrati di superficie, distribuiti su sei piani e suddivisa in ambienti diversi tra loro, la nuova sede ospiterà oltre 400 dipendenti e comprenderà open space, uffici, laboratori, una caffetteria aperta a tutti, un’expo area, un asilo nido non esclusivamente aziendale e un auditorium. Il principio base sarà quello della combinazione tra strutture modulari, open space e aree delimitate da utilizzare a seconda delle specifiche attività da svolgere in linea con le tendenze dello smart working.

Auditorium

Tra queste la più importante sarà l’auditorium che avrà una capienza di 200 persone e che, affacciandosi direttamente sulla piazza, sarà uno spazio a disposizione della collettività. Il tema della relazione col territorio e con la comunità, da sempre alla base dell’azione di Gruppo Cap: nel Parco La Spezia è stato posizionato un punto informativo sul progetto e uno spazio d’incontro con gli abitanti della zona che diventerà l’hub d’iniziative che presto coinvolgeranno tutto il quartiere. Al suo interno inoltre sarà a disposizione il video render del progetto a cura di Luca Stortoni (Paris Render).

Sviluppo orizzontale

Il nuovo headquarters di Gruppo Cap sarà un edificio aperto alla comunità che non segue la verticalità dei building della nuova Milano, quanto piuttosto uno sviluppo orizzontale, proprio per inserirsi nell’equilibrio di un quartiere prevalentemente residenziale. In una logica di condivisione, ai cittadini saranno fornite tutte le informazioni sugli aspetti di sicurezza che coinvolgono i lavoratori, i dettagli sull’impatto ambientale dei lavori, le emissioni di Co2 e di polveri, l’uso dell’acqua e lo smaltimento dei rifiuti in tutte le fasi della costruzione.

Gruppo Cap | Render del progetto della nuova sede a Milano.

Valore sociale

Al di là della progettazione architettonica, il proposito di evidenziare il valore sociale dell’azienda si concretizza in un accurato piano energetico, che si avvale delle migliori innovazioni tecnologiche sul fronte della sostenibilità, facendone un modello di costruzione a zero emissioni e zero energia. Cosa che permetterà di ottenere il certificato Leed Gold, tra i più alti riconoscimenti sul fronte della certificazione green.

Gruppo Cap | Render del progetto della nuova sede a Milano | Finestre a nastro.

Impianti

A partire dal sistema di riscaldamento e raffreddamento per il quale verrà utilizzata l’acqua di prima falda, per evitare l’impiego della preziosa acqua potabile, con una termoregolazione ad aria controllata che consente un’ottimale gestione delle temperature. Ciò permetterà di raggiungere livelli elevati di comfort termico durante il periodo di utilizzo, riducendo anche il fabbisogno di energia primaria grazie all’uso corretto delle risorse naturali.

Gruppo Cap | Render del progetto della nuova sede a Milano | Illuminazione.

Anche l’illuminazione merita un approfondimento: evitate le grandi vetrate, l’edificio è caratterizzato da finestre a nastro, a motivo ortogonale, distribuite in modo irregolare, che richiamano la conformazione dei canali e delle reti idriche che caratterizzano il territorio metropolitano. Inoltre, pozzi di luce di ampie dimensioni garantiranno la connessione visiva tra i piani e l’illuminazione nell’area centrale dell’edificio.

Il calcestruzzo è di Holcim(Italia)

Per garantire la resa estetica del peculiare muro perimetrale Holcim(Italia) sta testando il suo calcestruzzo Fibrèo per renderlo autocompattante. Le fibre consentono di sostituire l’armatura mentre l’aderenza e la compattazione ottenute grazie alla consistenza dell’ssc permettono di rispondere alla richieste in termini di qualità estetica del faccia a vista.

Si tratta di una struttura architettonica di particolare complessità, visto il posizionamento a motivo ortogonale e la forma a nastro  delle finestre, distribuite in modo irregolare per richiamare la conformazione delle reti idriche distribuite su tutto il territorio metropolitano.

11.250 m2 di superficie su 6 piani che richiedono anche particolare attenzione alle platee. Qui, alla base, si manifesta la solidità dell’arca, in grado di restare in equilibrio sull’acqua, che è elemento prezioso e allo stesso tempo impetuoso e che nelle fondamenta non deve penetrare ma deve fluire all’esterno, verso la città, nelle case dei cittadini.

Calcestruzzo Holcim impermeabile per la platea dunque, realizzato con cemento pozzolanico contro le fessurazioni e nell’ottica della sostenibilità. A tal proposito ai fornitori è anche infatti richiesta la certificazione relativa ai criteri ambientali minimi per l’affidamento di servizi di progettazione e lavori di costruzione per la gestione dei cantieri della pubblica amministrazione.

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