Stefano Boeri Architetti | Palazzo Verde, Anversa, Belgio

Palazzo Verde, edificio più “verde” in Belgio

Stefano Boeri Architetti firma il suo primo progetto in Belgio, si chiama Palazzo Verde e verrà realizzato nel distretto Nieuw Zuid ad Anversa, Belgio. la costruzione s'inserisce in un lotto centrale del masterplan prodotto da Bernardo Secchi e Paola Viganò come un isolato verde, che sia nella corte a uso pubblico sia nei tetti/giardino, ospita un numero rilevante di alberi e arbusti e fornisce ossigeno alla città.

Palazzo Verde è il primo progetto in Belgio di Stefano Boeri Architetti: sarà il nuovo landmark del distretto Nieuw Zuid ad Anversa, il cui piano di espansione prevede che il 60% dell’intera superficie di 12 ettari rimanga destinato a verde.

Palazzo Verde ad Anversa sarà l’edificio più verde del Belgio.

Questo nuovo progetto sarà l’edificio più verde del Belgio: con un giardino semi-pubblico alla quota della città e tre ampie terrazze progettate per ospitare tre giardini in copertura, Palazzo Verde contribuirà anche a contrastare i problemi d’inquinamento dell’aria assorbendo 5.5 tonnellate di Co2 all’anno.

Il commento  di Stefano Boeri

«Abbiamo pensato che al centro del nuovo quartiere New Zuid fosse importante che nascesse un isolato verde, che sia nella corte a uso pubblico sia nei tetti/giardino, ospita un numero rilevante di alberi e arbusti e fornisce ossigeno alla città. Siamo felici di questo nostro primo progetto in Belgio, che dimostra come anche un piccolo edificio residenziale possa offrire ai suoi abitanti e ai cittadini del quartiere un’inaspettata qualità di spazi verdi e di attività sociali».

Masterplan di Bernardo Secchi e Paola Viganò

L’edificio s’inserisce in un lotto centrale del masterplan firmato da Bernardo Secchi e Paola Viganò, dove si sviluppa con un impianto a L che chiude il lato dell’isolato verso il fiume Schelda e abbraccia nella parte centrale una corte semi-privata con un giardino progettato dal paesaggista belga Bas Smets che firma anche il piano del verde dell’area.

Tramite una gradonata che funziona anche come anfiteatro, dalla corte si accede al Circularity Center dove i residenti e i cittadini possono riparare le loro biciclette o altri oggetti di uso domestico trovando tutti gli attrezzi e lo spazio necessario.

Lo spazio pubblico e lo spazio privato spesso si compenetrano in questo nuovo progetto che integra perfettamente l’architettura con il contesto urbanistico e ambientale in cui è inserito portando ampie porzioni di natura al proprio interno.

L’andamento digradante del volume offre la possibilità di ospitare lo sviluppo di una piccola foresta che si snoderà su tre terrazze al quarto, sesto e settimo piano dell’edificio.

Una piccola foresta di piante autoctone

L’andamento digradante del volume offre la possibilità di ospitare lo sviluppo di una piccola foresta che si snoderà su tre terrazze al quarto, sesto e settimo piano dell’edificio. La paesaggista e agronoma Laura Gatti ha selezionato appositamente specie autoctone e ha lavorato proprio sul concetto di bosco e sottobosco per dare a ogni terrazzamento, a cui i residenti accedono direttamente dal vano scale, uno spazio protetto e inclusivo ottenuto posizionando tutti gli alberi e la vegetazione arbustiva verso i bordi. Palazzo Verde ospiterà così ben 86 alberi, 2200 arbusti per un totale di 428, 88 metri quadri di superficie verde totale.

Palazzo Verde contribuirà anche a contrastare i problemi di inquinamento dell’aria assorbendo 5.5 tonnellate di Co2 all’anno.

Hana Narvaez | Project leader Stefano Boeri Architetti

«L’intero edificio conta 67 appartamenti ed è progettato seguendo una griglia di 5×5 metri che determina sia l’andamento volumetrico, con la possibilità di avere 6 appartamenti sulle teste degli edifici con una doppia o tripla esposizione e delle terrazze private, che il disegno delle facciate che sono trattate sia a balconi che a logge e lavorano sul concetto di soglia e lo spostamento del confine tra interno ed esterno. Infatti, i balconi, pensati unicamente come spazio esterno, sono intonacati di bianco con il solo pavimento in legno; mentre le logge sono interamente rivestite in legno in modo tale da poter permettere ai residenti di annetterle alla propria unità estendendo così lo spazio abitativo».

Lo spazio pubblico e lo spazio privato spesso si compenetrano.

Chi ha fatto Cosa

Progetto: Stefano Boeri Architetti, Stefano Boeri (Founding partner), Francesca Cesa Bianchi (Project director); Hana Narvaez (Project leader), Alessandra Magnetti, Daniele Barillari, con Elisa Versari e Mario Shilong Tan (Team), Sara Gangemi (Senior Landscape Architect).
Cliente: Triple Living
Consulenti/Local Architects: Om / Ar Marc Van Hove, Glenn Somers, Eef Van Meer
Agronomo paesaggista: dott. ing. Laura Gatti
Impianti: Sweco
Sostenibilità: ing. Dirk DeGroof
Acustica: D2S International
Strutture: GroupD
Contractor: Interbuilt

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