Decreto del Fare | Misure per la crescita

Pacchetto per il rilancio delle imprese

Varato il decreto per sostenere imprese e famiglie. Il Governo con questo provvedimento ha cercato di allargare l’accesso alle garanzie sul credito alle pmi e ha inserito la Cassa depositi e prestiti nell’azione dei fondi agevolati alle imprese per l’acquisto di macchinari innovativi.

Il Governo anomalo del duo di vertice Letta – Alfano, così come è definito da molti commentatori, sembra che qualcosa di positivo stia realizzando. In cinque ore ha messo a punto il decreto legge denominato “del fare”, misure per rilanciare l’economia, riducendo il carico burocratico e aiutando l’occupazione.

Il pacchetto comprendente numerosi provvedimenti di natura economica, passando dall’edilizia alle infrastrutture, dalla ricerca all’università, dall’energia alle semplificazioni burocratiche, una vera e propria terapia d’urto sulla quale c’è stata una grande coesione del Consiglio dei ministri, anche sui temi più spinosi come la revisione delle norme relative ad Equitalia.
Un pacchetto di provvedimenti che finalmente mettono a… riposo il Governo di Monti e dei tecnici, andando a considerare nuovamente alcuni provvedimenti e il modo d’agire che, per esempio, furono utilizzati dall’ex ministro Tremonti.
Ricordiamo che il Governo ha scelto di fare diversamente da quanto fatto sino a ora in materia d’imposizioni della legge Obiettivo (ovvero, si appalta un’opera quando è completamente finanziata) e, così come lo stesso Tremonti aveva lavorato per ridurre l’eccessiva rigidità finanziaria introducendo la classica e più realistica realizzazione attraverso i lotti funzionali, il Governo ha avviato una nuova stagione sblocca cantieri dando “movimentazione” alle risorse proprio sullo stesso modello avviato da Tremonti quando utilizzò le revoche dei finanziamenti per opere che non riuscivano ad utilizzare le risorse in cassa.

Pmi: da Cdp 5 miliardi
Per le imprese saranno cinque i miliardi di credito agevolato messi a disposizione dalla Cassa Depositi e prestiti. Si tratta di fondi che verranno prestati a un tasso dimezzato rispetto ai valori normali di mercato e potranno essere utilizzati dalle piccole e medie imprese che intendono acquistare macchine, impianti e attrezzature che abbiano la caratteristica di essere innovativi fino a un massimo di 2 milioni di euro ad azienda. Le aziende potranno accedere ai finanziamenti entro il 31 dicembre del 2016.
Vengono anche stanziati 100 milioni per finanziare programmi di sviluppo, ricerca e innovazione che presentano una particolare rilevanza rispetto agli obiettivi di competitività del sistema produttivo.
Il ministero dello Sviluppo economico può anche fare ricorso alle risorse messe a disposizione senza alcun onere per lo Stato da istituzioni finanziarie nazionali, internazionali e comunitarie sulla base di un’apposita convenzione.
Il fondo di garanzia dei grandi progetti è rifinanziato con una dotazione di 50 milioni di euro per gli anni 2013-2014. Al fondo si potrà accedere in forma semplificata rispetto al passato.
Il varo di quella che possiamo considerare come la nuova legge Sabatini con l’intervento della Cassa depositi e prestiti è la più importante novità del pacchetto Sviluppo che fa tornare a parlare di politica industriale nel paese.

