Green economy | Veneto

Open innovation: le forti e sane imprese venete lanciano un nuovo modello d’impresa

Le imprese della green economy del Veneto si sono date appuntamento all’auditorium campus scientifico dell’Università Ca' Foscari a Mestre per tracciare il manifesto programmatico per l’open innovation e la rete d’imprese che vuole fare sistema.

La green economy, da settore a lungo sostenuto dagli incentivi pubblici, vuole porsi oggi come vera e propria industria driver, fondamentale per lo sviluppo del sistema Paese. Il convegno che si è tenuto a Mestre è stata l’occasione per porre l’attenzione su un processo in atto che apre il mercato industriale a delle nuove opportunità, con le testimonianze, in tempo reale, dei diversi attori in campo.

Al centro da sinistra: Manuel Vania, presidente del Consorzio Prometea, e Rolando Rostolis di Energyka
Al centro da sinistra: Manuel Vania, presidente del Consorzio Prometea, e Rolando Rostolis di Energyka alla premiazione a Milano Legambiente.

Al centro dell’appuntamento l’esperienza del Consorzio Prometea Green Machines, consorzio di imprese del nordest (ormai una quindicina di aziende, che in tutto arriva a fatturare un miliardo e occupa mille addetti), e la case history di Energyka >>, produttrice di innovativi pannelli fotovoltaici flessibili, che del consorzio fa parte, che è arrivata coi suoi brevetti a conquistare il premio Innovazione Legambiente 2015 e ora punta alla conquista dei mercati mondiali, grazie ad una joint venture con un partner taiwanese. Ma anche il caso di Salgaim spa, che dalla riduzione dei consumi energetici si è avviata con successo sulla strada della chimica verde. Esempi concreti, questi, di come prodotti e tecnologie innovative, nate in Veneto, siano in grado di attrarre l’interesse del mercato mondiale.

Sinergie. Tra i pilastri del manifesto, gli imprenditori hanno posto:

  • nuove forme di collaborazione tra università e imprese, dando concretezza ai progetti che nascono da giovani laureandi, laureati e ricercatori, coinvolgendo soggetti nazionali e internazionali
  • creare collaborazione con aziende del territorio impegnate nelle energie rinnovabili e sostenibili, favorendo ricerca e sviluppo industriale nei consorzi tra imprese, un approccio multidisciplinare che consenta all’innovazione tecnologica svariati campi di applicazione, una ricerca trasversale «multitasking», una open innovation
  • creare le condizioni di rete perché l’idea innovativa si trasformi nella realizzazione del prodotto, dal brevetto all’industrializzazione.

Tra gli ospiti:

  • Michele Bugliesi, rettore dell’Università Ca’ Foscari
  • Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto
  • Fabio De Vincenti, Ca’ Foscari Alumni Club Gaia, club degli ex-alunni Ca’ Foscari, che riunisce gli imprenditori green
  • Manuel Vania, presidente del Consorzio Prometea Green Machines
  • Rolando Rostolis, Energyka Electrosystem srl
  • Ivo Garavini, Isocaf srl
  • Micol Filippetti, Filippetti spa
  • Marco Gottardo, Salgaim spa.

