Pareri | Commissioni di Camera e Senato

Nuovo Codice Appalti: da rivedere i punti su affidamenti e Bim

Le principali proposte contenute nei pareri delle Commissioni di Camera e Senato riguardano l'elenco speciale dei commissari per le grandi stazioni appaltanti, il limite del 30% sul subappalto, il prezzo più basso vietato oltre i 150mila euro, minori trattative private e più concorrenza sottosoglia.

Cantiere Sandrini Brescia Regolo 016Nei pareri delle Commissioni Lavori Pubblici del Senato e Ambiente e Territorio della Camera dei Deputati sullo schema di decreto delegato che contiene il Nuovo Codice dei Contratti Pubblici sono contenute alcune proposte di modifiche.
Le Commissioni hanno dato atto dell’attento e articolato parere espresso dal Consiglio di Stato di cui condividono in larga parte i contenuti e i rilievi ed evidenziano numerosi punti sui singoli articoli dei quali si chiedono modifiche.

UTILIZZO DEL BIM
Potrà essere richiesto soltanto dalle stazioni appaltanti dotate di personale adeguatamente formato nel tempo tramite specifici corsi di formazione. Sarà un’apposita commissione ministeriale da costituire entro luglio a definire modalità e tempi di progressiva introduzione dell’obbligatorietà dei metodi presso le stazioni appaltanti. Per i progettisti si propone l’eliminazione della cauzione provvisoria e definitiva.
Per la disciplina delle commissioni giudicatrici si crea un’eccezione all’albo generale gestito dall’Anac per le centrali di committenza, per Invitalia e per Consip che potranno scegliere i commissari facendo riferimentoa un elenco speciale di esperti oppure utilizzando propri referenti esperti ricorrendo all’albo gestito dall’Anac.
I pareri propongono che le commissioni interne siano ammesse soltanto fino a 150mila euro e non fino alla soglia Ue come invece è previsto nella bozza di decreto.

CRITERI DI AGGIUDICAZIONE
È confermato che al di sopra dei 150mila euro non si potrà utilizzare il criterio del prezzo più basso. Per il subappalto in tutti i contratti di lavori servizi e forniture esisterà la soglia limite del 30% dell’importo complessivo del contratto.

OPERE DI URBANIZZAZIONE
I pareri hanno chiesto che venga presentato un progetto definitivo e non il progetto di fattibilità. Per l’affidamento di incarichi di progettazione la procedura negoziata senza bando con inviti a cinque viene proposto di renderla applicabile da 40mila a 100mila euro come è oggi e non fino a 209mila euro della soglia UE come previsto nella bozza di decreto. Per quanto concerne altri contratti sotto soglia quali forniture, servizi e lavori diversi da quelli tecnici viene definita una prima soglia da 40mila a 150mila nella quale si procede con procedura negoziata e invito a cinque soggetti. Da 150mila  a1 milione si utilizza la procedura ristretta con almeno 10 invitati.
Oltre un milione si andrà all’affidamento attraverso procedura aperta. viene imposto nelle stazioni appaltanti di applicare sempre il cosiddetto «d.m. parametri» per calcolare l’importo a base di gara delle procedure di affidamento di incarichi di progettazione altri servizi tecnici. negli appalti ad alta densità di manodopera sono obbligatorie le clausole sociali.

Franco Turri | Segretario nazionale Filca-Cisl
Franco Turri | Segretario nazionale Filca-Cisl

IL COMMENTO DI FILCA CISL.
Il segretario generale della Filca Cisl, Franco Turri, ha così commentato le note espresse dalle commissioni: «mi auguro davvero che l’indicazione di reintrodurre il limite del 30% per il subappalto, fornita dalle commissioni Lavori pubblici del Senato e Ambiente della Camera, metta la parola fine alla tormentata vicenda dell’art.105 del Codice Appalti. Se dopo che il sindacato, l’Anac di Cantone e il Consiglio di Stato, anche le commissioni chiedono di reintrodurre il limite, il governo non potrà che fare tesoro di queste indicazioni.
La liberalizzazione del subappalto, prevista dal Codice costituirebbe un danno sia per il sistema delle imprese, che in questo modo va incontro ad una ulteriore frammentazione, che per i lavoratori, condannati alla precarizzazione e sempre più esposti al rischio di infortunio. Adesso attendiamo che il Consiglio dei Ministri approvi la versione finale del documento, con l’importante limite del 30% per i lavori affidati in subappalto. Un limite che, anzi, sarebbe opportuno alzare, e al di sotto del quale ci sarebbe il far west».

Gabriele Scicolone | Presidente Oice
Gabriele Scicolone | Presidente Oice

IL COMMENTO DI OICE
L’associazione confindustriale delle società di ingegneria e architettura italiane ha espresso giudizio positivo sui pareri approvati da Camera e Senato riguardante lo schema del Nuovo Codice Appalti. A parlarne è il presidente Gabriele Scicolone: «esprimiamo apprezzamento per le commissioni che hanno fatto un così attento lavoro teso a rendere ancora più effettivo il principio della centralità del progetto e a riportare elevati livelli di concorrenzialità negli affidamenti di servizi di ingegneria e architettura. Ci preoccupava molto la norma che avrebbe imposto di affidare la trattativa privata senza bando incarichi fino alla soglia Ue. Per noi questa era la prima richiesta di modifica. Il Parlamento ha condiviso il nostro allarme proponendo di riportare il limite entro la soglia di 100mila euro. È per noi positivo l’accoglimento della richiesta di rendere obbligatorio il cosiddetto decreto parametri a tutela della correttezza della base d’asta nelle gare di progettazione. Bene anche l’eliminazione – da noi fortemente suggerita – della cauzione provvisoria per le gare di progettazione, anche se andrà chiarito se la polizza del progettista è confermata e in che termini. Infine è stata ripescata, come da noi suggerito, la norma che agevola la costituzione di nuove società di ingegneria e di professionisti, evitando così la mancata attuazione di un preciso criterio di delega. Abbiamo qualche dubbio sulle modalità con le quali si utilizzerà l’Oepv su un progetto esecutivo e su come si potranno gestire gare di lavori e affidamenti di progettazione con questo criterio, laddove vi siano numerosi partecipanti; difficile pensare che metodi come il confronto a coppie possano funzionare bene con molte decine di offerte. Avremmo preferito che fossero adottati sistemi usuali a livello internazionale, come l’utilizzo delle short list e l’applicazione delle soglie di punteggio tecnico quale filtro sulle offerte economiche. Comprendiamo i timori espressi dai colleghi dell’Ance relativi al rischio di rallentamento dei tempi di aggiudicazione che potrebbero conseguire dalla forte limitazione del criterio del prezzo più basso nel settore degli appalti di lavori; su questo punto è opportuno che il Governo compia una attenta riflessione».

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