Edilizia storica | Palazzo Ciceri Guggiate, Bellagio (Co)

Ambiente a doppia altezza per un appartamento pieno di luce

L’appartamento, destinato a residenza dei proprietari, ricavato dall’accorpamento di appartamenti più piccoli, è stato ristrutturato per garantire la maggiore luminosità possibile. Un sistema di soppalchi perimetrali di dimensioni variabili e collocati ad altezze differenti consente alla luce di entrare sia da est sia da ovest. Si sono rese necessarie anche opere di consolidamento dei solai e delle volte. Lungo tutte le murature perimetrali sono state realizzate contropareti in cartongesso con isolamento in lana di roccia. I pavimenti del piano terra sono cemento levigato mentre al piano primo e sui soppalchi le pavimentazioni sono state realizzate in castagno. Tutti gli arredi sono stati studiati e realizzati su disegno e integrati totalmente all’architettura.

Il Palazzone è l’ex-Villa Ciceri o Palazzo Ciceri, oggi chiamato così in ricordo del suo passato e per le sue dimensioni particolari rispetto agli standard a cui oggi siamo abituati. Si trova in posizione esterna rispetto al centro storico principale del Comune di Bellagio e più precisamente nella frazione di Guggiate.

Palazzo Ciceri era ed è costituito da tre corpi principali e annesso complesso agricolo: la villa patrizia, al lato nord la casa più bassa e anche la più antica, a sud il terzo edificio suddiviso a sua volta in due volumi.

Il Palazzone è costituito da tre corpi principali:

  1. la villa patrizia, composta da un blocco centrale settecentesco che si distingue per la sua altezza (edificio B);
  2. al lato Nord la casa più bassa e anche la più antica (edificio A);
  3. Sud il terzo edificio suddiviso a sua volta in due volumi (edificio C-D).

Tutti gli edifici sono strettamente collegati al complesso agricolo così come è sempre stato fin dagli inizi e come attestato dall’archivio di stato. La parte agricola comprende la stalla (edificio E), la ghiacciaia, l’ex fienile, la casa del giardiniere, il magazzino (ex-limonaia). Il tutto si trova in un contesto paesaggistico rurale confinante con il piccolo nucleo storico di Guggiate.

Nell’edificio a nord si trova l’appartamento oggetto di ristrutturazione che affaccia a est sulla collina coltivata a ulivi.

Il progetto

Dal 2006 a oggi si è proceduto a un riordino della parte edilizia, inizialmente con la demolizione di tettoie e superfetazioni aggiunte nel corso degli anni. La demolizione delle strutture non storiche ha restituito armonia al paesaggio. Sono state poi ripristinate le strutture di copertura in parte deteriorate.

Altri interventi hanno riguardato la pulizia dell’ex limonaia e della stalla delle pecore. Su quest’ultima, un edificio in laterizio e pietrame edificato verso i primi anni del 1900, sono stati posati pannelli fotovoltaici integrati sulla falda della copertura orientata ad ovest, mantenendo la geometria e le caratteristiche volumetriche.

Gli edifici prima dei lavori

Nell’edificio a nord si trova l’appartamento oggetto di ristrutturazione che affaccia a est sulla collina coltivata a ulivi. Il progetto consiste nella ristrutturazione di un ambiente a doppia altezza con la realizzazione di un’abitazione unifamiliare di due piani fuori terra, al piano interrato si trovano il locale tecnico e le cantine. Successivamente sono state sistemate le facciate e la copertura del Palazzone (edificio B) e ancora dopo è stato ristrutturato il locale adiacente la stalla adibito a laboratorio di produzione del miele.

Il Cantiere

Fase 1.  Pulizia e riordino dell’intera proprietà con eliminazione tettoie e superfetazioni aggiunte negli anni senza alcun valore storico e adibite a depositi. É stata effettuata una verifica da cui è emerso che quattro tettoie, poi mantenute, erano presenti sulle mappe catastali. Si tratta, infatti, dei soli manufatti edificati in pietra o mattone, e laterizio. Le altre tettoie presentavano materiali raccogliticci, pertanto sono state rimosse.