Modera l’incontro Domenico Fucigna di Tea (Trends Explorers Associated).Energyka

Manuel Vania | Presidente Consorzio Prometea
«Attualmente Prometea Green Machines è un consorzio che riunisce 15 aziende (il numero sta rapidamente crescendo), che in totale arrivano a fatturare un miliardo di euro, occupando oltre mille addetti. L’idea di metterci assieme ci ha dato più forza per sviluppare idee innovative, mettendo in rete risorse umane e know-how interni. Open innovation è un metodo di lavoro che pretende la «contaminazione»: al nostro consorzio non aderiscono solo aziende che hanno il proprio core business nella green economy, ma anche grandi aziende operanti in settori più tradizionali, grazie alle quali hanno trovato applicazioni, in settori finora impensati, le innovazioni green. Un esempio? L’azienda che realizza guaine impermeabilizzanti per tetti, Isocaf, ha fatto sinergia con l’azienda che realizza pannelli fotovoltaici flessibili Cigs, col risultato che ora, anche grazie ad una rete commerciale consolidata, i pannelli flessibili possono arrivare sui tetti dei grandi edifici industriali e commerciali. Essere un consorzio ci ha dato poi credibilità, sia rispetto alle aziende che lo compongono sia verso i nuovi prodotti: credibilità per l’approccio verso nuovi mercati, ma anche per il dialogo con amministrazioni pubbliche e istituzioni bancarie. Un esempio macroscopico del successo di questa rete è Energyka, che con il suo brevetto per il pannello fotovoltaico flessibile ha vinto il premio Innovazione Legambiente 2015. Ma possiamo citare anche il progetto di bioraffineria certificata per colture microalgali.
Fondamentale per noi è stato questo momento di presentazione al campus scientifico dell’Università Ca’ Foscari in collaborazione con Gaia, il gruppo Alumnia (l’associazione degli ex-alunni di Ca’ Foscari), nato per sostenere la green economy».

Rolando Rostolis | Energyka
«La green economy, dopo anni di aiuti pubblici, che comunque hanno permesso alle aziende di nascere e sviluppare know-how, oggi è in grado di camminare con le proprie gambe e rappresentare un vero volano di sviluppo per l’innovazione del Paese e l’appuntamento di Venezia rappresenta per noi non un punto di arrivo ma una nuova meta da raggiungere. Appartenere ad una rete d’imprese ci ha permesso di fare massa critica, di acquisire credibilità e di espanderci all’estero».Prometea

Energyka è premio Innovazione Legambiente 2015. Centotrenta candidati, tra questi alcuni dei colossi tecnologici nazionali, solo sette vincitori, che Legambiente porterà ad Expo 2015, non solo come esempi italiani di buone pratiche, ma come innovazioni che posso davvero cambiare il mondo, in particolare sul fronte delle energie rinnovabili. Tra i sette progetti vincitori c’è il pannello flessibile Prometea dell’azienda trevigiana Energyka, una realtà aziendale giovane ma che già ha saputo affermarsi a livello internazionale. Prometea è il modulo fotovoltaico flessibile e piegabile più produttivo, più ecosostenibile, più trasportabile, più integrabile, più leggero, più «esteticamente rispettoso» e l’unico flessibile veramente ecologico.
«Un grande orgoglio per noi, che arriva a coronamento di anni investiti nella ricerca di un prodotto che punta a rivoluzionare il settore del fotovoltaico – ha dichiarato Rolando Rostolis – «Energia per la vita», recita il claim di Expo 2015 e noi siamo lieti di esserne da oggi ambasciatori di Legambiente all’Esposizione universale, con un prodotto che speriamo di portare in tutto il mondo, offrendo energia e tecnologia pulita, ad un prezzo equo perché particolarmente adattabile a tutte le architetture e a tutti gli ambienti».

Prometea è un nuovo modulo fotovoltaico flessibile e piegabile, senza cadmio e altri metalli pesanti (risponde volontariamente alla direttiva Rohs): garantisce prezzi più bassi (sia dei moduli, sia di installazione) e rendimenti superiori alla media. Ricerca e brevetti italiani, Prometea è al centro della joint venture che coinvolge la giovane azienda di Montebelluna (Tv), Energyka Electrosystem, e uno dei colossi tecnologici asiatici, Hiwin/Hulket.
«Grazie ad un partner industriale come la multinazionale asiatica Hiwin/Hulket, seconda al mondo nel campo delle linee di produzione di precisione – conclude Rostolis – siamo riusciti a trasformare in realtà il nostro sogno di un nuovo tipo di fotovoltaico: non solo flessibile ma anche impermeabilizzante e calpestabile, oltre che capace di rendere dal 15 al 20% in più rispetto al fotovoltaico di prima generazione».
Al momento sono già realizzate le prime due linee di produzione, per un investimento di 100 milioni di dollari, ma l’obiettivo è di arrivare entro due anni e mezzo a 22 linee di produzione, per un investimento totale stimabile in un miliardo di dollari.

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