Anie Energia | Sistemi di accumulo

Pantelleria: esempio di energie rinnovabili

Anie Energia ha presentato il Libro bianco «Prospettive dei sistemi di accumulo elettrochimico nel settore elettrico». Nello studio, un interessante focus sull’isola di Pantelleria e sui benefici delle fonti alternative per la Sicilia.

È stato presentato a Catania, durante la 7° edizione del Progetto Comfort, il Libro bianco «Prospettive dei sistemi di accumulo elettrochimico nel settore elettrico», tecnologie innovative determinanti per il sistema elettrico nel garantire flessibilità, sicurezza, controllo e stabilità dei parametri di rete e una gestione ottimale dell’energia da parte dei produttori/consumatori.
Il documento, realizzato in collaborazione da Rse (Ricerca sul sistema energetico) e Anie Energia >>, si sofferma sui Sda come elemento fondante del ripensamento e della ridefinizione del sistema elettrico nazionale al fine di renderlo più efficiente, sicuro e performante, a beneficio degli utenti e di tutti gli attori coinvolti, anche in vista delle esigenze dettate dalla crescente quota di generazione da fonti rinnovabili.fotovoltaico

Lo studio si focalizza in particolare sulle situazioni in cui l’impiego di sistemi di accumulo appare oggi particolarmente conveniente, come nel caso dell’installazione in piccole isole non connesse alla rete nazionale, dove la produzione da fonti rinnovabili è concorrenziale rispetto all’attuale generazione tramite impianti a gasolio.
Il Libro bianco analizza nel dettaglio il caso dell’isola siciliana di Pantelleria come esempio concreto di come le energie rinnovabili e la contestuale installazione di Sda possano davvero cambiare il volto dello scenario elettrico del territorio. Si tratta di stime particolarmente interessanti perché applicate a sistemi elettrici chiusi e isolati, non connessi alla rete elettrica nazionale.

Pantelleria: adeguata all’adozione dei sistemi geotermici. L’isola possiede un grande potenziale di utilizzo delle fonti rinnovabili, ad oggi peraltro quasi completamente inutilizzato. La sua origine vulcanica la rende particolarmente adeguata all’adozione di sistemi geotermici, così come l’esposizione e gli elevati valori di incidenza delle radiazioni solari sono una base importante per fotovoltaico e solare, con un eolico promettente grazie ai venti intensi e frequenti.
Dei 45 GWh che Anie Energia stima come consumo energetico dell’isola al 2020, il fotovoltaico potrebbe fornire in potenza 1,7 GWh annui e quasi altrettanti potrebbero arrivare dal termo-utilizzo di rifiuti solidi urbani. La principale risorsa di energia rinnovabile sarebbe costituita invece del geotermico, con il valore potenziale raggiungibile di 18 GWh annui a produzione costante, con una fetta importante anche per l’eolico, che si potrebbe attestare sui 10,8 GWh annui.

Maggiore flessibilità. Per quanto riguarda nello specifico l’adozione di sistemi di accumulo nello scenario di produzione elettrica dell’isola, la riduzione di eccesso di generazione da fonte rinnovabile che si ottiene con i Sda è superiore all’energia assorbita dagli accumulatori. Il ruolo di queste tecnologie andrebbe oltre il semplice time shift della produzione, ovvero l’accumulo di energia prodotta con possibilità di consumarla nelle ore di mancata generazione (nelle ore serali o per mancanza di vento). Esse consentirebbero infatti una maggiore flessibilità di utilizzo dell’energia, un migliore dispacciamento delle risorse e minori difficoltà nel garantire sempre la riserva pronta.

Claudio Andrea Gemme | Presidente Anie Confindustria
Claudio Andrea Gemme | Presidente Anie Confindustria

Claudio Andrea Gemme | Presidente Anie Confindustria
«Il caso delle piccole isole non connesse alla rete nazionale appare intuitivamente come una situazione particolarmente favorevole allo sfruttamento delle fonti rinnovabili. In questo scenario, cruciale appare il ruolo dei sistemi di accumulo, tecnologie ancora poco diffuse, ma dal grande potenziale. Dallo studio di Anie Energia emerge come l’utilizzo della produzione da fonti rinnovabili appaia da essi molto potenziato. Nella situazione più vantaggiosa, un Sda adeguatamente dimensionato abbatte di quasi il 50% la produzione da Frnp altrimenti non utilizzabile, pari al 9% del potenziale di produzione della capacità Frnp installata, di conseguenza riducendo del 10% il consumo di gasolio e le emissioni di Co2. Il tempo di ritorno dell’investimento in questo caso si colloca fra 7 e 8 anni: una tempistica ragionevole in vista dei numerosi benefici che le fonti rinnovabili comportano dal punto di vista ambientale, soprattutto in aree protette e dalla natura preservata nella loro purezza, come le isole siciliane».

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