Fase B, edificio A. Rifacimento della copertura dell’edificio A è avvenuto attraverso demolizione e ricostruzione. Il manto di copertura è stato realizzato con parte delle tegole recuperate dal tetto esistente, pertanto l’aspetto complessivo del tetto non è stato modificato.

Si è proceduto inizialmente alla demolizione della copertura in legno con rimozione di gronde, canali e lattonerie esistenti, oltre che al disfacimento dei controsoffitti in cannette di bambù e del controsoffitto in legno del sottotetto.

È stato necessario realizzare un cordolo perimetrale in c.a. per la posa della nuova trave di bordo in legno, oltre che rinforzare il muro di spina centrale per poter poi ultimare la nuova struttura di copertura in legno.

Nuovo solaio di copertura.

Sul solaio del sotto tetto è stato posato l’isolamento e la barriera al vapore. Perpendicolarmente ai travetti di copertura è stato poi posato l’assito e l’impermeabilizzazione è stata poi realizzata una doppia listellatura per la ventilazione della copertura e la posa del manto di copertura in tegole. Sono stati restaurati anche i comignoli storici con il rifacimento degli intonaci danneggiati.

In questa fase si è proceduto alla sistemazione delle facciate del volume e A oltre al consolidamento e lavaggio delle superfici, del portale d’ingresso in granito posto sul lato nord della proprietà.

Fase C, edificio E. Per l’edificio adibito a stalla (edificio E) l’intervento ha riguardato principalmente la copertura dove è stato realizzato un impianto di pannelli fotovoltaici integrati a servizio dell’intera proprietà. L’energia prodotta in eccesso viene accumulata e restituita al servizio elettrico nazionale.

Si tratta di un immobile a uso agricolo edificato verso i primi anni del ‘900, attualmente è adibito a stalla delle pecore. Presenta un piccolo porticato affiancato da un locale magazzino. La struttura è in laterizio e pietrame, intonacato in anni recenti non presentava rilevanti aspetti di qualità architettonica.

La copertura preesistente aveva struttura in legno e tegole in cemento colore grigio scuro, sono state evitate alterazioni del cromatismo esistente e i pannelli fotovoltaici sono dello stesso colore dei coppi esistenti.

Pulizia dei solai esistenti recuperati.

Fase D, ristrutturazione dell’edificio A, residenza dei proprietari. L’appartamento, destinato a residenza dei proprietari, è stato studiato per garantire la maggiore luminosità possibile.

Questo nella zona giorno avviene grazie a un sistema di soppalchi perimetrali di dimensioni variabili e collocati ad altezze differenti in modo da portare all’interno dello spazio creato la luce proveniente sia da est sia da ovest.

L’appartamento è stato ricavato dall’accorpamento di appartamenti più piccoli, sono stati aperti dei nuovi collegamenti tra l’attuale zona pranzo e il soggiorno, mentre al piano superiore il sistema dei soppalchi è stato collegato con la zona notte.

Oltre a una ristrutturazione complessiva si sono rese necessarie opere di consolidamento dei solai e delle volte esistenti. Lungo tutte le murature perimetrali sono state realizzate contropareti in cartongesso con isolamento in lana di roccia. L’interno è disegnato dall’essenzialità dei materiali di finitura.

I pavimenti del piano terra sono cemento levigato mentre al piano primo e sui soppalchi le pavimentazioni sono state realizzate in castagno. Tutti gli arredi sono stati studiati e realizzati su disegno e integrati totalmente all’architettura.

Dettagli costruttivi. Lo studio dei dettagli architettonici è stato quasi interamente previsto prima dell’inizio lavori ma si è poi svolto anche per tutta la durata del cantiere, procedendo di pari passo con le esigenze dell’impresa e della committenza.

