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Progettazione in Bim del nuovo centro intermodale di Bressanone

Sta Alto Adige Strutture Trasporto ha commissionato a Net Engineering l’intera progettazione del nuovo centro intermodale di Bressanone, una grande opera infrastrutturale nella quale convergono diverse linee di viabilità. La società di ingegneria ha adottato la metodologia Bim per l’intero processo di progettazione, supportata dalla collaborazione di One Team.

Passare da treno a bici e viceversa, senza interruzioni e all’interno di un’unica struttura, è l’obiettivo del nuovo centro intermodale di Bressanone: una stazione polifunzionale in cui far confluire diverse linee di viabilità. Il progetto, in capo alla società Inhouse della Provincia Sta Alto Adige Strutture Trasporto, ha previso un investimento di circa 5,5 milioni di euro, finanziati attraverso programma del Fondo per lo sviluppo regionale Fesr, ambiente sostenibile, 2014-2020 indetto dalla Ue.

L’obiettivo di questa grande opera infrastrutturale è duplice: da un lato migliorare la struttura e rendere la stazione di Bressanone una sorta di biglietto da visita per la città e la val d’Isarco, dall’altro incentivare la mobilità sostenibile, ottenendo anche una forte riduzione del traffico.

L’opera prevede la realizzazione di fermate per gli autobus 4.0, dotate di pensilina coperta e di un sistema d’informazione innovativo per i viaggiatori sulle coincidenze di bus e treni. Mille posti riservati alle bici, in un parcheggio sotterraneo dedicato, consentiranno ai ciclisti di raggiungere comodamente i binari, senza dover attraversare o passare in superficie. Per auto e moto, invece, sarà costruito un parcheggio esterno con circa 240 posti, compresi quelli per i veicoli elettrici con le colonnine per ricaricare i mezzi.

One Team | Render del nuovo centro intermodale di Bressanone.

L’intera progettazione è stata affidata a Net Engineering, società di ingegneria da sempre attenta all’innovazione in campo progettuale, che adotta da anni il Bim per il proprio lavoro e si avvale della collaborazione di One Team per la parte di prodotto e formazione.

Per questo progetto in particolare, il Bim è stato adottato in tutto il suo percorso: dall’ideazione all’attuale fase di cantiere, e sarà adoperato poi anche nella fase di gestione e manutenzione, grazie a un database completo di tutte le informazioni utili.

Tutti i vantaggi dell’interoperabilità

Il flusso della progettazione ha avuto sempre al centro del processo, come elemento chiave, il Cde (Common Data Evironment) in cui sono stati collocati tutti i modelli e i documenti. Il Cde utilizzato è stato Bim 360 di Autodesk, che ha reso semplice la creazione dei workflow, di scomporre le aree di lavoro in funzione dei vari team e di definire i permessi di accesso.

Il progetto è stato diviso in categorie e sottocategorie, utilizzando il concetto di zoning per gestire più facilmente i modelli: l’area del parcheggio delle bici, quello delle auto ecc. La prima fase è coincisa con la ricostruzione del contesto esistente attraverso la creazione di un Dtm eseguito con un rilievo laser scanner.

Dal rilievo è poi scaturito il modello del terreno utilizzato per la progettazione infrastrutturale vera e propria, che ha permesso di ricostruire le parti storiche da preservare e ristrutturare.

Sempre nella fase iniziale, si è passati dalla tecnica scan to Bim alla nuvola di punti, fino al progetto 3d realizzato con Revit e poi direttamente alla fase di modellazione progettuale per la viabilità, realizzata con il software Roads, che ha permesso a Net Engineering di pianificare tutta la parte stradale, i parcheggi e le connessioni.

One Team | Il progetto prevede: fermate per gli autobus 4.0, un parcheggio sotterraneo con mille posti bici, un parcheggio esterno con circa 240 posti per auto e moto.

I risultati ottenuti grazie al Bim

Il flusso di lavoro è stato più veloce, grazie all’integrazione diretta della nuvola di punti, utile per determinare le interferenze e i vincoli con l’esistente e all’esportazione dei diversi oggetti, per avere un progetto integrato in tutte le sue fasi. I prodotti sono stati inseriti nel Cde affinché potessero essere consultati da tutti i soggetti coinvolti nelle diverse fasi e ambiti di progettazione: impiantisti, strutturisti, ecc. in modo simultaneo senza perdite di tempo.

Questo modo di lavorare, attraverso l’integrazione di più strumenti in grado di dialogare, ha reso più fluido il passaggio alla parte costruttiva e di Direzione Lavori. L’impresa è dotata di una sua struttura per la gestione Bim con un Bim Manager dedicato al progetto in modo da coordinare i lavori e gestire i contatti tra Dl e il committente.

È stato definito un Cde di riferimento da utilizzare come unico repository per tutta la fase di costruzione e cantiere, ed è stato attivato un dialogo con tutti i produttori delle diverse parti dell’opera, soprattutto quelle tecnologiche, per definire i principi di manutenzione da adottare e inserire nel modello Bim per il futuro asset management, per evitare di avere, come spesso succede, una collezione di schede poco utili rispetto alle esigenze dei manutentori.

Sta Alto Adige Strutture Trasporto, che ha commissionato l’opera, ha intenzione di sfruttare questo progetto per creare un evoluto database Bim, con vari oggetti parametrici e criteri manutentivi da riutilizzare per altri interventi: una sorta di modello base a cui attingere per altre operazioni simili. (vb)

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