Dissesto idrogeologico | Ance – Cni - Rete Imprese Italia

Occorre uno «Sblocca Italia» che si concentri sulle opere antidissesto

Per le alluvioni è tempo che il Governo attui con urgenza un piano di prevenzione nazionale. Ma lo si faccia mettendo tutti i soldi a disposizione per le opere di messa in sicurezza del territorio nazionale. A chiederlo sono Paolo Buzzetti (Ance), Armando Zambrano (Cni) e Giorgio Merletti (Rete Imprese Italia).

Più risorse per la manutenzione del territorio, per far partire subito il piano nazionale contro il dissesto idrogeologico e no alle deroghe per l’affidamento delle gare che favoriscono corruzione.  Così il presidente dell’Ance nazionale Paolo Buzzetti a cui si sono aggiunte le considerazioni di Armando Zambrano, al vertice del Consiglio nazionale ingegneri e di Giorgio Merletti, presidente di Rete Imprese Italia, tutti concordi nell’esprimere solidarietà alla popolazione e agli imprenditori di Genova che hanno visto distrutti negozi, laboratori, officine, sottolineando le gravi responsabilità all’origine del disastro che ha colpito il capoluogo ligure.GENOVA : ALLUVIONE

Paolo Buzzetti | Presidente Ance
Paolo Buzzetti | Presidente Ance

Paolo Buzzetti | Presidente Ance
«Non possiamo perdere l’occasione di sfruttare lo Sblocca Italia per far partire subito il piano nazionale contro il dissesto idrogeologico e varare regole a tutela della trasparenza e contro i ricorsi indiscriminati sui quali peraltro il Parlamento è già intervenuto di recente introducendo norme contro le liti temerarie che noi per primi abbiamo sostenuto con forza. Ma attenzione a non usare quest’ennesima tragedia come una scusa per aggirare le leggi ordinarie e costruire un sistema di deroghe ad hoc che favoriscono la corruzione e non garantiscono la qualità delle opere, come giustamente ci raccomanda anche il presidente dell’Anac, Raffaele Cantone.
Non è con le scorciatoie che possiamo affrontare le emergenze. Diamo atto al Governo di aver cominciato un importante lavoro di ricognizione delle risorse e delle opere di manutenzione da fare ma ora dobbiamo mettere il turbo: tutti quanti. Ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. Governo e Parlamento facciano fino in fondo la propria parte mettendo tutti i soldi a disposizione invece che su opere che partiranno se va bene nel 2018, come avviene nello Sblocca Italia,  su opere di messa in sicurezza del territorio.
Nello stesso tempo dobbiamo fare in modo che ricorsi temerari non arrivino a bloccare lavori di estrema urgenza e utilità: come Ance siamo fortemente impegnati contro l’uso indiscriminato dei ricorsi da parte delle imprese. Ma molto bisogna fare anche in tema di responsabilità della pubblica amministrazione e di efficienza della giustizia amministrativa».

Armando Zambrano | Presidente Cni
Armando Zambrano | Presidente Cni

Armando Zambrano | Presidente Cni
«Fare presto. Non possiamo più rimandare azioni divenute ormai inderogabili: dobbiamo salvaguardare il nostro territorio e, soprattutto, l’intera popolazione. La tragedia di Genova ci invita a riflettere sulla necessità di attuare quanto prima un piano nazionale di prevenzione per contrastare i danni e i disagi causati dal maltempo e perdere vite umane.
Esprimiamo il nostro profondo cordoglio alla famiglia dell’uomo deceduto l’altra notte, annegato nella piena del fango. Pioggia battente per due giorni fino all’esondanzione dei torrenti. Il Ferreggiano, poco dopo il Bisagno, poi lo Scrivia e lo Sturla, sono tutti usciti dagli argini. Fango e detriti ovunque, senza contare le auto e i cassonetti ammassati in strada, sospinti dalla furia della piena.
Una vera e propria emergenza questa di Genova che ripropone la necessità di agire in modo radicale. Non ci possiamo più permettere di fare la conta dei danni, la definitiva messa in sicurezza del nostro territorio è una priorità che segnaliamo da sempre. Ora ci assumeremo la responsabilità di portare avanti la questione in tutte le sedi governative».

Giorgio Merletti | Presidente Rete Imprese Italia
Giorgio Merletti | Presidente Rete Imprese Italia

Giorgio Merletti | Rete Imprese Italia
«Un disastro annunciato, frutto di ritardi burocratici e d’incuria. E, ancora una volta, a pagarne le durissime conseguenze sono cittadini e imprenditori. Quanto avvenuto a Genova è solo un esempio di molte situazioni che riguardano la gestione del territorio italiano.
Basti pensare che 5.569 Comuni, pari al 69% del totale, sono collocati in aree a rischio idrogeologico e che oltre un terzo (36,3%) presenta un livello di attenzione molto elevato (livello massimo) per il rischio di frane. Per evitare che si ripetano drammi come quello di Genova bisogna intervenire subito, con un piano nazionale finalizzato a mettere in sicurezza le aree a rischio e con interventi straordinari per sbloccare gli iter amministrativi.
La fragilità del nostro territorio deve essere considerata una priorità intorno alla quale concentrare risorse e investimenti che consentirebbero anche di creare occasioni di lavoro per molte aziende. Rete Imprese Italia chiede lo stato di calamità naturale e la sospensione del versamento dei tributi per le imprese dei Comuni colpiti. Una richiesta che possa essere espressa anche tramite una semplice autocertificazione dei danni subiti».

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