Associazione società di architettura e ingegneria | Considerazioni linee guida Anac

Nuovo Codice Appalti: positive le valutazioni di Oice sulle prime 7 linee guida Anac, insistere su qualificazione dei progettisti e della pa

Per il vicepresidente di Oice Giorgio Lupoi «un punto centrale da valorizzare è quello della qualificazione sia delle stazioni appaltanti sia degli operatori economici. Occorre puntare sul nuovo sistema generale di qualificazione finalizzato alla valutazione degli aspetti reputazionali del concorrente».

Per l’Associazione delle società di ingegneria e architettura italiane aderente a Confindustria (Oice), che sta lavorando alle osservazioni da inviare all’Anac il vice presidente con delega agli sviluppi legislativi, Giorgio Lupoi, si è espresso con un giudizio nel suo insieme positivo sul lavoro svolto da Anac anche se fra gli elementi delle Linee guida che meritano un ulteriore approfondimento vi sono i servizi di ingegneria e architettura riguardanti le indicazioni sui requisiti. Di questi aspetti ne parlerà anche il presidente Scicolone il 19 maggio in occasione di un convegno organizzato da Confindustria.

Giorgio Lupoi | Vicepresidente Oice
Giorgio Lupoi | Vicepresidente Oice

Giorgio Lupoi | Vicepresidente Oice
«Le linee guida sui servizi d’ingegneria e architettura costituiscono un importante tassello del nuovo sistema regolatorio del nostro settore; ne parleremo più diffusamente al convegno organizzato da Confindustria il 19 maggio, cui interverrà il nostro presidente Gabriele Scicolone. Intanto abbiamo condiviso con il presidente un giudizio complessivamente positivo del lavoro svolto dall’Anac, che per l’ingegneria ha ripreso larga parte della determina 4/2015 e dei contenuti dell’abrogato dpr 207/2010, cercando anche di colmare i vuoti lasciati dal decreto 50 e dalla soppressione del regolamento del codice De Lise. L’approccio concorrenziale delle indicazioni fornite dall’Autorità ci sembra corretto, anche se qualche miglioramento è ancora possibile e auspicabile.

Un punto centrale che ci aspettiamo venga valorizzato è quello della qualificazione sia delle stazioni appaltanti, sia degli operatori economici. Per i progettisti riteniamo che non si possa prescindere dalla richiesta in gara di requisiti di capacita economico-finanziaria e tecnico-organizzativa equilibrati per fasce di importo ma allo stesso tempo rigorosi e tali da fare emergere strutture e professionisti che, anche in raggruppamento, possano garantire la stazione appaltante rispetto alle esigenze qualitative di progetti esecutivi che dovranno essere sempre più accurati e dettagliati. Non condividiamo approcci, in controtendenza rispetto al quadro europeo e internazionale, tesi a ridurre o ad annullare del tutto il livello dei requisiti o di alcuni di essi. Va colta questa occasione anche per strutturare l’offerta di servizi di ingegneria e di conseguenza la qualità degli stessi. Inoltre occorre puntare su un nuovo sistema generale di qualificazione, come dice anche il decreto 50, finalizzato alla valutazione degli aspetti reputazionali del concorrente, all’analisi dei rapporti con i committenti pubblici, al livello di contenzioso attivato e al suo esito.

La previsione di un fatturato triennale ci sembra molto penalizzante e riduttiva; va recuperata la norma che consente di documentare i cinque migliori anni del quinquennio, così come deve essere ben chiaro che i servizi documentabili sono quelli eseguiti nel settore pubblico e privato, da provare con il contratto siglato e con le fatture quietanzate e con il certificato di servizi svolti in caso di committenti pubblici. È proprio un modello di certificazione dei servizi che manca in queste linee guida, elemento importante per garantire omogeneità di comportamenti delle stazioni appaltanti.

L’importante è uscire rapidamente, come è nelle intenzioni di Anac, con queste indicazioni. Per noi è opportuno anche chiarire la cogenza e la vincolatività delle linee guida perché qualsiasi indirizzo cui non si accompagni una sanzione per chi non lo segue rischia di diventare inefficace. Infine ci teniamo a sottolineare che per semplificare realmente e per rendere più certo tutto l’iter procedurale bisogna mettere a disposizione delle stazioni appaltanti modelli di bandi e, soprattutto, contratti-tipo vincolanti, tali da rendere equilibrato il rapporto fra operatore economico e stazione appaltante».

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