Pantaloni da lavoro, guida alla scelta del capo più adatto

Scegliere i pantaloni da lavoro (strumento indispensabile per lo svolgimento di molte mansioni all’aperto o al chiuso) non è semplice. Vestibilità, confort ed estetica devono andare di pari passo con gli standard di sicurezza imposti dalle normative, al fine di agevolare i movimenti ed eliminare le probabilità di subire infortuni.

Procediamo con un approfondimento su questo capo professionale: l’analisi parte dalle ragioni per indossarlo e dai materiali adoperati per costruire il modello ideale, fino ad arrivare alle peculiarità che garantiscono un’adeguata protezione e alle modalità di acquisto, in maniera tale da guidare i lettori verso una scelta consapevole.Pantaloni da lavoro

Abbigliamento professionale, i motivi per cui puntare sull’indumento tecnico

La risposta è: perché mettono al riparo dal rischio di infortuni e incidenti, specialmente per i mestieri più pericolosi. Tessuti, cuciture, rinforzi e quant’altro, infatti, devono rispondere alle direttive nazionali, comunitarie e internazionali (di solito riconoscibili dalle sigle EN e ISO o, in ambito ferroviario, con omologazione RIS-TOM).

Per tale ragione esistono svariati modelli, ciascuno adatto ad ogni professione al chiuso o all’aperto. Naturalmente, l’abbinamento ideale è insieme ad altri dispositivi e indumenti antinfortunistici, primi tra tutti maglie e scarpe. Nella scelta dei vestiti è meglio affidarsi a un brand affidabile: i pantaloni da lavoro Engelbert Strauss rispondono ai più severi standard di qualità.

Quali materiali scegliere per l’abbigliamento professionale?

Dipende dal mestiere svolto da chi li indossa e, entro certi limiti, dal periodo dell’anno. D’estate, per esempio, salopette e pantaloni dovrebbero essere più leggeri e traspiranti, per evitare ristagni di sudore e irritazioni cutanee. Tra i materiali e i tessuti ideali per questo capo vale la pena ricordare i seguenti:

  • poli-cotone (o misto cotone): contiene una percentuale di poliestere (di solito il 65%) per aumentare la resistenza agli strappi
  • puro cotone o con piccole aggiunte di elastam (2%): sono naturali, traspiranti, in parte riciclabili, lavabili rispettivamente a 60°C e a 40°C. Tale categoria include anche il denim (lo stesso tessuto utilizzato per la realizzazione dei jeans)
  • tela di cotone: più leggera e perfetta per i vestiti da lavoro nella bella stagione, nonché per i calzoni corti
  • twill: particolarmente confortevole, viene spesso utilizzato per costruire capi ad alta visibilità e per l’abbigliamento del tempo libero
  • poliammide: inserita nelle fodere, nei supplementi per i rinforzi nei punti critici (ginocchia, battitacco, etc…) e nei capi anti-freddo. Con una piccola percentuale di elastam (9%) dà vita a un doppio strato particolarmente resistente alle abrasioni.

Meritano un cenno a parte i materiali dei pantaloni da lavoro Engelbert Strauss sottoposti a trattamento idrorepellente per resistere all’acqua, antistatico contro le scariche elettriche, le fibre speciali e le resine per i tessuti ignifughi, indispensabili per offrire la massima sicurezza nelle mansioni ad alto rischio di esplosione e incendio.

Bermuda corti, ecco se e quando utilizzarliMolti si staranno chiedendo: “Si può lavorare con i pantaloni corti?” Dipende dalla mansione da svolgere: l’uso dei cosiddetti bermuda da cantiere è compatibile con le attività di giardinaggio, supervisione all aperto, artigianato e, purché il rischio di infortuni sia minimo, idraulica, ma non per costruire palazzi o reti elettriche.

In ogni caso, tra un modello al ginocchio e uno che copre tutta la gamba, quest’ultimo è sicuramente da preferire, d’inverno come d’estate. Seppur leggero, il tessuto è una protezione da tagli ed escoriazioni: durante la bella stagione, si potrebbero indossare i pantaloni da lavoro Engelbert Strauss in cotone.Pantaloni da lavoro_Engelbert Strauss

Pulizia e manutenzione dei capi professionali

Per far durare questo genere di vestiti a lungo, la soluzione migliore è seguire le indicazioni riportate in etichetta. Ma come lavare i calzoni da lavoro, se la targhetta con i simboli è assente? In tal caso, è importante sapere che le temperature per il lavaggio si attestano tra i 30°C e i 40°C, tranne per gli indumenti in puro cotone, per il quale è permesso salire fino a 60°C.

Quanto a eventuali macchie, è opportuno pre-trattarle con uno smacchiatore, purché sia adatto ai tessuti tecnici. Dopodiché lavare a mano o in lavatrice, fare una centrifuga non troppo energica e asciugare al contrario. Buona parte dei capi antinfortunistici si possono anche stirare, come i pantaloni da lavoro Engelbert Strauss non sottoposti a particolari trattamenti.

Stores per la vendita degli indumenti antinfortunistici

Per comprare indumenti professionali in grado di assicurare un’adeguata protezione e sicurezza, bisogna rivolgersi a rivenditori autorizzati che abbiano un negozio fisico o uno store online con un assortimento di qualità a prezzi competitivi, ad esempio Engelbert Strauss.

Ma chi deve pagare i pantaloni da lavoro? Ad eccezione dei lavoratori autonomi, l’acquisto delle divise per i dipendenti è a carico del titolare dell’azienda, come accade anche per gli altri DPI. A rigore, anche la pulizia dei capi sarebbe di competenza dell’impresa: in caso di contrario, il dipendente dovrebbe ricevere un rimborso per la loro manutenzione.

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