Nuova edilizia | Milano

Due nuovi edifici nel centro storico di Milano

Progettati da Carlo Donati e costruiti da Grassi e Crespi, i due nuovi volumi realizzati nel centro storico di Milano ospitano dieci appartamenti di pregio e uffici. Il richiamo alle linee diagonali e alle balconate inclinate del corpo residenziale fa riferimento ad alcuni tratti dell’architettura milanese del dopoguerra e in particolare all’edificio di Gianluigi Gho’ in piazza della Repubblica. La facciata a lame di vetro gialle e verdi del volume a uffici richiama le tonalità dell’autunno, integrandosi perfettamente con le cromie degli elementi naturali circostanti e dei dettagli architettonici degli edifici adiacenti.

L’edificio P19, realizzato nel centro storico milanese, fa riferimento all’architettura del secondo dopoguerra e s’inserisce nel contesto dichiarando la sua contemporaneità. L’intervento si colloca in un lotto nella zona centrale di Brera in luogo di un vuoto urbano ereditato dalla demolizione all’inizio degli anni 2000 di un edificio fatiscente.

Il nuovo volume residenziale, a sei piani fuori terra, ha una conformazione ad angolo; segue la cortina edificata su via Palermo e si affaccia sul vicolo perpendicolare. Appendice dell’edificio residenziale e in continuità con il fronte del vicolo, è stato realizzato ex novo anche il volume basso «Autumn leaves» a uso uffici che affaccia sull’asilo comunale esistente.

Edificio residenziale

Il nuovo edificio residenziale ospita dieci appartamenti di pregio, alcuni dei quali progettati su misura, con spazi accessori comuni come la palestra e la corte interna. Il corpo residenziale segue il volume e l’allineamento su strada degli edifici adiacenti nei piani a destinazione abitativa, dal primo al quarto piano, mentre al piano terreno sfoglia verso l’interno definendo un arretramento in diagonale del basamento rispetto al volume soprastante.

La linea diagonale individuata dal basamento è accentuata, per contrasto, dallo sbalzo speculare verso l’esterno del disegno dei balconi d’angolo. Il richiamo alle linee diagonali e alle balconate inclinate fa riferimento ad alcuni tratti dell’architettura milanese del dopoguerra e in particolare all’edificio di Gianluigi Gho’ in piazza della Repubblica.

L’incrocio delle linee diagonali sull’angolo sottolinea il segno grafico delle balconate segnalando, con l’ingresso all’edificio, l’unica apertura sulla via e la discontinuità del fronte rispetto alla cortina stradale. Il fronte stretto dell’edificio, rivolto a sud verso l’interno del lotto, è caratterizzato da grandi terrazzi che si chiudono al quinto piano con una tettoia di matrice razionalista.

I rivestimenti modulari di grande formato della facciata ai piani abitativi sono realizzati in pietra naturale peperino tipica della tradizione lombarda. Le lastre sono interrotte da finestrature cielo terra a disegno sfalsato. I marcapiani in lamiera avorio richiamano il disegno dei palazzi primo Novecento. La hall è interamente vetrata su strada mettendo in relazione l’interno dell’edificio con la città.

Grazie allo sfalsamento tra quota strada, piano rialzato e livello ribassato, è possibile intravedere la corte interna verde da strada e il ponte del piano rialzato che si affaccia sull’ingresso. Il basamento, rivestito in pietra basaltina nera interrotta da profili in ottone brunito accentua lo sbalzo del volume soprastante, mentre la parete su strada che inclina verso l’interno è rivestita in lamiera microforata bronzata.

L’impiego della lamiera bronzata richiama in chiave contemporanea i rivestimenti dei vecchi portoni milanesi in legno cannettato. La lamiera cannettata, realizzata ad hoc per il progetto, riveste non solo la facciata ma risvolta sulle pareti interne dell’ingresso ricoprendole, rafforzando il dialogo e la continuità fra esterno e interno.

Il volume a uffici

Affiancato all’edificio residenziale P19, nasce Autumn Leaves, un volume ex novo adibito a uffici. La facciata a lame di vetro gialle e verdi richiama le tonalità dell’autunno, integrandosi perfettamente con le cromie degli elementi naturali circostanti e dei dettagli architettonici degli edifici adiacenti. Il gioco cromatico è stato anche ideato per relazionarsi con l’edifico dell’asilo prospiciente.

