Restauro | Tecniche & materiali

Per Villa Tamagnini-Massari-Lattes restauro con iniezioni consolidanti e intonaci deumidificanti

I lavori di restauro hanno ricompreso gli elementi materici della villa mentre la destinazione d’uso a sede museale ha comportato una verifica globale e la messa a norma. Significativo è stato l’intervento di deumidificazione delle murature al piano terra, costituite da mattoni pieni in laterizio alternate da file di sasso di fiume, con l’applicazione di prodotti certificati dell’azienda Röfix a partire da un rinzaffo antisale e successiva applicazione di intonaci deumidificanti a base di calce idraulica naturale , e di intonachini di finitura.

Opera prima di Giorgio Massari (proto architetto di Venezia ed autore fra altro, di Palazzo Grassi), Villa Lattes (1715) di Istrana (Treviso) è considerata «una delle più significative e rilevanti per pregio architettonico del Veneto, per la sua alta qualità, raffinata eleganza architettonica e paesaggistica, simbolo e manifesto del ‘700 Veneto» (Elena Bassi), anche per la presenza al suo interno di pezzi d’arte orientale e, in particolar modo, di una rara e importante raccolta di carillons e orologi. Gli interni sono arredati ancora con mobili e suppellettili originali dal XVII al XIX secolo e dagli oggetti collezionati dal suo ultimo proprietario, Bruno Lattes.Villa Lattes

La villa, lascito dell’avvocato, dal 1953 è stata utilizzata come lussuosa foresteria, dépendance del comune di Treviso che ha ospitato, fra altri, i presidenti Segni e Saragat; è stata anche set di pellicole: fra tutte «Signore e Signori» di Pietro Germi, Gran Prix 1966 a Cannes e «Dei miei bollenti spiriti» di Sandro Bolchi, 1981.

Un fotogramma tratto dal film Signore e signori di Pietro Germi
Un fotogramma tratto dal film Signore e signori di Pietro Germi

Interventi di restauro. In considerazione della proposta di allestimento museale, il progetto esecutivo ha sviluppato e suddiviso gli interventi in due gruppi: il primo per interventi riguardanti la villa e la centrale tecnologica, il secondo gruppo per la Barchessa ovest.Villa LattesLa metodologia utilizzata per il recupero e il riuso ha teso a verificare le compatibilità delle nuove funzioni museali ai locali preesistenti, che sono stati concepiti e utilizzati come ambienti residenziali per il corpo principale della villa, ed ambienti di servizio all’attività produttiva agricola nella Barchessa ovest della Villa, con interventi riconoscibili e ha teso alla maggior riversibilità, attuando un’attenta analisi della preesistenza per valutarne l’adeguamento impiantistico, cercando un nuovo equilibrio tra spazio, materiali conservati e nuovi elementi funzionali contemporanei, tra conservazione ed innovazione; sfruttando quindi le linee di minor resistenza, come scoprire ed utilizzare cavità esistenti per il passaggio dell’impiantistica o diaframmi leggeri per ottenere nuovi spazi tecnici di servizio necessari. Si è cercato quindi di individuare motivi di assonanza più che di contrasto eccessivo.Villa LattesI lavori di restauro hanno ricompreso gli elementi materici della villa, mentre la destinazione d’uso a sede museale ha comportato una verifica globale e la messa a norma.
L’adeguamento strutturale ha previsto interventi di rinforzo alle fondazioni centrali.Villa LattesParticolarmente significativo è stato l’intervento di deumidificazione delle murature al piano terra, costituite da mattoni pieni in laterizio alternate da file di sasso di fiume, con l’applicazione di prodotti certificati dell’azienda Röfix >>, a partire da un rinzaffo antisale e successiva applicazione di intonaci deumidificanti a base di calce idraulica naturale e di intonachini di finitura atti alla stesura finale di marmorini o finiture con acqua di calce in tutte le sale interne.Un drenaggio esterno lungo il perimetro della villa protegge le fondazioni in laterizio e sasso con l’ausilio di una membrana per l’allontanamento delle acque meteoriche.FOTO 11

I solai del primo e del secondo piano sono stati rinforzati strutturalmente conservando il tavolato originale alla Sansovina. È stata adottata una soluzione innovativa per il consolidamento delle innumerevoli teste delle travi marcite: senza rimuovere gli originali, grazie a protesi realizzate inserendo degli elementi a T piatti in acciaio nelle mezzerie superiori delle travi, fissati con viti da legno e resine epossidiche, si è addirittura aumentata la resistenza ai carichi e al fuoco.  Interventi nelle  capriate lignee di copertura con restaurato, consolidamento, protezione, e rinforzate con  leggere carpenterie metalliche, hanno proceduto la sistemazione del manto di copertura ed il posizionamento delle linee metalliche di captazione delle scariche atmosferiche, che ha previsto l’ancoraggio dei coppi con ganci metallici, anche quelli originari della villa, e la messa a norma con gli apprestamenti per la manutenzione della copertura in sicurezza mediante ganci in acciaio inox, escludendo così l’utilizzo di linee vita troppo visibili.

