Filca-Cisl | Verso l’incontro con il ministro del Lavoro

Pensioni edili: da Franco Turri lettera aperta a Poletti

Nella lettera Turri si dichiara favorevole alla proposta del ministro che ha asserito che i lavoratori avanti con l’età non siano più impegnati in lavori pesanti ma debbano cambiare lavoro e farne uno adatto alla loro condizione e capacità. Misura che per Turri farebbe comodo al lavoratore edile, all’impresa edile e allo Stato.
Franco Turri |Segretario generale Filca-Cisl.
Franco Turri |Segretario generale Filca-Cisl.

«Gentile ministro, edilizia non fa rima con giustizia… almeno per quanto riguarda le pensioni!».

Così inizia la lettera aperta che il segretario generale della Filca Cisl nazionale, Franco Turri ha inviato al ministro del Lavoro Giuliano Poletti: e Turri non ha usato mezze misure nel prendere posizione a favore degli edili over sessanta attivi nel comparto e impegnati in lavori pesanti. Turri infatti si è espresso sostenendo che «i lavori non sono tutti uguali e non è possibile che edili ultrasessantenni possano sopportare carichi pesanti e lavorare sulle impalcature».

In particolare Turri si è detto colpito favorevolmente dalla ‘proposta’ del ministro che ha recentemente dichiarato che i lavoratori avanti con l’età non siano più impegnati in lavori pesanti ed usuranti ma debbano cambiare lavoro, farne uno adatto alla loro condizione e capacità.

Scrive Turri al ministro: «Per rendere attuabile la sua proposta si devono però prevedere forti incentivi per le aziende che assumono ultrasessantenni. Una misura che farebbe comodo a tutti:

– al lavoratore edile in primis, che finalmente può svolgere una mansione adatta alla sua età;

– all’impresa edile, che può sostituire il lavoratore ultrasessantenne con un giovane, a tutto vantaggio della produttività e dell’occupazione giovanile;

–  allo Stato, che avrà ottenuto un grande risultato sociale ed economico, come quello di ridurre drasticamente gli infortuni mortali per i lavoratori ultrasessantenni, che come riporta l’Istat sono in forte, costante aumento».

Infine Turri, dopo aver chiesto un incontro al ministro, ha sintetizzato le proposte avanzate dai sindacati di categoria Filca, Feneal e Fillea:

– l’uscita flessibile, ma senza penalizzazioni, per i lavoratori dell’edilizia;

– un bonus contributivo, alla stregua di quello già esistente per altre tipologie di lavoro, che consenta di ottenere, ad esempio, 15 mesi di contributi a fronte di 12 mesi di lavoro;

– una sorta di ‘navetta contributiva’, che accompagni il lavoratore vicino alla pensione fino al traguardo agognato, saltando gli ultimi anni, faticosi e pericolosi per la propria incolumità, utilizzando risorse pubbliche, contrattuali e degli enti bilaterali.

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