Mv Architects | Giaglione, Torino

Nuovo modello di co-housing per un’ex baita della Val di Susa

Lo studio di architettura Mv Architects ha trasformato una vecchia baita, sita a Giaglione (To), in un’innovativa struttura costituita da unità abitative aggregabili grazie a locali in co-housing per il tempo libero e il lavoro. Un progetto inedito che si inserisce alla perfezione tra le proposte abitative più attuali che vedono un ritorno ai piccoli centri rurali e montani.

È in Val di Susa che, dopo l’emergenza Covid-19, ha confermato la sua validità il nuovo modello di abitare condiviso e a contatto con la natura di Casa Giaglione.

Questa ex baita, dotata di unità abitative autonome, propone una nuova fruizione degli spazi comuni, ripensati per dare vita a locali condivisi aggregabili tra loro attraverso modalità co-housing per il tempo libero e lo smart working.

Una soluzione abitativa estremamente attuale, soprattutto dopo l’impatto del Covid-19 sulla nostra vita quotidiana, realizzata a Giaglione (Torino), a 780 m slm, in un territorio montano, dove solitamente a prevalere sono modelli abitativi legati solo alla permanenza temporanea.

Mv Architects | Fronte principale di Casa Giaglione. I balconi in legno sono appesi alla copertura realizzata in legno, lamiera e acciaio inox.

L’intervento è firmato dall’arch. Marco Visconti, fondatore dello Studio Mv Architects e ritenuto tra gli architetti che stanno ridisegnando il paesaggio piemontese e italiano. Portano la sua firma Torre Zucchetti a Lodi, la Centrale termica di Moncalieri, l’Iveco training center di Torino, il Ristorante Ferrari di Maranello e lo Stabilimento Fca di Melfi, solo per citarne alcuni.

Per questo intervento l’arch. Visconti ha interpretato la baita storica riproponendo un’inedita progettazione degli spazi comuni, pensati per una fruizione che integra perfettamente tempo libero, locali di servizio e lavoro: dalla sala cinema, alla palestra, dal deposito per gli sci all’area per la ricezione dei pacchi postali.

Mv Architects | La zoccolatura dell’edificio è stata realizzata tramite la stratificazione di pietre locali.

La componente espressiva principale, una copertura in legno lamiera e acciaio inox posta al di sopra del volume abitato, raccoglie i principali fattori di sostenibilità dell’edificio quali isolamento, ventilazione e produzione di energia per fotovoltaico e solare termico.

Alla copertura sono appesi i lunghi balconi di legno in grado di ombreggiare la facciata sud e di conferire rigidezza alle ali in lamiera forata. La facciata dell’edificio è rivestita in intonaco grezzo mentre stratificazioni di pietra locale ne determinano la zoccolatura.

Il progetto, partito nel 2011, i cui lavori di realizzazione si sono conclusi a luglio del 2019, sarà presentato alla mostra dedicata all’architettura montana in programma questo autunno a Torino, presso il Museo della Montagna.

Arch. Marco Visconti | Mv Architects.

Arch. Marco Visconti | Mv Architects

«In questi mesi di emergenza sanitaria Casa Giaglione, che ho pensato in tempi non sospetti, ha confermato la validità e l’innovazione del suo modello abitativo.  L’emergenza Covid19 ha fatto riemergere, attraverso il lavoro agile, il ruolo importantissimo dei piccoli centri rurali e montani: durante il lockdown, infatti, questi luoghi hanno dimostrato la validità dei loro modelli di vita (maggiore contatto con la natura, minor rischio di assembramenti, possibilità di spazi abitativi più ampli). Sono convito che il Covid abbia gettato le basi per un ripopolamento di queste aree. A patto che le direttive governative puntino a un rafforzamento delle infrastrutture necessarie: dalla copertura internet alla predisposizione di una adeguata rete di trasporti pubblici, purtroppo ad oggi ancora molto carenti». (vb)

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