Villa Lattes | Intonachino Röfix
Villa Lattes | Intonachino Röfix

Il restauro delle facciate e delle logge laterali è stato impegnativo per le condizioni di avanzato stato di degrado e ha previsto le operazioni di ripristino e protezione del paramento murario in marmorino, delle lesene e dei rilievi modanati, dei marcapiani, cimase modanate triangolari delle finestre, e degli elementi decorativi in pietra come: balaustre, parapetti, balconi su mensole, colonnine, statue, teste scolpite poste a chiave sugli archi centrali, sfere acroteriali, raccordi curvilinee, scale esterne a piramide. Le lavorazioni hanno ricompreso la rimozione di depositi superficiali; la disinfestazione mediante applicazione di biocida e rimozione manuale della vegetazione superiore; il trattamento per l’arresto dell’ossidazione o per la protezione di elementi metallici quali perni, graffe, staffe, cerchiature; la rimozione o abbassamento di stuccature, scialbi e integrazioni eseguite durante interventi precedenti. Finale  protezione superficiale del paramento murario e di tutti gli elementi in pietra mediante applicazione a pennello di silicato di etile per rallentare il degrado.

Villa Lattes | Rinzaffo Röfix
Villa Lattes | Rinzaffo Röfix

Interventi impiantistici. Nella stesura del progetto si è deciso di adottare le migliori tecnologie di risparmio energetico per consentire di ottenere costi di gestione rispetto a soluzioni di tipo tradizionale. Sarà utilizzato un sistema geotermico per l’impianto di riscaldamento e condizionamento. Che garantirà, oltre alla climatizzazione costante di tutti gli ambienti museali, un puntuale controllo della qualità dell’aria. Gli interventi previsti necessari al consolidamento della fabbrica, hanno suggerito l’idea di costituire una rete di canalizzazioni e terminali invisibili mascherando i diffusori e nascondendo le riprese d’aria in opportuni pertugi senza intaccare le murature.
La previsione di un governo generale del fabbricato tramite un sistema domotico, oltre ad assicurare un controllo puntuale di ogni singola utenza elettrica e la gestione di scenari molto complessi contribuirà a diminuire le spese di gestione. Il sistema, provvisto di una molteplicità di sensori, consentirà l’eliminazione pressoché totale degli elementi in vista ridonando un’immagine più fedele al passato delle preesistenze.

Museo, esempio sperimentale. Ci si recherà a Villa Lattes per sperimentare la vita in villa come degli ospiti di un padrone di casa temporaneamente assente, avendo la possibilità di dormire, pranzare e visitare le importanti collezioni. Il progetto si è posto l’obiettivo di superare notevolmente gli standard medi di un normale museo puntando a diventare un esempio sperimentale, una casa-museo di riferimento internazionale. La preoccupazione principale è stata quella di fornire la villa di una massiccia dotazione di raffinati impianti invisibili al pubblico, agevolmente manutenibili, scalabili, completamente flessibili, particolarmente attenti all’impronta ecologica e ai costi di gestione, riconfigurabili e aggiornabili in funzione del loro invecchiamento per lungo tempo evitando di dover intervenire su elementi murari o pavimenti, eliminando pure l’esigenza di avere interruttori.
L’allestimento museale prevede l’uso delle più avanzate tecniche di fruizione differenziata a costi contenuti, e la distinzione in tempo reale dei contenuti a seconda degli interessi e della cultura del visitatore. Ogni informazione, in linea di massima, sarà attivabile e controllabile con l’ausilio di gesti intuitivi del corpo, generando interazioni naturali. Accanto alle più ricercate tecnologie, saranno riproposti in chiave moderna degli antichi trucchi teatrali come il Peppers’ Ghost.
Gli impianti di sorveglianza consentiranno una sorveglianza «occhiuta» ma estremamente discreta: semplificheranno i controlli notturni e gli accessi in entrata e uscita al museo da parte degli ospiti della foresteria interna.

I prodotti Röfix utilizzati.

  • Elementi decorativi in rilievo: Röfix Belit malta per restauro
  • Intonaci e malte: Röfix Nhl5 calce idraulica naturale sec. Uni En 459-1 miscelato con coccio macinato, grassello stagionato e sabbia silicea per la realizzazione di intonaci e malte
  • Iniezioni consolidanti: Röfix Nhl5 calce idraulica per iniezioni
  • Sistema intonaci deumidificanti:
    Röfix primer risanante
    Röfix Hk-Sockelputz
    Röfix 380 stabilitura a base di calce idraulica naturale Nhl5
    Röfix 696 intonaco per restauro a base calce idraulica naturale Nhl5

Chi ha fatto Cosa
Proprietà: Comune di Istrana (Tv)
Progetto esecutivo delle opere: arch. Fidenzio Dal Corso, Dal Corso & Scapin Architetti
Progetto esecutivo degli impianti: Favero & Milan Ingegneria
Restauro e allestimento museale: architetti Ranieri Zandarin (capogruppo), Ermanno Zamprogna, Marco Santinon, Gabriele Toneguzzi, ing. Demis Benozzi (Padova e Treviso)
Impianti tecnologici: arch. Adriano Lagrecacolonna (Treviso)
Impresa: Costruzioni Virago snc di Cavaso del Tomba (Tv) e As di Andreatta Giuseppe & C. srl di Fonte (Tv), impianti elettrici.

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