Le banchine del porto di Genova sono lo sfondo e insieme uno dei migliori argomenti di una nuova intesa tra Liguria, Piemonte e Lombardia per affrontare uniti, con obiettivi comuni, la grande sfida posta al nord ovest da Expo 2015.
I presidenti Burlando, Cota e Maroni, accompagnati dal presidente dell’AutoritĂ portuale Luigi Merlo e dal sindaco di Genova Marco Doria, nel corso di una visita all’area portuale hanno ragionato insieme sulle nuove sinergie possibili in ambito infrastrutturale e logistico, a cominciare dagli ampliamenti e dalle riorganizzazioni dello scalo ligure passando attraverso opere fondamentali come il terzo valico e il retroporto.
Il porto sta crescendo, ma ha bisogno di collegamenti dimensionati di conseguenza con le altre regioni. Nel porto, e in particolare nella parte di ponente, occorrono nuovi spazi oltre a quelli che saranno disponibili con le banchine in costruzione. L’intento degli amministratori regionali è quello di spostare la diga verso il mare: Claudio Burlando, presidente della Regione sostiene che la cosa si può fare «soltanto con una maggiore autonomia fiscale. L’operazione costa un miliardo e può essere finanziata facendo rimanere sul territorio una parte del gettito garantito dal Porto. Se questi temi li poniamo tutti insieme, regioni e cittĂ coinvolte, avremo piĂą forza e piĂą attenzione. L’Italia deve ripartire dai territori». I 120 milioni di visitatori di 130 paesi diversi che si prevedono in arrivo a Milano per Expo 2015 fanno pensare anche al movimento turistico che si potrĂ generare all’interno della “Grande Regione”: Liguria, Piemonte e Lombardia potrebbero entrare con quote di partecipazione nella societĂ milanese che gestisce i pacchetti turistici per l’esposizione, in modo da elaborare una strategia comune di promozione.
PiĂą piste ciclabili
Tre milioni di euro appena stanziati dalla giunta regionale per realizzare nuovi tratti di piste ciclabili sul territorio ligure: quella del Canale Lunense, nello spezzino, e quella del Parco costiero del Ponente ligure, tutti percorsi interessanti dal punto di vista turistico, paesaggistico e ambientale.
Oggi la rete ciclabile ligure è costituita da 894 chilometri di percorsi, di cui tredici su strade pedonali ciclabili e quattrocentosessanta di percorsi turistici su strade secondarie e a basso traffico.
«Il lavoro che stiamo compiendo sulla mobilità , attraverso le piste ciclabili lungo tutta la Regione Liguria – dicono gli assessori alle infrastrutture Raffaella Paita e allo sviluppo economico Renzo Guccinelli – riguarda le infrastrutture, ma anche il turismo e l’ambiente. Il nostro paesaggio si presta infatti ad essere fruito da percorsi ciclabili che lo rispettino e si inseriscano naturalmente nei vari contesti locali. Il nostro obiettivo è quello di realizzare una pista ciclabile unica che percorra la Liguria da Ventimiglia a Sarzana».
Ora con un 1 milione e 600mila euro sarĂ realizzata la prima parte dell’attesa pista ciclabile del Canale Lunense, nella vallata del Magra, in provincia di Spezia: 21 km d’itinerario ciclo pedonale, da Santo Stefano Magra a Ortonovo, che passerĂ anche da Sarzana e Castelnuovo Magra. I fondi sono risorse del programma attuativo regionale Fas 2007-2013. La Provincia della Spezia dovrĂ occuparsi della progettazione esecutiva e appaltare l’opera, da concludere entro il 2015. Sul versante di Ponente il finanziamento è di un 1 milione 400mila euro e servirĂ per completare l’ultimo tratto di pista ciclabile tra Sanremo e San Lorenzo al Mare, il parco costiero del Ponente ligure. Si tratta anche in questo caso di fondi provenienti dal programma attuativo regionale Fas 2007-2013 che vanno ad aggiungersi ai 3,5 milioni giĂ stanziati dalla Giunta nel 2012 per realizzare tredici interventi nel tratto tra Ospedaletti e San Lorenzo, nell’ambito del programma di Area 24.
Programmazione Fesr Fondo europeo di sviluppo regionale
La Regione Liguria ha fatto il punto della programmazione Fesr – Fondo europeo di sviluppo regionale – e positivi sono stati i riscontri delle risorse impegnate fin’ora, la quasi totalitĂ , pari a 525 milioni di euro che hanno permesso al sistema economico ligure di resistere un po’ meglio alla crisi: sono state 1.700 le imprese interessate.
Nell’asse 1, innovazione e competitività , con 300 milioni disponibili, le risorse messe a bando ammontano a 284 milioni: concesse 224 milioni, i pagamento effettuati a 130 milioni.
L’asse 2, riguardante l’energia, a fronte di una disponibilità di 28,67 milioni ha visto a bando 26 milioni: concessi 19 milioni mentre 8 milioni sono i pagamenti fatti.
Tutte messe a bando le risorse degli assi 3 e 4. Nel primo, riservato allo sviluppo urbano, erano 122,38 i milioni disponibili: concessi ai comuni 100 milioni, pagamenti fatti per 24 milioni. Nel secondo, valorizzazione delle risorse culturali e naturali, dotato di 58 milioni, ne sono stati concessi 32 e i pagamenti effettuati sono pari a 12,7 milioni.
Infine l’asse 5, assistenza tecnica: a fronte di oltre 20 milioni di disponibilità sono stati impegnati 13 milioni e a 10 milioni ammontano i pagamenti effettuati.