Edilizia e grandi opere
Il ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, commentando l’approvazione del “decreto del fare” ha fatto riferimento ad un utilizzo temporaneo di risorse già destinate ma che non verrebbero utilizzate nel breve periodo in quanto l’avanzamento dei lavori non lo rende necessario. In questo caso il riferimento è alla Tav Torino-Lione per la quale è in corso l’approvazione del progetto definitivo. Per Lupi non si tratta di definanziamento ma di un provvedimento doveroso in un momento in cui è importante non lasciare le risorse ferme e inutilizzate. Lupi ha garantito inoltre che queste risorse verranno prontamente riallocate.
Per quanto concerne le opere finanziate vi sono: 100 milioni per le piccole opere dei piccoli comuni; tra gli assi stradali e autostradali, la Pedemontana veneta e la Tangenziale esterna milanese; il quadrilatero stradale Marche-Umbria; la linea 4 della metropolitana di Milano; il collegamento Milano-Venezia (terzo lotto Rho Monza); la tratta Colosseo-Piazza Venezia della linea c di Roma; la metropolitana di Napoli (linea 1); l’asse autostradale Catania-Ragusa e sulla nuova linea Napoli-Bari la tratta Frasso Telesino-Cancello. Grande attenzione dunque per le opere in previsione di Expo 2015.
Per mettere in sicurezza le scuole sono stati previsti 100 milioni. Il piano finanziario straordinario è finanziato dall’Inail per il triennio 2014-2016.
Credito d’imposta. Se è stato confermato in linea di massima il pacchetto delle norme destinate a dare nuovo impulso all’edilizia e alle infrastrutture, risulta mesto l’abbassamento della soglia per il credito d’imposta destinato alle opere finanziate da soggetti privati che non raggiungono l’equilibrio del piano economico e finanziario. Infatti è stata prevista la riduzione da 500 a 200 milioni della soglia per il credito d’imposta. Non si è fatto riferimento alle disposizioni normative che avrebbero dovuto favorire l’emissione da parte degli istituti bancari dei covered bond per finanziare i muti casa.
In materia di appalti spicca l’allungamento a 180 giorni della durata del documento che attesta la regolarità contributiva delle imprese e il rinvio al 2014 degli obblighi di pubblicazione dei dati sulle opere pubbliche da parte delle stazioni appaltanti.

Prima casa impignorabile
La revisione dei poteri di Equitalia è stata, come detto, una delle questioni più dibattute dal consiglio dei ministri. Ora le norme prevedono, a favore dei contribuenti in difficoltà economica o con momentanea carenza di liquidità, l’aumento della possibilità di rateizzare i debiti tributari: da 72 fino a 120 rate.
È inoltre possibile l’aumento dalle attuali due fino a otto del numero di rate (anche non consecutive) a decorrere delle quali decade il beneficio della rateizzazione. La prima casa non potrà quindi essere più pignorabile per debiti tributari inferiori a 120mila euro e con esclusione delle sole case di lusso. Sono stati aboliti gli agi a favore degli agenti della riscossione che potevano raggiungere fino all’8% del valore di una cartella esattoriale (ora ci saranno solo rimborsi spesa).

Territorio e riuso del suolo edificato
È stato approvato il disegno di legge condiviso dai ministeri dell’Ambiente, Beni culturali, Agricoltura e Infrastrutture per contenere il consumo di suolo. Ogni giorno impermeabilizziamo l’equivalente di 150 campi da calcio e con questo provvedimento si è voluto colmare una forte lacuna legislativa che ha prodotto effetti negativi come l’aumento del 166% del territorio edificato in Italia negli ultimi 50 anni. È stato allora introdotto il principio della priorità del riuso e della rigenerazione che consentirà il recupero di zone già edificate ma degradate.

Ritardi della PA
Se un ufficio pubblico non rispetterà i tempi fissati per chiudere un procedimento amministrativo dovrà pagare 50 euro per ogni giorno di ritardo. Chi ha subito dei danni può chiedere un ulteriore risarcimento (superiore al tetto di 4mila euro). Il decreto ha introdotto poi due date nell’anno a partire dalle quali possono scattare novità amministrative.

Energia più conveniente
È stato deliberato un abbassamento dei costi dell’energia elettrica grazie all’eliminazione di alcuni oneri e vecchie rendite dalle bollette pagate da imprese e famiglie ogni due mesi. il taglio è legato alla revisione degli incentivi Cip 6. Vale a dire la delibera del Cipe che garantisce prezzi incentivati per la vendita di energia elettrica prodotti attraverso l’uso di impianti alimentati da fonti rinnovabili.
A finanziare gli incentivi sono imprese e cittadini attraverso un sovraprezzo pari al 7%. Il Governo ora ha deliberato di ricalcolare gli incentivi sulla base del prezzo del gas più conveniente e il taglio degli incentivi per il biocombustibile. L’operazione dovrebbe far risparmiare a imprese e famiglie 500 milioni di euro l’anno; 250 milioni dovrebbe valere la riformulazione delle tariffe Cip 6; altri 250 dal taglio degli incentivi al biocombustibile.

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