L’edificio si sviluppa su due livelli e gli interni sono caratterizzati da un misurato gioco di contrasti tra la durezza del cemento a vista e del parquet scuro e la raffinatezza dei marmi e degli specchi fumè utilizzati nei bagni. Il brief di progetto prevedeva venisse realizzato un volume abitativo che fosse all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e che fosse al contempo elegante e raffinato, rispettoso del contesto nel quale andava a collocarsi. L’edificio è stato progettato prima e realizzato poi, cercando di restare sempre fedele alla richiesta iniziale.

Strutture

Già a partire dallo scavo il progetto strutturale ha previsto l’impiego della tecnica poco usuale del top down, tecnica che prevede la costruzione dei solai mano a mano che si procede con lo scavo per la realizzazione dei piani inferiori. I due piani interrati del palazzo alloggiano le autorimesse, le cantine e i locali tecnici; per realizzarli è stato scavato l’intero lotto (dalla geometria complessa) sino al confine, realizzando le solette orizzontali a tenuta delle pareti perimetrali dello scavo.

Le solette ai vari livelli, collegate tra loro da opportuni passaggi previsti a progetto, fungono da diaframma e impediscono al terreno circostante di franare nello scavo. La struttura del palazzo è realizzata in cemento armato. La maglia dei pilastri è stata progettata per variare a seconda delle funzioni dei piani (interrati, ingresso, piani abitativi).

Per agevolare quindi il disegno degli spazi interni si è preferito adottare la tecnica dei solai gettati in post tensione realizzando luci ampie e spessori di solaio relativamente contenuti. La struttura dell’edificio a uffici è stata realizzata in cemento armato e volutamente lasciata a vista per creare un forte dialogo tra i materiali costruttivi dell’edificio (cemento per le pareti dell’involucro e per il setto della scala, vetro per la facciata principale e legno per i pavimenti).

Struttura portante in cemento armato.

Impianti

Per quanto riguarda il progetto degli impianti, sono stati adottati criteri oggi imprescindibili: ecosostenibilità, massima affidabilità e funzionalità, elevato comfort per l’utente finale e ridotti costi di manutenzione. L’edificio è dotato di un impianto di climatizzazione invernale, di climatizzazione estiva e di ventilazione meccanica controllata per il rinnovo dell’aria primaria condominiale.

Pompe di calore geotermiche alimentate dall’acqua di falda sono destinate alla produzione dell’acqua necessaria per la climatizzazione sia invernale sia estiva, oltre che alla produzione dell’acqua calda sanitaria. Il riscaldamento degli ambienti avviene attraverso pannelli radianti a pavimento, mentre la climatizzazione attraverso fancoil a parete negli spazi comuni, e condizionamento canalizzato negli appartamenti.

Gli impianti elettrici sono controllati in ogni singolo appartamento grazie al sistema domotico. Sul lastrico solare sono alloggiati i pannelli fotovoltaici che contribuiscono a soddisfare il fabbisogno energetico dell’edificio. L’edificio basso è, anche dal punto di vista impiantistico, parte del complesso residenziale e usufruisce degli stessi impianti e delle stesse tecnologie.

Sul suo lastrico solare, rivestito a prato sintetico, si aprono lucernari controllabili elettricamente che contribuiscono allaeroilluminazione del volume. Al suo interno l’impianto elettrico è a vista, per rafforzare l’atmosfera industrial che l’involucro trasmette grazie ai forti contrasti materici del cemento a vista per pareti e solai e il legno scuro a pavimento.

Corpi illuminati essenziali in alluminio di IGuzzini a sospensione o a plafone scandiscono il ritmo degli spazi interni. Una particolare attenzione è stata posta a tutta l’illuminazione d’ambiente; grazie a gole luminose a parete o a plafone, lame di luce illuminano delicatamente gli ambiti creando una atmosfera confortevole.

Facciate

Particolare cura è stata prestata alla progettazione e alla realizzazione delle facciate, utilizzando due sistemi costruttivi molto diversi fra loro per il volume abitativo e per il volume a uffici. Per il corpo di fabbrica alto, a destinazione residenziale, è stata prevista una facciata ventilata in pietra naturale studiata con Gammastone e realizzata con il sistema Natural Air.

Lastre di grande formato in basalto tonalizzato scuro e trattato antigraffio e anti vandalo sono state posate al piano ingresso. Sono state montate con fughe di dimensioni contenute seguendo un disegno. Fughe più ampie sono state realizzate ad hoc e sigillate da profili in lamiera con finitura ottone brunito per sottolineare il disegno compositivo della facciata.

