«L’età pensionabile uguale per tutti i lavoratori costituisce semplicemente un «macello sociale»! Consentire ad un lavoratore edile ultra 60enne di salire su un’impalcatura è lontano anni luce da quei concetti di equità e di giustizia sociale che dovrebbero essere alla base del nostro Paese. Se non cambieranno le regole si prospetta uno scenario davvero terribile: decine, anzi centinaia di migliaia di lavoratori senza occupazione e senza alcuna fonte di reddito, perché non avranno ancora maturato i requisiti per la pensione». La considerazione è di Domenico Pesenti, segretario generale della Filca-Cisl >> nazionale, nel corso del consiglio generale della categoria.
Sulla questione è intervenuto il segretario confederale della Cisl Maurizio Petriccioli, che ha partecipato ai lavori: «la reintroduzione della flessibilità nell’accesso al pensionamento è necessaria per diversi motivi: per governare più efficacemente la gestione delle crisi e delle ristrutturazioni aziendali, per rispondere alle aspettative d’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro e per consentire alle categorie dei lavori cosiddetti usuranti, come gli edili, di non essere considerati alla stregua degli altri lavoratori ma di ottenere uno «sconto» sull’età pensionabile». Petriccioli ha anche ricordato che, oltre alla riforma delle pensioni, la Cisl è impegnata in tutta Italia per riformare il fisco, attraverso la presentazione di una proposta di legge apposita: «con la raccolta delle firme chiediamo ai cittadini di scrivere una nuova alleanza con lo Stato su un tema importante e delicato come quello del fisco. Il nostro intento è semplice e fattibile: alleggerire il carico sui redditi medio-bassi, estendendo un bonus fiscale di 1.000 euro all’anno a tutti coloro che dichiarano redditi sotto i 40mila euro lordi, vale a dire lavoratori dipendenti, pensionati, incapienti, autonomi, giovani collaboratori».