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Open land city – Città in terra aperta

Nel volume di Olivia Longo gli agrifront saranno i nuovi porti di terra e l’orto urbano diviene occasione di riconfigurazione del territorio.

Open land cityLa pianura padana è stata al centro di uno splendido saggio di Eugenio Turri pubblicato da Marsilio: «La megalopoli padana», saggio nel quale la si può vedere come un unico spazio urbanizzato, come un’unica megalopoli nella quale i territori agricoli pingui, irrorati dai fiumi nei secoli, fondamentali supporti dell’economia, sono ormai aree interstiziali, incluse fra direttrici di densa urbanizzazione che attraversano la pianura.

Ora c’è il volume di Olivia Longo, edito da Gangheri editore. Per lei la pianura padana è caratterizzata da una conformazione quasi del tutto orizzontale, come un mare di verde indefinito è segnata da quinte e fronti urbani originati da mega cascine, oggi, sempre più spesso, trasformate in residenze per appassionati di agricivismo.
Agrifront diffusi saranno i nuovi porti di terra, sparsi per i territori ambigui e indefiniti delle città contemporanee, per accogliere nuove popolazioni di viaggiatori permanenti in cerca di relax e di antichi valori culturali, legati al saper vivere a contatto con la terra e con la natura, sapiente regina di equilibrati cicli vitali. L’orto urbano e la sua capacità trainante, sia in termini sociologici sia estetici, diventa occasione di riconfigurazione poetica del territorio agricolo, raccontando un nuovo possibile mondo urbano, contaminato dai segni arcaici del fare agricolo.

di Olivia Longo, Gangheri editore 2015, 126 pagine, € 22,00

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