Ai piani abitativi sono state impiegate lastre di grande formato (300×100 cm) di peperino, elemento dai toni grigio chiaro, tipico e ricorrente nell’architettura milanese. I pannelli di rivestimento sono composti da una lastra sottile di pietra naturale, un’anima strutturale e una lastra in acciaio inox di 0,5 mm di spessore, sono agganciati alla facciata tramite sistemi di montaggio comuni. Sono grandi elementi monolitici che garantiscono un disegno pulito della facciata preservandone l’effetto naturale.

L’impiego delle pietre naturali, entrambe di origine vulcanica, consente al progetto, che ha una composizione di facciata dal taglio contemporaneo, d’inserirsi con delicatezza nel contesto sia dal punto di vista cromatico sia materico. Le lastre si succedono con regolarità seguendo un ritmo modulare intervallato da scuretti metallici con finitura ottone brunito e ampie aperture vetrate.

I serramenti e i marcapiani sono realizzati in alluminio verniciato avorio per armonizzarsi con le cromie delle pietre di facciata. Le ampie vetrate sono state studiate per ottenere ottime prestazioni dal punto di vista del microclima interno agli appartamenti, mentre i dettagli relativi agli imbotti e ai marcapiani di lamiera sono stati studiati singolarmente per definire il corretto ancoraggio delle pietre di rivestimento facciata.

Balconi ampi e regolari si affacciano sul lato sud godendo della vista sulla basilica di San Simpliciano e sulle guglie del Duomo. Balconi trapezoidali si affacciano sul lato nord verso via Palermo. Il riferimento esplicito alla linea inclinata e ad alcune architetture di Gho’, vuole essere un omaggio allo stile dell’architettura milanese del secondo dopoguerra, momento storico culturale fondante del gusto contemporaneo.

Le vetrate ampie caratterizzano la progettazione sia degli spazi comuni sia degli appartamenti. La luminosità degli ambienti fa infatti parte della cifra stilistica di Carlo Donati Studio, dove la luce naturale diventa parte fondante del progetto. La luce naturale determina ad esempio la progettazione della facciata vetrata del corpo basso destinato a uffici, una facciata continua fissa realizzata con profili metallici dalla finitura ottone brunito.

Le vetrate, che si affacciano sull’asilo comunale del quartiere, sono intervallate da lame di vetro colorate nei toni dei gialli e dei verdi richiamando i toni autunnali e le cromie degli elementi naturali del giardino della scuola e i dettagli architettonici della scuola stessa. La ricerca minuziosa di materiali, colori e finiture delle facciate ha permesso un dialogo armonico virtuoso con il tessuto storico urbano.

Facciata vetrata edificio Autumn Leaves.

Rivestimenti a parete in metallo

Un capitolo a parte è costituito dallo studio dei rivestimenti metallici di facciata. Una lamiera microforata e cannettata sui toni dellottone brunito è stata progettata e realizzata ad hoc per il rivestimento di parte della facciata d’ingresso. È una rilettura in chiave contemporanea e una citazione dei vecchi portoni in legno cannettato tipici milanesi.

La microforatura della lamiera conferisce leggerezza all’intera facciata. La lamiera maschera, all’esterno, gli accessi pedonale e carrai, alle zone di servizio dell’autorimessa ai piani interrati. Con la lamiera si sono infatti rivestite sia la porta che dà accesso alle scale di servizio sia le due basculanti rasoparete, realizzate da De Nardi e rivestite custom, che portano a un garage al piano strada e al montauto che collega i due piani interrati.

Facciata dell’edificio P19 rivestita in lamiera.

Il rivestimento in lamiera svolta nella hall d’ingresso quando incontra l’ampia vetrata d’accesso all’edificio. Si ottiene così una continuità non solo materica, ma anche concettuale fra interno ed esterno. La lamiera all’interno riveste il volume degli ascensori e accompagna le scale che conducono al giardino interno.

Nelle tasche dei mancorrenti è stata nascosta l’illuminazione della scala con un sicuro effetto scenografico. La lamiera viene riproposta anche al piano attico ma solo cannettata e avorio. Il rivestimento che già di per sé conferisce leggerezza al volume è interrotto da un’ampia vetrata ombreggiata da lame frangisole verticali in alluminio avorio.

