Un grande intervento di ingegneria idraulica sul torrente Stura ha avuto inizio in questi giorni, con lo scopo di sistemare i canali e i corsi d’acqua minori per far funzionare meglio la centrale elettrica di Belforte e ricostruire le congiunzioni fluviali a ridosso del casello autostradale, così da ripristinare il flusso e garantire l’apporto idrico all’impianto, che produce energia elettrica fornendola al paese di Ovada (illuminazione della rete stradale e degli impianti sportivi).
L’intervento, oltre a ricostruire la traversa, opera di sbarramento in cemento del fiume, fonte di alimentazione primaria del complesso industriale danneggiata durante l’alluvione dell’ottobre scorso, metterà ordine alla vicina barriera di grossi massi che protegge la sponda sinistra. Sponda che nelle piene dello Stura è chiamata a mitigare l’irruenza dell’affluente Rio Volpina. Gli effetti dell’alluvione dello scorso ottobre si sono resi visibili di recente, quando le ruspe hanno iniziato a scavare per ripulire il letto del torrente. Erano stati tranciati anche grossi pali d’acciaio a sostegno della traversa di contenimento. L’intervento comporterà un impegno economico che non è ancora stato possibile definire. Va ricordato che la scogliera svolge un compito di notevole importanza: evitare che le piene possano far tracimare detriti e fango devastando l’area adiacente di via Voltri. Una barriera a protezione della sponda è necessaria dunque per contenere l’enorme quantità d’acqua che ogni anno si riversa dalla zona del Turchino sul territorio di Ovada.