Archea Associati | Merate, Lecco

Pavimentazioni e superfici verticali in laterizio per spazio e attrezzature pubbliche

La sistemazione di un’area collocata tra la città consolidata di Merano e il suo tessuto di nuova espansione ha richiesto ad Archea Associati un linguaggio rispettoso del luogo e conciliante con la tradizione. La soluzione è un impianto sincero ed efficace che accoglie un parcheggio interrato per 130 posti auto, spazi per associazioni culturali, bar, teatro all’aperto e area a verde attrezzato.

A Merate, nella verde e operosa Brianza, il giovane Alessandro Manzoni ha trascorso cinque anni della sua infanzia (1791-1796) presso il Collegio di San Bartolomeo dei Somaschi, ordine religioso fondato nel 1534 a Somasca, sempre in provincia di Lecco.

Molti anni più tardi (1862-1873), in una sua opera incompiuta e pubblicata postuma, La rivoluzione francese del 1789 e la Rivoluzione italiana del 1859: saggio comparativo, l’oramai Presidente della Commissione parlamentare sulla lingua italiana sottolinea come «il linguaggio sia stato lavorato dagli uomini per intendersi tra loro, non per ingannarsi a vicenda».

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Vista notturna di un baluardo.

Ovviamente Manzoni non si riferiva al linguaggio architettonico ma, forse proprio partendo da tale lascito, lo Studio Archea Associati ha voluto affermare questo importante principio rigenerando uno spazio urbano attraverso un linguaggio compositivo e materico chiaro e sincero, facilmente comprensibile e «lavorato dagli uomini per intendersi tra loro».

Infatti, a differenza di alcune delle più importanti opere che hanno regalato notorietà allo Studio fiorentino e che sono collocate in contesti forse più astratti (come, per esempio, l’International Grape Exhibition Garden di Yanqing), la sistemazione di un’area collocata tra la città consolidata e il tessuto di nuova espansione ha richiesto un linguaggio rispettoso del luogo e conciliante con la tradizione, un linguaggio che fosse in grado di ricucire un nuovo brano di città con il centro storico immediatamente a ridosso.

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Planimetria generale.
Plastico di studio.
Plastico di studio.

L’area quadrangolare di oltre un ettaro, posta a poche decine di metri di distanza da Piazza Giulio Prinetti su cui si affaccia il Municipio di Merate, su specifica richiesta della cittadinanza locale che ha bocciato la precedente proposta di terziarizzazione dell’area, è stata oggetto di un bando di gara pubblica che chiedeva di destinarla a un’ampia superficie verde e ad attrezzature collettive.

Il lotto presenta un forte dislivello che è stato valorizzato attraverso una soluzione che accoglie molteplici funzioni costituite da parcheggio interrato per 130 posti auto, spazi per associazioni culturali, bar, teatro all’aperto e area a verde attrezzato.

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Un profondo taglio aiuta a superare i dislivelli.
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Superfici e materia.
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L’intervento in relazione con il contesto.

Compatibilmente con il tessuto radicato e le sue emergenze, la proposta progettuale segue l’idea del giardino terrazzato mantenendo lo spirito della città costruita senza tuttavia proporne i volumi: un sistema di bastioni-terrazza controlla e risolve i cambi di livello attraverso scale e rampe, articolando la superficie all’aperto in piani panoramici differenziati.

Utilizzando il dislivello naturale e gli spazi liberati dai muri di sostegno alle nuove coperture, trattate come semplici superfici erbose, lo spazio nel progetto di Archea risulta concretizzato da segni, luce, relazioni e materia ovvero elementi che concorrono a comunicare con un linguaggio che definisce un paesaggio urbano.

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Il volume di accesso al parcheggio interrato.

baratta_merate_spazio_08Al verde del prato e delle alberature si associa il rosso delle pavimentazioni non permeabili e delle superfici verticali, ottenuto con un mattone in laterizio fatto a mano, di formato più stretto e allungato (30x14x4 cm) rispetto al tradizionale Uni (25x12x5,5 cm), che conferisce uniformità materica all’impianto e lo collega alla tradizione costruttiva della torre centrale della città.

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I muri a scarpa presentano un leggero arretramento dei mattoni su corsi alternati.
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I bastioni.
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I locali interrati.

Nei muri a scarpa che caratterizzano i perimetri dei bastioni i mattoni sono leggermente arretrati percorsi alternati: tale caratteristica, oltre alla lunghezza stessa del mattone, sottolinea lo sviluppo orizzontale di un progetto che attribuisce grande importanza alla linea di terra.

Proprio la linea di terra che diventa linea di orizzonte, oltre agli spazi ipogei, soluzione che lo stesso Studio Archea riesce a sublimare nella Cantina Antinori a San Casciano Val di Pesa, aiutano a integrare il complesso con la città attraverso un’espressione chiara che svela un racconto con grande efficacia comunicativa.

Come ha detto Marco Casamonti in occasione di un convegno tenutosi a Carrara nel 2014, «la materia, in questo caso sinonimo di costruzione, è parole, racconto, narrazione, e svela in modo semplice e diretto quell’intenzionalità che trasforma l’edificio in architettura e, quindi, l’architettura in arte».

Chi ha fatto Cosa
Oggetto: Piazza e attrezzature pubbliche
LocalitĂ : Merate, Lecco
Committente: Comune di Merate
Progetto architettonico: Archea Associati
Progetto strutturale: Studio Myallonnier
Progetto impiantistico: Studio Armondi
Impresa di costruzione: Cias Group, SGC Italia S.p.A., Giacomo Zenga Costruzioni S.a.s.
Superficie: 11.260 m2
Fotografie: Pietro Savorelli

A cura di Adolfo F. L. Baratta Professore Associato, Dipartimento di Architettura, Università de gli Studi Roma Tre

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