Sono stati eseguiti: piante esecutive, sezioni e prospetti esecutivi, stratigrafie, forometrie, dettagli delle pannellature in legno e degli arredi, dei soppalchi, della scala interna, schemi degli impianti elettrici.

Sostituzione degli impianti. Gli impianti sono stati interamente sostituiti. Per quanto riguarda l’impianto termico si è optato per il riscaldamento a pavimento in tutti gli ambienti residenziali. La generazione del calore e l’acqua calda sanitaria per mezzo di caldaia a metano a condensazione e pompa di calore.

L’emissione della potenza termica negli ambienti avviene per mezzo di pannelli radianti a bassa temperatura incidendo in modo positivo anche sulla diminuzione delle perdite legate alla distribuzione del fluido.

Riscaldamento a pavimento.

Il Cantiere

Demolizioni e rimozioni. Inizialmente è stato necessario demolire i tavolati preesistenti, rimuovendo alcuni solai in legno, e i controsoffitti esistenti in assito incannucciato e intonaco ormai compromessi. Ci si è occupati poi della realizzazione delle nuove aperture di collegamento attraverso demolizioni di murature in pietra di elevato spessore rinforzate poi con nuovi voltini in calcestruzzo armato.

La rimozione dei sottofondi di pavimento e di tutti i materiali di riempimento esistenti sopra la volta delle cantine con la fornitura di materiale di riempimento e superiore caldana. La scala elicoidale in granito è stata smontata e ricollocata in luogo adeguato, questo per via delle ridotte dimensioni che ne impedivano il riutilizzo all’interno dell’appartamento.

Sono stati rimossi tutti i pavimenti interni compreso il sottofondo per poter successivamente rinforzare i solai. Sono stati rimossi tutti i serramenti e gli impianti preesistenti.

Rinforzi alle strutture e ai solai esistenti. Ci si è occupati successivamente del consolidamento dei solai in legno esistenti, realizzato mediante: fornitura e posa in opera sull’intera superficie di rete elettrosaldata e getto di calcestruzzo per la formazione della soletta dello spessore variabile da cm 4 a cm 6 e lisciatura superficiale.

Sono stati realizzati i necessari ancoraggi alle strutture esistenti sottostanti e perimetrali. Infine su alcune piccole crepe verticali è stato effettuato un intervento di risanamento a cuci-scuci. È stato necessario sostituire parte del solaio di copertura – sottotetto, mentre una porzione è stata recuperata.

Pitturazioni.

Realizzazione nuovi soppalchi. I soppalchi in legno posti a vari livelli sono composti da travi in legno di castagno e la preparazione degli appoggi sulle murature e relativi ancoraggi al cordolo perimetrale sono stati realizzati in acciaio ancorato alle murature perimetrali.

È stato scelto un passo di travetti molto fitto per riuscire a ridurne la sezione, si tratta di travetti in castagno 15×15 cm passo 30; dove si rendevano necessari spessori maggiori i travetti sono stati accoppiati; realizzato un sovrastante assito in castagno di 30 mm di spessore.

Scala. Le due rampe di scala che collegano l’appartamento con le cantine e il locale tecnico al piano interrato sono state realizzate in calcestruzzo armato direttamente nelle prime fasi del cantiere. Le altre rampe realizzate in castagno sono state assemblate in un laboratorio di falegnameria e posate in cantiere durante le fasi di finitura.

Impianto termico. Tutti i solai e i soppalchi sono stati rivestiti con pannelli radianti la sovrastante lisciatura del massetto. Al piano terreno il getto di calcestruzzo è stato poi levigato. Il locale tecnico al piano interrato è stato completato una volta ultimati i lavori dell’impresa edile. La canna fumaria della cucina economica è stata incassata nella muratura e mascherata così come l’aspirazione della cappa.

Contropareti in cartongesso e isolamenti. Per quanto riguarda le coibentazioni è stato realizzato un tamponamento isolante termico perimetrale costituito da contropareti in cartongesso con interposta lana di roccia.