Serramenti

I serramenti sono realizzati in profili estrusi di alluminio a taglio termico verniciati avorio. Sono stati utilizzati i profili Hueck lambda Ws 75 per i profili stretti sia del telaio sia delle ante apribili e per l’elevato isolamento termico che garantiscono.

Il pacchetto vetri è costituito da una lastra esterna extrachiara stratificata con pvb acustico, camera 18 mm con gas Argon 90% con canalina warm edge e lastra interna extrachiara stratificata con trattamento basso emissivo.

Pavimenti

Le parti comuni interne (ingresso, sbarchi ascensore e scale) e del giardino sono state rivestite in Ecotech di Floor Gres. Lastre di grandi dimensioni che conferiscono un tono naturale alla pavimentazione, assecondando i materiali già scelti per le facciate, garantendo durevolezza e praticità.

Per la piccola palestra interna condominiale al piano seminterrato si è optato per un legno chiaro. Il corpo a uffici ha invece lunghe doghe in rovere tinto scuro che assecondano il disegno della pianta e danno profondità agli spazi.

Il dipinto di Marco Petrus

Nel solco della tradizione milanese della collaborazione tra architetto e artista, negli edifici di pregio è stato realizzato da Marco Petrus un grande dipinto site specific nella hall del palazzo. L’opera è frutto della contaminazione culturale fra architettura e arte pittorica e sintesi delle affinità elettive che legano lo studio Donati a Petrus.

Il dipinto, collocato alle spalle del desk della reception e presentato in occasione del Fuorisalone 2019, rappresenta un’astrazione delle linee spezzate dell’edificio e dei cromatismi del volume a lame in vetro adiacente battezzato Autumn leaves.

In occasione del Fuorisalone è stata presentata anche una linea di paraventi disegnati dallo studio Donati e decorati dall’artista milanese che rimarranno parte integrante dell’ingresso dell’edificio.

Arch. Carlo Donati | Progettista.

Arch. Carlo Donati | Progettista

«Realizzare un edificio ex novo nel centro di Milano è stata un’occasione unica e sfidante. In luogo di una preesistenza fatiscente demolita all’inizio degli anni 2000, si trovava un vuoto che sembrava una cicatrice nel tessuto urbano esistente. Punto fondante per la progettazione è stato la realizzazione di un edificio che fosse tecnicamente all’avanguardia e che rappresentasse il nostro tempo ponendosi, per una scelta precisa, in discontinuità con il linguaggio degli edifici adiacenti, dialogando in contrappunto con il contesto storico nel quale s’inserisce. L’edificio è composto da due corpi di fabbrica, il corpo alto a destinazione residenziale e il corpo basso adiacente destinato a uffici. L’edificio alto rivestito in pietra naturale grigia a moduli di grande formato è connotato dal doppio sfalsamento del piano terra che sfoglia arretrato verso l’interno e dei balconi trapezoidali che aggettano in senso opposto. La facciata inclinata invita la città a guardare al suo interno attraverso l’ampia vetrata, come su un palco dove l’ingresso è la scena principale. La hall, che diviene così parte della città, è stata progettata fino al dettaglio nella tradizione degli ingressi di pregio milanesi e ospita un grande dipinto site specific realizzato da Marco Petrus, che traduce con un disegno astratto dalle tinte forti l’essenza dell’architettura realizzata. L’edificio basso adiacente è un volume progettato a piani sfalsati che si affaccia sul giardino dell’asilo prospicente. Le lame in vetro del prospetto definiscono un volume astratto e dal tratto fortemente contemporaneo che richiama le tonalità naturali dei verdi e dei gialli del paesaggio fondendosi con il contesto».

CHI HA FATTO COSA

  • Oggetto: Progettazione di due corpi di fabbrica. Corpo a destinazione residenziale: 6 piani fuori terra, due piani interrati con 9 unità abitative di lusso; corpo a destinazione uffici: un piano seminterrato e un piano rialzato.
  • Progetto architettonico e direzione artistica: Carlo Donati Studio
  • Progetto esecutivo e direzione lavori: Bms
  • Progetto strutturale: Fv progetti
  • Progetto impianti: Bmz
  • Progetto illuminotecnico: Cannata & Partners
  • Progetto verde: Planiverde di Francesca Cremonesi
  • Impresa edile: Grassi e Crespi

CHI HA FORNITO COSA

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