Sistemazioni esterne.

Tavolati interni. I tavolati interni sono realizzati principalmente con armatura metallica rivestita in cartongesso o pannellata in legno a eccezione dei tavolati del bagno realizzati in laterizio.

Impianto elettrico. Non è stato necessario realizzare tracce nelle murature perimetrali perché l’impianto è stato interamente inserito nelle contropareti in cartongesso e quindi le predisposizioni sono state realizzate di pari passo con la realizzazione delle contropareti e dei tavolati.

Finiture. La pavimentazione del piano terreno in graniglia di cemento levigata è stata posata direttamente sull’impianto di riscaldamento a pavimento con funzione anche di lisciatura. Prima della realizzazione del percorso esterno sono state realizzate tutte le predisposizioni impiantistiche necessarie a realizzare i collegamenti esterni alla rete pubblica.

Esternamente l’accesso è dal parco attraverso un percorso in ghiaietto; in prossimità dell’ingresso è stata realizzata una pensilina a sbalzo in cemento e una piattaforma dello stesso materiale. É stato effettuato anche un riordino dei terrazzamenti e delle recinzioni agricole.

Fase F, facciate e copertura dell’edificio B

Nel Novecento la casa venne suddivisa in appartamenti affittati alle famiglie bellagine. Nel tempo l’edificio ha subito delle modifiche volumetriche con l’aggiunta di aggetti sul prospetto sud, usati come servizi igienici e accessibili dai balconi.

È stato pertanto necessario effettuare una pulizia e riordino dello stabile. La ristrutturazione interna degli appartamenti verrà effettuata in futuro. Principalmente ci si è occupati della sistemazione della copertura, del cornicione e delle facciate.

È stata effettuata la revisione strutturale di tutta l’orditura portante del tetto, il ripristino con piastre e viti e il collegamento solidale di tutti gli elementi. È stato sostituito il manto di copertura con nuove tegole marsigliesi posate su nuovi listelli reggitegola.

Il restauro dei camini storici ha previsto nuove scossaline in piombo e displuvi in tegole marsigliesi e intonaco. La lattoneria preesistente è stata sostituita con lattoneria in acciaio zincato.

Restauro della facciata.

Il cornicione è stato restaurato mediante il picchettamento di tutte le parti incoerenti, infissione di spinotti Ø10 in inox ancorati a resina per circa 20 cm in ragione di 5 ogni mq, legatura di rete zincata  Ø2-3 mm, maglia 100×100.

Sulle facciate sono stati effettuati saggi e picchettature delle parti deteriorate a macchia di leopardo e successiva pulizia con idropulitrice; steso intonaco rustico con miscela d’inerti lavati e calce nhl 3,5 come fondo del primo strato spessore medio 3 cm, mano finale tirata a cazzuola con miscela d’inerti lavati e calce nhl 3,5 con lavorazione spugnata; velatura a calce in doppia mano e doppia mano di idrorepellente incolore all’acqua; riprofilatura di mazzette e cielini delle aperture compresa spinottatura con barre inox ancorate a resina alla muratura portante.

Edificio E. Sostituzione di porzione di copertura ammalorata e installazione dell’impianto fotovoltaico.

Chi ha fatto Cosa

Arch. Marco Ortalli | Erba, Como

Progettazione architettonica: arch. Marco Ortalli, Erba, Como
Collaboratori: arch. Chiara Recalcati
Progettista elettrico: Elettrostudio di Sartori Paolo, Erba Como
Progettista termico: Guidici Antonio
Impresa edile: Tre.Cerri srl, Talamona, Sondrio
Impianto termoidraulico: Barindelli Termoidraulica, Ballagio, Como
Impianto fotovoltaico: Energianaturale srl, Erba, Como
Arredi, porte e parapetti: Fioroni G.F. di Fioroni Walter & C. sas, Ardenno, Sondrio

Palazzo Ciceri | Interni.

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